Il secondo posto è della Lazio. La Roma va in Europa League. Verona e Spezia saranno costrette allo spareggio in campo neutro per decidere chi rimarrà in Serie A. Questi i verdetti dell’ultima giornata di Campionato.

A livello di classifica, la seconda posizione della Lazio non cambia granché, perché sempre di qualificazione Champions si tratta. La medaglia d’argento anziché di bronzo, però, consente ai biancocelesti d’incassare 5 milioni di euro in più. L’ultima vittoria della squadra di Sarri arriva in casa dell’Empoli per 2-0 con le reti nel secondo tempo di Romagnoli e di Luis Alberto.

I capitolini operano così il controsorpasso definitivo ai danni dell’Inter, che in precedenza aveva superato per 1-0 in trasferta il Torino. Decisivo un tiro vincente da fuori di Brozovic nel primo tempo. Nella ripresa, parata clamorosa di Cordaz su Saponara. L’attaccante granata avrebbe l’occasione di rifarsi nel finale, ma sbaglia solo davanti al portiere. Il Toro dice addio così a ogni sogno di Conference League.

Nella terza competizione europea andrà forse la Fiorentina, che arriva ottava in classifica e spera nella squalifica della Juventus dalle Coppe europee per poter scalare una posizione. I viola vincono 3-1 sul campo del Sassuolo con i gol di Cabral, Saponara e Gonzalez. I neroverdi chiudono in nove per le espulsioni di Tressoldi e Rogerio. Successo anche per la Juventus: 1-0 a Udinese con gol di Chiesa.

Conta solo per i romantici il successo casalingo del Napoli sulla Sampdoria. Più che il risultato (2-0: rigore di Osimhen e tiro vincente da fuori di Simeone) la partita è da ricordare per il tributo offerto dal Diego Armando Maradona a Fabio Quagliarella, che, a 40 anni e dopo una carriera d’altri tempi, ha probabilmente concluso la sua storia in Serie A.

Grandi emozioni invece all’Olimpico, dove lo Spezia – cui sarebbe bastato un punto per rimanere in Serie A – passa addirittura in vantaggio, ma poi si fa rimontare dalla Roma, che trova il 2-1 al 90esimo con un rigore dubbio trasformato da Dybala. I giallorossi si qualificano così alla prossima Europa League e i tifosi romanisti sperano che questo basti a Mourinho per decidere di non cambiare panchina.

Con questo risultato, i liguri sarebbero andati in B se il Verona avesse strappato almeno un pari a San Siro contro il Milan. E per qualche minuto l’incubo spezzino si è concretizzato, perché l’Hellas ha temporaneamente raggiunto i rossoneri sull’1-1, salvo poi farsi trafiggere altre due volte. A segno Giroud, Faraoni e poi Leao con una doppietta. Grazie a quattro vittorie nelle ultime cinque partite, la squadra di Pioli chiude il Campionato al quarto posto e si qualifica per la prossima Champions League.

Va in Europa League l’Atalanta, che conserva un punto di vantaggio sulla Roma e si classifica quinta. La Dea batte 5-2 in casa il Monza. Koopmeiners trascina i suoi con una tripletta, suggellata dall'assist per Hojlund. In gol anche Muriel. Colpani e Petagna non bastano ai biancorossi, che chiudono nella parte destra di classifica, all’undicesimo posto in classifica, un punto sotto il Torino.

Chiudono il quadro dell’ultima giornata due risultati ormai inutili: la vittoria per 2-0 della Cremonese sulla Salernitana (Buonaiuto sblocca la gara su rigore, Tsadjout raddoppia nel finale) e il successo del Bologna per 3-2 sul campo del Lecce (apre Banda, poi sorpasso rossoblù con Arnautovic e Zirkzee; nel finale un gran sinistro di Oudin vale il pari, ma nel recupero arriva la fuga vincente di Ferguson).

Il Milan batte la Juve a Torino con un gol di Giroud e si qualifica matematicamente per la prossima Champions League, seguendo Inter e Lazio. I bianconeri, invece, perdono l’opportunità di superare la Roma e inseguire ancora il piazzamento europeo (al netto di eventuali squalifiche).

Intanto, la Lazio torna in seconda posizione vincendo una partita folle contro la Cremonese. All’Olimpico, nel primo tempo, i padroni di casa si portano sul 2-0 (Hysai e Milinkovic), ma a inizio ripresa si fanno clamorosa mente rimontare sul 2-2. A risolvere la gara ci pensa ancora il Sergente, che all’89esimo spinge in porta di testa il pallone del 3-2. Per lui è stata probabilmente l’ultima partita a Roma. Di sicuro lo è stata per Radu, celebrato da 65mila persone dopo 15 anni di permanenza alla Lazio.

Il Napoli vince anche contro l’Inter, l’unica squadra che non aveva ancora battuto in stagione, e interrompe così la striscia nerazzurra di otto vittorie consecutive. inzaghi ha schierato solo tre titolari in attesa della finale di Coppa Italia di mercoledì ma a decidere in negativo la partita dell'Inter è un’ingenuità di Gagliardini, che alla fine del primo tempo si fa espellere per doppio giallo. Nella ripresa i neocampioni d’Italia passano in vantaggio con Anguissà, poi la squadra di Inzaghi pareggia a sorpresa con Lukaku, che sfrutta una dormita di Juan Jesus. La svolta arriva pochi minuti dopo, con Di Lorenzo che infila l’incrocio da fuori area con un meraviglioso tiro di sinistro (il suo piede debole). Nel finale arriva anche il 3-1 segnato da Gaetano in contropiede.

L’unica squadra davvero in forma in questa fase della stagione è l’Inter. Per il resto, la lotta per la zona Champions sembra una partita al mitico gioco di carte “ciapa no”, dove a vincere è chi fa meno punti.

La girandola delle occasioni sprecate è iniziata venerdì sera con la Lazio, che all’Olimpico non va oltre il pareggio contro il Lecce. E deve anche essere contenta, visto che il 2-2 finale firmato da Milinkovic Savic arriva solo al 93esimo, e in modo più che mai rocambolesco.

Il doppio incrocio Roma-Milano sorride alle strisciate del Nord, che si rilanciano in chiave Champions. Due vittorie nette e con lo stesso risultato: un 2-0 senza appello. Il primo successo è quello del Milan sulla Lazio, che a San Siro, malgrado l’infortunio di Leao dopo 11 minuti, liquida la pratica biancoceleste già nel primo tempo grazie alle reti di Bennacer e Theo (il secondo al termine di una lunga azione personale). Cilindrata o no, Sarri sembra aver perso la brillantezza fisica e mentale della squadra, forse già convinta di aver ottenuto un piazzamento persino  eccessivo per il suo standard. E questo ha portato ad un rilassamento generale dei biancocelesti che gli ha fatto perdere 3 delle ultime cinque gare e chefa temere per le ultime tre. Nulla è scontato.


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