Roma e Lazio in Europa League, Frosinone in Serie B, salvezza per Udinese ed Empoli. Napoli fuori dall’Europa. Questi i verdetti dell’ultima giornata di Serie A.
Iniziamo dalle romane. I giallorossi vedono sfumare il sogno Champions prima ancora di entrare in campo. Il motivo è cervellotico: l’Atlanta batte il Torino 3-0 (reti di Scamacca, Lookman e Pasalic) e supera così in classifica il Bologna (sconfitto 2-0 a Genoa: in gol Malinovskyi e Vitinha). La Roma si sarebbe qualificata alla massima competizione europea solo se la Dea, vincitrice dell’Europa League, fosse arrivata quinta: ma ora la squadra di Gasperini, battendo nel recupero la Fiorentina, potrebbe addirittura scavalcare la Juventus e piazzarsi al terzo posto.

L’Inter saluta San Siro con la festa scudetto ed evitando la sconfitta contro la Lazio. Passati in vantaggio con Kamada, rivitalizzato da Tudor, i capitolini si fanno raggiungere per l’ennesima volta nei minuti finali con l’ennesimo obbrobrio difensivo di Marusic, che su un contrasto di testa viene brutalizzato da Dumfries.
Il Milan, invece, è già sotto l’ombrellone, e a Torino contro i granata perde addirittura 3-1. Gol firmati da Zapata, Ilic, Rodriguez e Bennacer.

Per la seconda volta nella sua storia, 60 anni dopo la prima, il Bologna è in Champions League. La certezza del capolavoro firmato Thiago Motta arriva nel modo più simbolico: con una vittoria per 2-0 sul campo dei (disastrati) campioni d’Italia dell’anno scorso. Ndoye e Posch stendono il Napoli, che fallisce anche un rigore con Politano. Unica nota negativa per gli emiliani, l’infortunio di Zirzkee, che esce in lacrime dal campo.

A parte la seconda sconfitta in campionato dell’Inter, che consegna 3 punti a un Sassuolo con un piede ormai in Serie B, gli altri risultati nella parte alta della classifica sono tutti pareggi. Ma proprio tutti.
Pareggia il Milan, addirittura 3-3 a San Siro contro il Genoa. La contestazione del Meazza incide sulla prova dei rossoneri, che vanno sotto due volte, riescono a riportarsi avanti ma subiscono ancora gol a 3 minuti dalla fine. Gol di Retegui, Florenzi, Ekuban, Gabbia, Giroud e autogol di Thiaw. Fischi a Leao.

Forse è stato lo scudetto più facile dei 20 conquistati (28 vittorie su 34 partite), di sicuro è stato quello più dolce, perché è arrivato in un derby. Alla favola dell’Inter di Inzaghi non manca nemmeno il lieto fine della partita pre-festa: a San Siro, il Torino viene regolato con un 2-0 figlio di una doppietta di Calhanoglu. E mentre Piazza Duomo ospita 100.000 tifosi in festa e i nerazzurri si preparano a diventare ancora più forti l’anno prossimo (dopo aver preso Zielinski e Taremi a parametro zero, Marotta è al lavoro per arrivare a Zirkzee e/o Gudmusson), le altre due grandi strisciate del nord si leccano le ferite a vicenda.
Juventus-Milan, la sfida per il secondo posto, finisce senza gol. Sportiello, portiere titolare rossonero dopo il forfait di Maignan, è decisivo in almeno tre occasioni e consente al Diavolo di conservare cinque punti di vantaggio sulla Signora.
Il Bologna aveva l’occasione di agganciare i bianconeri in classifica, ma la spreca non riuscendo a superare in casa l’Udinese. Sono proprio i friulani a passare in vantaggio, con Payero, nel primo tempo. Poi i rossoblù restano in dieci per l'espulsione di Beukema, ma Saelemaekers trova il pareggio su punizione. Palo di Davis nel finale.
A sua volta, la Roma avrebbe potuto ridurre a due punti il distacco dagli emiliani, ma rimane a -4, perché la sfida contro il Napoli finisce 2-2. Succede tutto nell’ultima mezz’ora: Dybala porta in vantaggio i giallorossi su rigore, poi Olivera pareggia con un tiro deviato e Osimhen ribalta il risultato (anche lui dal dischetto); infine, Abraham torna al gol e, di testa, fissa il risultato sul 2-2 finale. Tanti, però, i rimpianti degli azzurri, che sprecano una miriade di occasioni davanti alla porta avversaria.
Torna in sesta posizione l’Atalanta, che si porta a due punti di distanza dalla Roma, ma ha anche giocato una partita in meno. Tutto facile per la Dea in casa contro l’Empoli: a decidere l’incontro, le reti di Pasalic (su rigore) e di Lookman. I toscani si ritrovano ora a +2 dalla zona retrocessione.
Prosegue il tardivo risveglio dal letargo della Lazio, che però all’Olimpico contro il Verona fatica più del dovuto. Alla squadra di Tudor servono sette occasioni da rete per battere l'Hellas. Traversa di Felipe Anderson e palo di Pedro: in mezzo, il gol dell’ex firmato da Zaccagni (fresco di rinnovo) su assist di Luis Alberto. I biancocelesti salgono a 55 punti, mentre i veneti restano quart'ultimi.
La Fiorentina aggancia il Napoli a quota 50 travolgendo in casa il Sassuolo. La viola domina e, dopo il gol di Sottil, dilaga nel secondo tempo con Martinez Quarta, Barak e la doppietta di Nico Gonzalez. Inutile il momentaneo pari di Thorstvedt per la squadra di Ballardini, ormai sempre più vicina alla retrocessione.

Nella parte destra della classifica, pareggio utile in chiave salvezza fra Monza e Lecce. Krstovic sblocca la gara con un gol strepitoso al secondo minuto di recupero, ma Pessina pareggia su rigore al 96esimo.
Infine, finisce 3-0 la sfida tra il Frosinone e la Salrnitana. Due gol nella prima mezzora (Soulé e Brescianini) e la firma finale di Zortea alimentano le speranze di salvezza dei padroni di casa, che salgono a 31 punti. La squadra di Colantuono, invece, saluta la Serie A dopo tre stagioni.


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