Il Napoli prosegue la cavalcata trionfale vincendo anche sul campo dello Spezia, dove il 3-0 finale matura tutto nella ripresa con un rigore trasformato da Kvara e una doppietta del solito Osimhen. La rivalità tra le due tifoserie, che a maggio aveva causato pesanti scontri, è stata rinfocolata da ripetuti e odiosi canti contro Maradona e Spalletti.

Dietro al Napoli si trova l’Inter, che con un gol di Lautaro Martinez e nonostante due gol non convalidati (quello di Lukaku assolutamente regolare ma l’arbitro aveva appena fischiato) si aggiudica il derby di Milano. Per la seconda volta in meno di un mese, gli uomini di Inzaghi mandano il diavolo all'inferno del sesto posto in classifica. Quello nerazzurro è stato un predominio netto in tutto il campo (basti dire che alla fine del 1 tempo il possesso palla era di 74 a 26 per i nerazzurri) e il Milan è apparso come un agnello che si avviava verso la Pasqua. Sotto tono psicologicamente è stato spinto ulteriormente in una crisi ormai conclamata. Quattro le posizioni in classifica ormai perse dai rossoneri.

Al terzo posto troviamo la Roma, che torna al successo battendo 2-0 in casa l’Empoli. Nei primi minuti della partita Ibanez e Abraham su calci d'angolo di Dybala stendono i toscani. I giallorossi si rialzano così dopo i ko con Napoli (campionato) e Cremonese (in Coppa Italia).

Male invece l’Atalanta, sconfitta a sorpresa dal Sassuolo. La Dea perde per espulsione Maehle (fallaccio su Berardi e rosso con la Var) e nella ripresa è battuta da un gran destro di Laurienté. Rosso anche a Muriel all'ultimo minuto di recupero.

Il Torino sale al settimo posto battendo l’Udinese e scavalcando di un punto in classifica proprio i friulani. Schierato titolare da Juric, è il francese Karamoh a regalare i tre punti ai granata, che ora sentono profumo d’Europa.

L’Udinese viene anche raggiunta in classifica dal Bologna, vittorioso per 2-1 sul campo della Fiorentina. Orsolini sblocca la gara su rigore, poi il pari di Saponara, ma nella ripresa arriva il guizzo del terzino goleador Posch. Gli emiliani espugnano così Firenze per la prima volta dopo 13 anni.

Nella parte bassa della classifica, importante risultato in chiave salvezza per il Lecce, che vince 2-0 in casa della Cremonese. A referto Baschirotto e Strefezza. Per la squadra di Ballardini la situazione è sempre più nera: si sogna in Coppa Italia, ma in Campionato i punti sono solo 8 e l’appuntamento con la prima vittoria è ancora rimandato.

Nella storia recente del Campionato italiano è difficile ricordare due profanazioni del genere, andate in scena nello stesso turno e nei due principali stadi della Serie A. Ma nel calcio spompato dal mondiale in Qatar anche questo è possibile. Ad aprire il valzer delle sorprese è stato il Milan, che invece di rialzare la testa dopo lo 0-4 subito martedì in casa della Lazio, cade nuovamente, a San Siro, e con uno schianto ancora più fragoroso. Il mattatore stavolta è il Sassuolo, che sbanca la Scala del calcio per 5-2. Un’altra partita inguardabile per i rossoneri, che ora rischiano anche il quarto posto. Il Var annulla un gol a Giroud e a Rebic.

La penalizzazione di 15 punti alla Juventus consegna un’altra certezza a questa stagione di Serie A. Siamo appena al giro di boa di metà Campionato, eppure diversi verdetti sembrano già scritti: il Napoli vincerà lo Scudetto, Sampdoria e Cremonese andranno in Serie B e le 5 squadre che (oltre agli azzurri) si qualificheranno alle competizioni europee saranno le Milan, Inter, Roma, Lazio e Atalanta. Le uniche ragioni d’interesse da qua alla fine della stagione, dunque, sono due: capire chi arriverà in Champions League e se il Verona riuscirà a evitare la retrocessione rimontando una fra Sassuolo, Salernitana e Spezia. Insomma, francamente, niente di che.

