di Mariavittoria Orsolato

Gli ultimi sono arrivati ieri. In 331 su un barcone che il mare forza 4 e la probabile inesperienza degli improvvisati scafisti, ha fatto incagliare su uno scoglio nei pressi di Punta Faraglioni, a Linosa. Gli altri - circa 1500 - sono arrivati da Natale ad oggi, sempre su barconi malridotti, sempre a centinaia, sempre disperati e sempre alle Pelagie: solo domenica ne sono sbarcati sulle coste di Lampedusa ben 234, tra cui 60 donne e svariati minorenni. E per la politica è di nuovo “emergenza clandestini”. A Roma le feste non devono essere state abbastanza buone e dolci: i due schieramenti hanno subito ricominciato ad accapigliarsi, tornando a fare dell’immigrazione un argomento di scottante attualità. La mela della discordia pare essere l’ormai famoso “Trattato d’amicizia e cooperazione” che il nostro Padron’ Silvio ha firmato pochi mesi fa con Gheddafi.

di Mariavittoria Orsolato

L’onda è ormai in riflusso. Sebbene le iniziative di autogestione continuino nelle università e nei licei e ci siano stati recenti cortei di solidarietà con i colleghi greci, la mobilitazione vera e propria è finita con la manifestazione romana dei 200.000 lo scorso 14 novembre e con la conseguente proposta di autoriforma. Da allora i toni sulla scuola si sono abbassati per poi essere travolti dai mille altri problemi della politica nostrana. Ne ha approfittato Maria Stella Gelmini che, dopo aver annunciato più d’un ripensamento sulla riforma che porta il suo nome, ha deciso di sfruttare il vicinissimo break natalizio per presentare i 4 decreti che vanno a correggere la già approvata legge 169/2008 e lanciano definitivamente la riforma per l’anno scolastico 2009/2010.

di Mariavittoria Orsolato

Ignorato dai colleghi di Cisl e Uil, snobbato platealmente dal Partito Democratico e ovviamente dileggiato dal Popolo della Libertà, lo sciopero generale indetto dalla Cgil contro le misure messe in atto dal Governo per affrontare la crisi economica, ha avuto un successo insperato. Malgrado la pioggia battente un po’ su tutta la penisola, un milione e mezzo di lavoratori - queste le cifre ufficiali del sindacato - ha incrociato le braccia ed è sceso in ben 108 piazze per reclamare “più lavoro, più salario, più pensioni, più diritti”. Assieme a loro gli studenti e i precari dell’Onda universitaria, riunitisi per manifestare solidarietà ai moti greci. In 200.000 a Bologna, in 80.000 a Milano, in 50.000 a Venezia e a Torino, in 40.000 a Bari, a Firenze e a Cagliari: numeri letteralmente travolti dalla piena del Tevere, che per tutta la giornata di ieri ha occupato l’informazione nazionale, a dimostrazione che la Cgil, sebbene sia il maggiore sindacato italiano, tende ormai ad essere tagliata fuori dal roboante circo della politica.

di Mariavittoria Orsolato

Nonostante le continue rassicurazioni del nostro premier a 32 denti, è innegabile che in questo momento la crisi economica sia ben più di uno spauracchio da esorcizzare con le compere natalizie delle omologhe della casalinga di Voghera. Dopo la social card e il salvataggio di Alitalia è giunta ora che il Governo batta cassa e lo sa bene il Ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, che dopo i battibecchi per l’aumento di tassazione per 4.700.000 utenti Sky, ha deciso di istituire un nuovo dazio su tutto ciò che è concernente la pornografia, promettendo di scontentare ben più di 4.700.000 utenti. Nel piano anticrisi varato lo scorso 28 novembre dal consiglio del ministri, si può infatti leggere, all’articolo 31, che chiunque produce “un’opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva e multimediale, anche realizzata o riprodotta su formato telematico e cartaceo, in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati da adulti consenzienti” dovrà pagare un’addizionale del 25% sui redditi che ne derivano.

di Mario Braconi

Rachid Ilahami e Abdelkader Ghafir sono due immigrati marocchini, due esaltati che s’infervoravano immaginandosi protagonisti di azioni terroristiche dirette contro una caserma dei carabinieri, un supermercato, un ospedale e perfino contro il Duomo di Milano. Per fortuna, quando i loro deliranti progetti criminali, supportati dalla consuetudine con siti internet terroristici jihadisti, stanno per prendere una forma concreta, arriva la polizia. Una domanda, sempre la stessa che ci siamo posti un certo 11 settembre, un certo 11 marzo ed un certo 7 luglio: cosa c’è nella mente di queste persone? Le intercettazioni pubblicate riflettono la scena surreale in cui due stranieri, ben inseriti nel tessuto sociale e professionale del Paese ospite, si domandano l’un l’altro se sia “lecito”, secondo la legge islamica, avvelenare un acquedotto o accoltellare un passante a caso (purché cristiano, beninteso).


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