Sei squadre in tre punti. Cinque in due. La parte alta della Serie A, dopo 12 giornate, sembra la tangenziale alle 8 di mattina. In testa c’è ancora il Napoli, ma ormai conta poco. Gli azzurri tornano con un punto dalla trasferta di San Siro contro l’Inter: Calha risponde a McTominay nel primo tempo, ma nella ripresa per la prima volta da quando gioca in Serie A sbaglia un rigore (per la verità molto generoso). All’ultimo secondo Simeone vicinissimo alla volée vincente per la squadra di Conte. Con questo risultato i nerazzurri vengono raggiunti in classifica dal terzetto delle meraviglie di questa prima parte di Campionato: Atalanta, Fiorentina e Lazio.

La classifica si accorcia in testa: il Napoli resta primo con 25 punti, ma conserva una sola lunghezza di vantaggio sull’Inter. A quota 22, poi – in attesa di Lazio-Cagliati – c’è la coppia Fiorentina-Atalanta.
Protagonista di questa undicesima giornata di Campionato è proprio la Dea, che per il secondo anno consecutivo sbanca 3-0 il Diego Armando Maradona (doppietta di Lookman nel primo tempo e gol di Retegui nel finale). A questo punto la squadra di Gasperini (al quinto successo consecutivo) non può più nascondersi: c’è anche lei per la corsa allo scudetto. Se non altro, perché senga gol a pioggia (già 29) e perché le altre contendenti hanno dimostrato di non essere corazzate infallibili, lasciando punti per strada con una certa facilità.

Con il 2-0 rifilato al Milan sul prato di San Siro (in rete Lukaku e Kvara), il Napoli di Conte mette a segno il primo allungo davvero importante di questo Campionato. In classifica, gli azzurri portano a ben 11 punti il vantaggio sui rossoneri e a 7 quello sulla Juventus.

L’unica big a tenere il passo del Napoli è proprio l’Inter, vittoriosa per 3-0 ad Empoli. L’espulsione dopo mezzora di Goglichidze spiana la strada ai nerazzurri, a segno due volte con Frattesi e poi ancora con Lautaro. Nel primo tempo annullata una rete a Darmian. La squadra di Inzaghi rimane così a -4 dalla vetta.

La Juve non migliora la sua posizione, anzi. La difesa una volta granitica di Thiago Motta continua a perdere colpi e subisce due reti dal Parma, capace di andare in vantaggio due volte all’Allianz Stadium, prima con Delprato e poi con Sohm. I bianconeri evitano il peggio trovando il pari con McKennie e Weah, ma il secondo pareggio consecutivo dopo il 4-4 contro l’Inter fa scivolare la Signora dal terzo al sesto posto.

Due punti sopra ci sono Atalanta, Fiorentina e Lazio, che appunto scavalcano la Juve in classifica. La squadra di Gasperini batte 2-0 in casa il Monza con i gol di Samardzic al 70' e di Zappacosta all'88'. Per la squadra di Gasperini è la quarta vittoria di fila.

Bene anche la Fiorentina, che vince 1-0 in Liguria contro il Genoa (ultimo con 6 punti). Partita molto dura, decisa da Goesens.

Altra vittoria fuori casa quella della Lazio, che travolge 5-1 il Como. Il risultato è bugiardo: il Como resta in partita fino a 20 minuti dalla fine, ma sbaglia troppo sottoporta. Biancocelesti a segno con Castellanos (doppietta), Pedro, Patric e Tchaouna. Il gol più bello della serata è però quello di Mazzitelli: in rovesciata, quasi dalla linea di fondo.

Sorride anche la Roma, vittoriosa in casa per 1-0 contro il Torino. Decisivo un gol di Dybala, che ringrazia un momento di delirio collettivo della difesa granata.  

A metà classifica, il Bologna torna al successo dopo tre pareggi consecutivi superando per 2-0 il Cagliari in Sardegna. Dopo un buon avvio, i padroni di casa lasciano campo agli emiliani, che sbloccano il risultato nel primo tempo con Orsolini e chiudono la partita a inizio ripresa grazie a Odgaard.

In coda alla classifica si registrano due successi importanti. Il primo è quello del Lecce, che batte di misura in casa il Verona. Decisivo Dorgu, che provoca le espulsioni di Tchatchoua e Belahyane e segna il gol vittoria (altri due gli vengono annullati). Per la squadra di Zanetti, invece, si tratta della terza sconfitta consecutiva.

