L’Inter riprende il campionato dove l’aveva lasciato, ovvero strapazzando le sue rivali. Nell’anticipo del Venerdì, grazie ad una doppietta e ad un altro gol procurato tramite deviazione di Thuram, ai quali si aggiunge un gol da cineteca di Barella, i campioni d’Italia assestano un potente 4 a 0 (e potevano essere almeno un paio in più) alla lanciatissima Atalanta. Inzaghi offre a Gasperini una vera e propria lezione di calcio, che fa del movimento perpetuo dei giocatori e il cambio delle rispettive zone di pertinenza un meccanismo micidiale, che si esalta a maggior ragione contro il calcio dell’uno contro uno. Il messaggio è chiaro: è con l’Inter che tutti dovranno fare i conti, anche le avversarie più accreditate e rafforzate come Juventus e Napoli. La sensazione è che i nerazzurri non siano affatto paghi dello scudetto e della seconda stella appena attaccati sul petto.

 

Già, le inseguitrici. Il Napoli ha vinto recuperando uno svantaggio ma soprattutto grazie al fatto che il Parma aveva esaurito le sostituzioni e, a seguito dell’espulsione del portiere giapponese Suzuki, oltre a giocare in inferiorità numerica il Parma si è trovato a difendere la porta con un giocatore di movimento. Da segnalare l’ingresso di Lukaku che finalmente ha ritrovato Conte ed ha realizzato il gol del pareggio seguito poi dal vantaggio finale di Anguissa, mail test, per le condizioni in cui si è svolto, non appare completamente probante circa la forza del Napoli, almeno in questa fase.

Il Torino, il cui mercato è stato duramente contestato dalla tifoseria granata, ha battuto il Venezia in trasferta ed è la squadra rivelazione di queste prime tre giornate. Da parte sua la Juventus, nel posticipo, si è trovata la Roma di Daniele De Rossi, segnalata come squadra incompleta ma che è sempre un avversario pericoloso per chiunque.

Nel posticipo l’attesa sfida tra la Juventus che molti accreditano già come fortissima ma non sembrerebbe, e la Roma, che molti ritengono di valore relativo ma guai a sottovalutarla. Una partita noiosa condizionata dal reciproco timore e dal caldo asfissiante che non aggiunge e non toglie nulla a quanto si sapeva dalla vigilia.

Successo della Lazio che ha pareggiato 2 a 2 con il Milan di Fonseca che era andato in svantaggio al riposo. Sorprendenti le scelte di Fonseca che ha deciso di lasciare Theo Hernandez e Leao in panchina nel primo tempo e che nella ripresa ha dovuto inserirli per disperazione. Il fatto che Leao abbia segnato il gol del pareggio non sposta certo la questione: la presenza di Fonseca in panchina e di Ibrahimovic a Milanello, restano due quesiti non risolti per la critica e due problemi seri per società e squadra.

In coda la situazione propone risultati inaspettati che mettono pepe ad un campionato altrimenti meno sorprendente. Dopo le incertezze delle prime due giornate, costate due pareggi e il primo accenno di contestazione, la reazione della Fiorentina non ha certo migliorato il quadro, visto che solo nell’ultima frazione di gioco è riuscita a pareggiare in casa con il Monza per 2 a 2.

Colpaccio del Verona in casa del Genoa, che pure aveva dimostrato un buono stato di forma: il 2 a 0 a favore degli scaligeri riporta i liguri ad una dimensione meno entusiasta.

Il Bologna pareggia in casa con l’Empoli e il Lecce ha ragione del Cagliari battendolo per 1 a 0.

L’Udinese batte il Como per 1 a 0 e resta in vetta anche se in condominio. Inter, Juventus, Torino e Udinese guidano la classifica con sette punti ma la distanza con le ultime due è di soli sei punti, quelli dove alloggiano le rimanenti 14 squadre. Inutile guardarla in generale, ma utile per qualcuno non perderla di vista.

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