di Michele Paris

Il 9 settembre prossimo la Corte Suprema degli Stati Uniti aprirà il dibattito intorno ad un caso che molti giuristi americani reputano tra i più importanti e delicati degli ultimi decenni. Nato in seguito allo stop decretato dalla Commissione Elettorale Federale ad un film-documentario teso a screditare la figura di Hillary Clinton alla vigilia delle primarie democratiche dello scorso anno, il caso in questione potrebbe cancellare i limiti attualmente fissati per legge ai finanziamenti che le grandi corporation possono elargire ad un candidato in una qualsiasi tornata elettorale. L’attesa decisione del supremo tribunale statunitense ha già causato profonde divisioni tra quanti vedono come fumo negli occhi ogni regolamentazione governativa alla libertà di opinione ed altri preoccupati per la minaccia alla democrazia dello strapotere delle grandi aziende.

di Elena Ferrara

L’undici dei “Gendarmi” contro quelli dell’ “Osservatore”; i “Musei” contro gli “Svizzeri”; le “Ville pontificie” contro la “Fabbrica di San Pietro”… ed ora tutto è pronto per l’avvio di questo campionato di calcio unico al mondo. Scendono in campo nella cittadella dell’oltretevere le squadre vaticane che daranno vita ad un vero e proprio campionato all’ombra del Cupolone. La regia di questa singolare stagione è affidata ad un personaggio interno, Sergio Valci, che unisce all’attività di dirigente del Fondo di assistenza sanitaria vaticana la passione per il calcio. Ed è lui che rivela alla stampa del suo “paese” tutti i segreti e i retroscena del prossimo campionato che partirà ad ottobre.

di Carlo Benedetti


Non c’è mai stato tra Mosca e Pyongyang un grande amore. Tranne, ovviamente, la parentesi della guerra quando, nel 1950, i sovietici corsero ad appoggiare le armate nordcoreane impegnate contro gli americani. I tempi cambiano. Ed ora il Cremlino - non più legato a schemi ideologici - schiera in Estremo Oriente un sistema di difesa antimissile per prevenire eventuali attacchi della Corea del Nord. E’ una notizia destinata a sconvolgere la geopolitica asiatica oscillando fra interpretazioni e applicazioni diverse. Perché Mosca é preoccupata dai recenti esperimenti missilistici della Corea del Nord, soprattutto di quel test nucleare nei pressi della città nordorientale di Kilju con una potenza tra i 10 e i 20 kilotoni, equivalente degli ordigni americani che nel ’45 spianarono Hiroshima e Nagasaki, si mobilita sul fronte orientale, organizzando un sofisticato sistema di difesa antimissile, in grado di prevenire eventuali attacchi.

di mazzetta

Quando una multinazionale del petrolio produce studi ambientali, c'è da aspettarsi poco. Fino ad oggi i risultati più consistenti di questi studi sono stati nell'ambito del greenwashing, pratica che consiste nel mettere sul mercato prodotti appena meno inquinanti di quelli che sostituiscono e nel gridare al mondo che la compagnia possiede una “coscienza ecologica” ed è sensibile alla conservazione dell'ambiente. Così consumiamo benzina “verde” e gasolio “pulito” che, ovviamente, non lo sono per niente ed evitiamo i rimorsi quando andiamo ad abbeverare automobili sempre più grandi e pesanti. Allo stesso modo funziona la produzione di eventi che rimarchino la “responsabilità sociale” delle aziende o i suoi “standard etici e ambientali”; la costruzione di una scuola o di un piccolo ambulatorio in Africa, sarà pubblicizzata molto più di un accordo da miliardi di dollari con un governo dalla pessima reputazione.

di Mario Braconi

Come nota Marco Niada de Il Sole 24 Ore, il New Labour è stato “il primo grande esperimento di marketing politico dopo la morte delle ideologie”. Al suo capezzale, al termine di una parabola di dodici anni in cui si è visto un po’ di tutto, compresa una dichiarazione di guerra, Gordon Brown: capro espiatorio di una serie interminabile di errori politici (di cui non è il solo responsabile), con il suo carisma inesistente e il suo pessimo carattere. Anche se il progetto alternativo dei Tory di David Cameron non è né chiaro né credibile, i Conservatori sembrano destinati a vincere le elezioni di maggio 2010. Sembra evidente ormai l’implosione del grande progetto politico mediatico ideato da Tony Blair, Alastair Darling e Peter Mandelson, i quali, in buona o cattiva fede, ritenevano di aver scoperto la pietra filosofale con la quale coniugare armoniosamente liberismo made in USA a visione sociale di stampo europeo.


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