Jan Jongbloed nasce il 25 novembre 1940 in una Amsterdam livida che si trova sotto la feroce occupazione dalla Germania nazista. Cresce da ragazzo di strada tra le vie della capitale, con due interessi: l'antifascismo e il football. Ama fare il portiere e inizia a giocare per la squadra del suo quartiere, Betondorp, tra i dilettanti della DWS Amsterdam.

Solo Napoli, Milan e Inter mantengono il ritmo di testa. O almeno, fra le grandi, perché a punteggio pieno dopo due giornate – incredibilmente – c’è anche il Verona. In generale, la qualità del calcio ammirato in questo esordio di Serie A è a dir poco scoraggiante, soprattutto per chi abbia familiarità con campionati come la Premier e la Liga. Al livello tecnico infinitamente più basso del nostro Campionato, in agosto, si associa una forma fisica media da partitella in spiaggia.

La prima giornata di Serie A segna il ritorno al gol di una serie di attaccanti a dir poco appannati la scorsa stagione: da Vlahovic a Immobile, da Belotti a De Ketelaere.

Napoli, Inter e Juventus iniziano il Campionato con la marcia giusta. Sul campo del Frosinone, i Campioni d’Italia vincono 3-1 in rimonta: padroni di casa avanti al settimo con un rigore trasformato da Harroui, pari campano con Politano. Sempre nel primo tempo arriva il guizzo Osimhen, che completa l'opera nel finale mettendo a segno la prima doppietta stagionale.

Convince anche l’esordio dell’Inter, che a San Siro batte il Monza 2-0 con due reti di Lautaro Martinez. Buono il ritorno in maglia nerazzurra di Arnautovic, che fornisce al Toro l’assist per la seconda rete. Brianzoli mai pericolosi.

Quanto alla Juventus, la Signora stende 3-0 in trasferta l’Udinese. A segno Chiesa (il migliore in campo), Vlahovic e Rabiot. "Abbiamo fatto un buon primo tempo - il commento di Allegri - nel secondo abbiamo fatto le cose a metà. Cambiaso è bravo e intelligente, sa fare superiorità numerica".

Molto meno buona la partenza delle romane. I giallorossi di Mourinho non vanno oltre il pareggio in casa contro la Salernitana, ma si consolano con il ritorno al gol di Belotti, autore addirittura di una doppietta. Per i campani a segno due volte Candreva.

Disastro invece in casa Lazio. A Lecce, i biancocelesti passano in vantaggio a metà primo tempo con Immobile, ma poi scompaiono dal campo e si fanno rimontare dai salentini, a segno due volte nei minuti finali. Furibondo Sarri: “Non cresciamo mai, siamo superficiali”.

Un’altra vittoria convincente è quella della Fiorentina, che domina in casa del Genoa imponendosi per 4-1. Di Biraghi, Bonaventura, Gonzalez e Mandragora le reti, seguite poi dal gol della bandiera di Biraschi. Un incubo l’esordio di Gilardino sulla panchina dei liguri.

Bene anche l’Atlanta, che vince 2-0 in trasferta contro il Sassuolo. De Ketelaere, in prestito dal Milan entra nel secondo tempo, come Scamacca, e firma i primi tre punti del campionato della Dea. Nel recupero Zortea chiude il match con uno splendido raddoppio.

Nel posticipo, Giraud e Pulisic stendono il Bologna di Thiago Motta: 2 a 0 il risultato finale. Chiude il quadro del fine settimana calcistico un altro successo esterno: quello del Verona a Empoli. Bonazzoli entra e dopo 6 minuti segna al debutto con la maglia dei veneti.  La prima sfida-salvezza della stagione va quindi all'Hellas, dopo che nel primo tempo i toscani erano andati vicini al vantaggio con una traversa di Marin e una ghiotta occasione sprecata da Gyasi.

Il 22 giugno del 1974, avevo appena compiuto i nove anni. La scuola aveva chiuso i battenti da pochi giorni, l’estate spalancava le sue porte a vacanze e spensieratezza. La Prima Comunione, celebrata qualche mese prima, aveva comportato la kermesse di regali tipici dell’occasione. Tra questi, il dono più desiderato al termine di quella piacevole tortura chiamata catechismo: un pallone di cuoio. Un pallone “vero”, proprio come quelli che si vedevano colpire e rotolare sui prati della Serie A, filtrati dal bianco e nero del televisore. Pachidermici elettrodomestici di plastica e alluminio che avvolgevano, quasi a proteggerlo, il delicato tubo catodico. Prezioso almeno quanto la sfera tanto agognata, poiché l’uno giustificava la indispensabilità dell’altra.