Poteva essere la giornata che riapriva le speranze di rimonta del Milan, invece a sorridere è il Napoli, che aumenta a 9 punti il vantaggio sui rossoneri e viaggia ormai a vele spiegate verso il terzo scudetto della sua storia. Dopo le piogge di gol rifilate a Liverpool e Ajax, gli azzurri portano a casa un altro scalpo eccellente: quello della Juventus, travolta per 5-1 sabato sul prato del Maradona. In gol Osimhen (due volte), Kvaratskhelia, Di Maria, Rrahmani ed Elmas. “In partite così prendi gol anche su situazioni facilmente leggibili - il commento di Allegri - Venivamo da otto vittorie consecutive, dobbiamo riprendere il cammino”.

Pur con una squadra decisamente rimaneggiata, il Milan, con un gol per tempo, sembrava aver avuto ha ragione della Roma. Ma le squadre di Mourinho sono dure a morire e questa Roma non fa eccezione. In pochi inuti, sul finale della gara, i giallorossi si sono portati sul 2 a 2.

Un pareggio fastidioso per la squadra di Pioli, che resta (ma in condominio con la Juve) alle spalle del Napoli, che dopo la battuta d’arresto di Milano contro l’Inter, ritrova la vittoria e mantiene così la vetta della classifica. Alla seconda trasferta consecutiva, i partenopei si impongono per 2-0 sul campo della Sampdoria, nel giorno della commemorazione per Gianluca Vialli. A referto Osimhen nel primo tempo ed Elmas su rigore a pochi minuti dalla fine. Blucerchiati in 10 da 38esimo per l’espulsione di Rincon.

Arriva a quota otto la striscia di vittorie consecutive della Juventus (tutte senza subire reti), che passa di misura sull’Udinese grazie a un tap-in vincente di Danilo nel finale su un grande assist di Chiesa.

Male invece Inter e Lazio, fermate rispettivamente da Monza ed Empoli con due pareggi acciuffati nei minuti di recupero. I nerazzurri passano in vantaggio con Darmian, ma vengono raggiunti dopo 2 minuti dai padroni di casa con Ciurria. Poi il pasticcio di Pablo Marì regala a Lautaro la rete del 2-1. Nel recupero un’autorete di Dumfries regala un punto ai brianzoli.

Stesso risultato anche per la Lazio, che all’Olimpico contro l’Empoli si porta in vantaggio per 2-0 (autorete di Caputo e gol di Zaccagni) e controlla la gara per 80 minuti, ma poi si addormenta e regala la rimonta ai toscani, bravi a sfruttare le praterie lasciate inspiegabilmente libere dagli avversari e a crederci fino all’ultimo minuto di recupero.

A metà classifica rialza la testa la Fiorentina, che al Franchi vince 2-1 contro il Sassuolo. Viola in vantaggio a inizio ripresa con Saponara, poi due rigori trasformati: il primo da Berardi per il momentaneo pareggio, il secondo da Gonzalez al 91esimo.

La Fiorentina raggiunge così a 23 punti in classifica il Torino, che sul campo della Salernitana non va oltre il pareggio per 1-1. Primo tempo dominato dai granata di Juric, che collezionano nove occasioni ma passano una sola volta con Sanabria. I campani reagiscono nella ripresa e impattano con Vilhena. Decisive le parate del neoacquisto Ochoa. Per gli ospiti anche due pali.

In attesa di Verona-Cremonese e Bologna-Atalanta – in programma oggi rispettivamente alle 18.30 e alle 20.45 – chiude il quadro della giornata il pareggio a reti inviolate fra Spezia e Lecce. Due legni giallorossi in apertura, i liguri vengono fuori alla distanza, ma trovano un grande Falcone. Nella ripresa i protagonisti sono pioggia e vento.


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