di Mariavittoria Orsolato

Effettivamente, quella dei test di dialetto agli insegnanti non autoctoni non poteva essere altro che una bufala. Immaginate un professorino di Vigevano che s'innamora di una bella palermitana e per ottenere il trasferimento vicino alla sua amata è costretto ad imprecare come i pescivendoli di Bagheria, davanti a una commissione togata: troppo anche per un temerario saputello come Castelli. Ma forse il punto non è questo, probabilmente i componenti del carroccio non si sono nemmeno posti il problema di un potenziale rovesciamento dei ruoli: a sentire gli agguerriti col fazzoletto verde al collo, l'idea di poter lasciare una terra meravigliosa e ricca come la Padania è peggio di una bestemmia di fronte al crocifisso. Per la Lega quel lembo di terra compreso tra le Alpi e il Po non è infatti solo il motore economico d'Italia defraudato da Roma ladrona, non è nemmeno la stessa Padania, celebrata con ampolle miracolose e riti che scimmiottano gli antichi Celti. Per la Lega, il nord Italia è l'unico Stato possibile.

di Mariavittoria Orsolato

Ci risiamo. Non pago di aver architettato una truffa ai danni dei terremotati con un G8 tanto costoso quanto inutile, probabilmente non del tutto soddisfatto dal maxicondono sdoganato dallo scudo fiscale, il Governo delle Libertà vigilate scampate fa un altro passo verso quella che sembra sempre più essere una democradura, varando un nuovo lodo nell’ormai zeppo Dl anti-crisi. Il nome in codice è Bernardo, dall’omonimo anonimo soldatino parlamentare scelto dal gregario avvocato Ghedini, che immaginiamo duramente provato e colpito nell’orgoglio da questo continuo e ingrato lavoro di ghost-writing. Il bersaglio del provvedimento è di nuovo la magistratura, in particolare la Corte dei Conti, quell’organismo che dal 1882 (su ispirazione dei più antichi tribunali romani delle quaestio perpetuae de peculatu) vigila sul corretto impiego del flusso di denaro pubblico e che, con la sue recenti inchieste, potrebbe mettere in imbarazzo - perché è questo il massimo che ci possiamo aspettare - più di una carica istituzionale.

di Rosa Ana De Santis

Dopo l’annuncio del pacchetto sicurezza consacrato in legge, il timore che le ronde diventassero appendici fuori controllo di certe frange violente era stato messo a tacere. La neutralità di rivendicazioni quali la difesa dei cittadini e l’incolumità delle donne doveva, nelle intenzioni del governo, normalizzare un tema bollente. Doveva trattarsi di cittadini ben equilibrati e solo devoti al bene comune. Dotati di divise e disarmati. Assolutamente inutili, ma scenografici. Una pillola di sedativo per l’allerta e la paura sociale di certe classi e di certe aree periferiche delle città. Le ronde di oggi sono invece quello che sono. Squadroni di esaltati trasformati in gendarmi. Sigilli e divise in odore di destra estrema. Ex poliziotti reclutati e giovani in ozio cresciuti a propaganda. Maroni più volte ha rassicurato, come se lui potesse rassicurare qualcuno.

di Mariavittoria Orsolato

Causa latenza imperitura dell’opinione pubblica, l’estate è considerata la miglior stagione per produrre porcellum legislativi e il nostro sempre caro e sempreverde Giulio Tremonti non tiene a smentire né sé stesso, né il suo governo: dato che non c’è due senza tre, arriva lo scudo fiscale riveduto e corretto. Sette commi, sei pagine all’interno del più ampio decreto anti-crisi e da quest’anno sarà possibile rimpatriare i capitali accumulati all’estero fino al 31 dicembre 2008, pagando una cifra ovviamente irrisoria. Sembra una delle famose televendite di Mediashopping, ma il condono fiscale - perché è di questo che in fondo si tratta - è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso mercoledì, dopo il repulisti delle schifezze troppo palesi, da parte dei relatori Chiara Moroni e Maurizio Fugatti, rispettivamente Pdl e Lega Nord. Se infatti nella prima versione circolata in mattinata avrebbero beneficiato dello scudo anche i bancarottieri, i riciclatori, i ricettatori e gli impenitenti falsificatori di bilanci, ora quel minimo 5% di aliquota sui capitali illegalmente transitati all’estero non interesserà le situazioni di reato ad eccezione della dichiarazione infedele e dell’omessa dichiarazione.

di Rosa Ana De Santis

Un milione di persone in piazza, le firme da porgere al Presidente della Repubblica. Il silenzio è illegale. Queste le richieste di Giorgio Sandri, il padre di Gabriele. Ucciso su un’autostrada e deriso in un tribunale, Gabriele deve vivere almeno per le strade, a smuovere e scalfire coscienze e indifferenze. Non si può e non si deve abbassare la guardia. In attesa dell’appello, c’è il richiamo agli occhi: aperti, per vedere bene anche nella notte del diritto. Quel diritto umiliato da una sentenza arrivata dopo ore di Camera di Consiglio. Ad ascoltare quella sentenza, che ha derubricato il reato da omicidio volontario a colposo il difensore di Spaccarotella festeggiava esultando il suo successo in primo grado: 6 anni. Tanto vale la vita di un innocente. L’imputato che è rimasto a casa, intimorito dall’aula, piange di gioia.


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy