La seconda giornata di campionato propone risultati non pronosticati, ammesso che i pronostici servano ad altro che ad essere sbagliati. Il Napoli si riprende dallo shock della scorsa settimana e batte il Bologna con un rotondo 3 a 0.

L’Inter riscatta la mancata vittoria all’esordio sul campo del Genoa (storicamente complicato per i nerazzurri) piegando il Lecce con un gol per tempo. Insomma senza dannarsi l’anima l’Inter, complice il capitombolo doppio di Lazio e Milan, si è ritrovata di nuovo in testa alla classifica, sebbene in coabitazione con diverse altre squadre. D’altra parte dopo due partite e sei punti a disposizione non potrebbe essere diversamente.

In attesa di Juventus e Atalanta, il primo fine settimana della Serie A 2024-2025 si apre con sole due vittorie: della Lazio e del Verona. Per il resto, una valanga di pareggi.

Iniziano sabato le milanesi, una facendosi rimontare, l’altra rimontando. La prima è l’Inter, che in trasferta contro il Genoa subisce il gol del pareggio nel finale. Apre le marcature Vogliacco per il Grifone, poi Thuram rilancia i nerazzurri con una doppietta, ma a due minuti dalla fine Messias pareggia: prima sbaglia il calcio di rigore, poi segna sulla ribattuta.

Destino inverso per il Milan, che a San Siro contro il Torino finisce sotto addirittura 2-0. Per i granata a segno Thiaw nel primo tempo e Zapata nella ripresa. I rossoneri giocano male e non meritano il pareggio, ma lo trovano lo stesso con due gol negli ultimi sette minuti: prima Morata con una zampata di Rapina, poi Okafor con una bella girata in porta al 95esimo.

Altro pareggio sorprendente è quello della Roma, che non va oltre lo 0-0 sul campo del Cagliari (storicamente difficile per i giallorossi). Tanto buio, poi a 20 minuti dalla fine Dybala entra e accende la luce per la squadra di De Rossi. Dovbyk prende una traversa (così come Marin per i rossoblù) e Pellegrini si vede annullare un gol per fuorigioco. I romanisti hanno sempre più la sensazione che il destino di quest’annata sia legato alla decisione sul futuro di Dybala, che da giorni sembra vicino all’Arabia.

Va meglio alla Lazio, che all’Olimpico si ritrova in svantaggio dopo tre minuti contro il modesto Venezia, a segno con un bel tiro a giro di Andersen, ma poi trova il pareggio di Castellanos all'11esimo (l’argentino prenderà anche un palo e una traversa), il vantaggio firmato da Zaccagni su rigore allo scadere del primo tempo, e un autogol di Altare a 10 dalla fine. Parte bene il nuovo ciclo targato Baroni dopo gli addii traumatici per i biancocelesti di Immobile, Felipe Anderson e Luis Alberto.

Il risultato più clamoroso è però la vittoria a valanga del Verona, che in casa travolge 3-0 il Napoli. Esordio davvero da incubo per Conte sulla panchina azzurra: dopo l'uscita di Kvaratskhelia per un malessere, i partenopei si spengono e nella ripresa l’Hellas passa con Livramento e poi due volte con il colombiano Mosquera.

Restano da raccontare altri tre pareggi. Il più bello, con un retrogusto Anni 90, è quello fra Parma e Fiorentina. Emiliani in vantaggio con Man, ma a un quarto d’ora dalla fine Biraghi inventa una punizione capolavoro che da posizione defilata trova l’incrocio dei pali. Espulso Pongracic.

Finisce 1-1 anche fra Bologna e Udinese. Gara dominata dai rossoblù, che però sbattono su Okoye, autore di cinque parate decisive. Nella ripresa Orsolini riesce finalmente a sbloccare il risultato su calcio di rigore, ma i friulani, fallito un penalty con Thauvin, pareggiano con Giannetti.

Chiude il quadro della giornata lo 0-0 fra Empoli e Monza. Poche emozioni al Castellani: i toscani ci provano di più, ma è dei biancorossi l'occasione più clamorosa: Caldirola, a un quarto d’ora dalla fine, spara alto da ottima posizione. E così D’Aversa e Nesta, entrambi squalificati per l’occasione, debuttano con un pari sulle nuove panchine.

Roma e Lazio in Europa League, Frosinone in Serie B, salvezza per Udinese ed Empoli. Napoli fuori dall’Europa. Questi i verdetti dell’ultima giornata di Serie A.
Iniziamo dalle romane. I giallorossi vedono sfumare il sogno Champions prima ancora di entrare in campo. Il motivo è cervellotico: l’Atlanta batte il Torino 3-0 (reti di Scamacca, Lookman e Pasalic) e supera così in classifica il Bologna (sconfitto 2-0 a Genoa: in gol Malinovskyi e Vitinha). La Roma si sarebbe qualificata alla massima competizione europea solo se la Dea, vincitrice dell’Europa League, fosse arrivata quinta: ma ora la squadra di Gasperini, battendo nel recupero la Fiorentina, potrebbe addirittura scavalcare la Juventus e piazzarsi al terzo posto.

L’Inter saluta San Siro con la festa scudetto ed evitando la sconfitta contro la Lazio. Passati in vantaggio con Kamada, rivitalizzato da Tudor, i capitolini si fanno raggiungere per l’ennesima volta nei minuti finali con l’ennesimo obbrobrio difensivo di Marusic, che su un contrasto di testa viene brutalizzato da Dumfries.
Il Milan, invece, è già sotto l’ombrellone, e a Torino contro i granata perde addirittura 3-1. Gol firmati da Zapata, Ilic, Rodriguez e Bennacer.

Per la seconda volta nella sua storia, 60 anni dopo la prima, il Bologna è in Champions League. La certezza del capolavoro firmato Thiago Motta arriva nel modo più simbolico: con una vittoria per 2-0 sul campo dei (disastrati) campioni d’Italia dell’anno scorso. Ndoye e Posch stendono il Napoli, che fallisce anche un rigore con Politano. Unica nota negativa per gli emiliani, l’infortunio di Zirzkee, che esce in lacrime dal campo.


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