Il secondo posto è della Lazio. La Roma va in Europa League. Verona e Spezia saranno costrette allo spareggio in campo neutro per decidere chi rimarrà in Serie A. Questi i verdetti dell’ultima giornata di Campionato.

A livello di classifica, la seconda posizione della Lazio non cambia granché, perché sempre di qualificazione Champions si tratta. La medaglia d’argento anziché di bronzo, però, consente ai biancocelesti d’incassare 5 milioni di euro in più. L’ultima vittoria della squadra di Sarri arriva in casa dell’Empoli per 2-0 con le reti nel secondo tempo di Romagnoli e di Luis Alberto.

I capitolini operano così il controsorpasso definitivo ai danni dell’Inter, che in precedenza aveva superato per 1-0 in trasferta il Torino. Decisivo un tiro vincente da fuori di Brozovic nel primo tempo. Nella ripresa, parata clamorosa di Cordaz su Saponara. L’attaccante granata avrebbe l’occasione di rifarsi nel finale, ma sbaglia solo davanti al portiere. Il Toro dice addio così a ogni sogno di Conference League.

Nella terza competizione europea andrà forse la Fiorentina, che arriva ottava in classifica e spera nella squalifica della Juventus dalle Coppe europee per poter scalare una posizione. I viola vincono 3-1 sul campo del Sassuolo con i gol di Cabral, Saponara e Gonzalez. I neroverdi chiudono in nove per le espulsioni di Tressoldi e Rogerio. Successo anche per la Juventus: 1-0 a Udinese con gol di Chiesa.

Conta solo per i romantici il successo casalingo del Napoli sulla Sampdoria. Più che il risultato (2-0: rigore di Osimhen e tiro vincente da fuori di Simeone) la partita è da ricordare per il tributo offerto dal Diego Armando Maradona a Fabio Quagliarella, che, a 40 anni e dopo una carriera d’altri tempi, ha probabilmente concluso la sua storia in Serie A.

Grandi emozioni invece all’Olimpico, dove lo Spezia – cui sarebbe bastato un punto per rimanere in Serie A – passa addirittura in vantaggio, ma poi si fa rimontare dalla Roma, che trova il 2-1 al 90esimo con un rigore dubbio trasformato da Dybala. I giallorossi si qualificano così alla prossima Europa League e i tifosi romanisti sperano che questo basti a Mourinho per decidere di non cambiare panchina.

Con questo risultato, i liguri sarebbero andati in B se il Verona avesse strappato almeno un pari a San Siro contro il Milan. E per qualche minuto l’incubo spezzino si è concretizzato, perché l’Hellas ha temporaneamente raggiunto i rossoneri sull’1-1, salvo poi farsi trafiggere altre due volte. A segno Giroud, Faraoni e poi Leao con una doppietta. Grazie a quattro vittorie nelle ultime cinque partite, la squadra di Pioli chiude il Campionato al quarto posto e si qualifica per la prossima Champions League.

Va in Europa League l’Atalanta, che conserva un punto di vantaggio sulla Roma e si classifica quinta. La Dea batte 5-2 in casa il Monza. Koopmeiners trascina i suoi con una tripletta, suggellata dall'assist per Hojlund. In gol anche Muriel. Colpani e Petagna non bastano ai biancorossi, che chiudono nella parte destra di classifica, all’undicesimo posto in classifica, un punto sotto il Torino.

Chiudono il quadro dell’ultima giornata due risultati ormai inutili: la vittoria per 2-0 della Cremonese sulla Salernitana (Buonaiuto sblocca la gara su rigore, Tsadjout raddoppia nel finale) e il successo del Bologna per 3-2 sul campo del Lecce (apre Banda, poi sorpasso rossoblù con Arnautovic e Zirkzee; nel finale un gran sinistro di Oudin vale il pari, ma nel recupero arriva la fuga vincente di Ferguson).


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