La seconda vittoria di bassa classifica è la clamorosa rimonta del Venezia ai danni dell’Udinese. I friulani si portano in vantaggio per 2-0 con Lovric e Bravo, ma vengono raggiunti e superati dai veneti con una doppietta di Pohjanpalo su rigore e una punizione vincente di Nicolussi.

Inter-Juve, chiamata da sempre il derby d’Italia, smentisce i profeti della tattica e regala uno spettacolo di gol. Finisce 4 a 4 con maggior disappunto dell’Inter, che si è portata in vantaggio per tre volte senza saper mai capitalizzare definitivamente. La Juventus può essere soddisfatta, perchè ha impostato una partita difensiva fatta di ripartenze ed ha potuto contare soprattutto sugli svarioni difensivi dell’Inter, che senza Acerbi pare abbia perduto equilibrio nelle posizioni dei tre difensori. L'Inter ha fatto rivedere la sua forza nei primi 25 minuti del secondo tempo ma sembra vi sia un difetto di concentrazione o che si paghi l’offensivismo con i tempi sbagliati. In generale pare aver smarrito la rabbia agonistica e la brillantezza fisica dell’anno scorso, quando mai avrebbe consentito ripartenze a lei letali come ieri e come contro l’Udinese.

Con un destro impressionante per tempo sulla palla, coordinazione e soprattutto potenza, Lautaro Martinez quasi fracassa la porta sotto la curva nord dello Stadio Olimpico e piega la Roma operaia di Juric. Una vittoria faticosa e sporca, ma anche meritata, per un’Inter che nel primo tempo perde Mkhitaryan poi Acerbi per infortunino e nel finale spreca tante occasioni per raddoppiare in contropiede.
Con questo terzo successo consecutivo la squadra di Inzaghi Del quale la scelta di preferire Correa a Taremi o Arnautovic o, magari, Carlos Augusto, lascia non poche perplessità) rimane nella scia del Napoli, ancora primo in solitaria con due punti di vantaggio sui nerazzurri grazie alla vittoria di misura rimediata sul campo (difficile) di Empoli. Decide un gol su rigore di Kvara.
Terza in classifica, a -1 dall’Inter, la Juventus, che supera 1-0 la Lazio con una generosa dose di fortuna. A segnare il gol partita è infatti Gila, nella porta sbagliata, a cinque minuti dalla fine. Più di un’ora prima il suo collega di difesa, Romagnoli, si era fatto espellere.
Di misura anche la vittoria del Milan contro l’Udinese. Decide il gol di Chukwueze dopo 13 minuti. Alla mezz’ora espulso Reijnders e la partita cambia, ma i friulani non riescono a sfondare. Nel finale annullato, dopo un controllo al Var, il pareggio di Kabasele.
In quinta posizione a 13 punti, insieme ad Atlanta e Lazio, c’è la Fiorentina, che travolge 6-0 in trasferta l’Udinese. Doppiette di Cataldi e Colpani, ma per i viola diventa tutto ancora più facile dopo l'espulsione di Gallo sullo 0-2. Quarta sconfitta di fila per i salentini fra campionato e coppa Italia.
Bene anche la Dea, che passa 2-0 a Venezia con le reti di Pasalic e Retegui. Lagunari fermi a 4 punti e ultimi in classifica.
In chiave salvezza, risultato fondamentale del Cagliari, capace di battere 3-2 un Torino fin qui in gran forma. Sblocca la partita Viola, aiutato dall'errore di Milinkovic (ma non c'era la punizione per i sardi). Poi Sanabria e Linetty ribaltano il risultato, ma nel finale prima Palomino e poi un autogol di Coco completano la contro-rimonta dei rossoblù.
Chiudono il quadro della giornata due pareggi. Fra Genoa e Bologna finisce 2-2: gli ospiti segnano prima con Orsolini nel primo tempo e poi con Odgaard a inizio ripresa, prima del pareggio del grifone con una doppietta di Pinamonti.
Como e Parma invece tornano a casa un 1-1. Primo tempo dai ritmi altissimi al Sinigaglia, con le due squadre che giocano senza paura: alla perla di Bonny (che segna di tacco) risponde l'argentino Nico Paz a pochi giorni dall'esordio con la Seleccion.


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