di Marco Dugini

C'è una terza via nell'acceso dibattito sulla Finanziaria 2006, tra "rigoristi" e "spalmisti", secondo la discutibile moda lessicale di questi tempi: é "l'appello degli economisti: non abbattere il debito, ma stabilizzarlo e rilanciare il Paese".
Il sito dell'appello, ben curato, ci dice molto delle tante adesioni, felice corollario di un percorso passato per il convegno "Rive Gauche" del 2005, quando ancora la Cdl era al potere e ci si metteva per l'avanti nel delineare una valida e chiara alternativa in politica economica, giunta infine all'odierno appello.
Nel corso del tempo si sono aggiunti per strada svariati altri economisti (in tutto una settantina), in gran parte provenienti dalle file degli economisti radical, la cui piattaforma ha rilanciato qualche giorno fa il sottosegretario allo sviluppo economico Alfonso Gianni, in un'intervista al Giornale.

di Carlo Benedetti

MOSCA. Dalla Russia sono "usciti", nel corso del 2005, oltre 74 miliardi di dollari. La "fuga" è costante e si accompagna alla crisi economica interna. I dati sono impressionanti. Risulta (lo riferisce la stampa più qualificata) che a partire dai primi anni del crollo dell'Urss il capitale esportato all'estero raggiungeva circa 300 miliardi di dollari. E se si aggiungono le cifre degli anni successivi si arriva a ad altri 143 miliardi di dollari. Il totale è a livelli astronomici. Perchè nel peridodo post sovietico - quello caratterizzato dalle "riforme sociali" - il paese ha perso (ufficialmente) circa 500 miliardi di dollari. Ma gli esperti del mondo finanziario presentano già nuovi conteggi. Dicono che si è passati da 800 miliardi ad un trilione di dollari.

di Alessandro Iacuelli

In piena estate, la Russia effettua un altro passaggio fondamentale per la politica energetica del proprio futuro. Dopo pochi giorni dall’annuncio dell’avvenuto accordo con la Sonatrach, azienda statale algerina e principale fornitrice di metano di tutti i Paesi del sud Europa, il Cremlino fa sapere che Gazprom provvederà alla fornitura di 24,5 miliardi di metri cubi di gas naturale all’Ucraina, al ritmo di 130 milioni di metri cubi al giorno. Si tratta in pratica di una “tregua” nella guerra del gas iniziata tra Mosca e Kiev lo scorso inverno. Vista l’alta dipendenza di numerosi Paesi europei dalla fonti di metano russe, tale accordo era necessario sia per diversificare le vie di approvvigionamento dell’Europa, usando anche i gasdotti in transito per l’Ucraina, che per rilanciare una politica energetica più responsabile verso i propri clienti, ma anche più aggressiva. Alcuni analisti si sono affrettati a definire l’accordo Gazprom-Sonatrach come una nuova “Opec” del gas.

di Domenico Melidoro

La diffusione da parte del Dipartimento politiche fiscali del ministero dell'Economia dei dati sulle dichiarazioni dei redditi percepiti dai contribuenti italiani nel 2003 ci presenta un quadro davvero sconfortante. Nessuno ignora che in Italia l'evasione fiscale è da sempre uno dei segnali più chiari dell'assenza di qualsiasi elementare etica pubblica, ma venire a conoscenza che solo poco più di 55000 italiani hanno un reddito superiore ai 200000 euro e che addirittura un quarto degli italiani (tra cui un gran numero di lavoratori autonomi) percepisce un reddito inferiore ai 6000 euro, dipinge una situazione che non corrisponde assolutamente alla realtà sociale del nostro Paese. Dovrebbe trattarsi di un Paese povero e arretrato, ma uno sguardo più attento rivela una drammatica evasione fiscale, un'economia sommersa dalle proporzioni spaventose e disuguaglianze distributive crescenti (ovviamente a veder peggiorare la propria condizione sono come sempre i lavoratori dipendenti, che, secondo i dati dell'Eurostat percepiscono i salari più bassi d'Europa).

di Carlo Benedetti

MOSCA. L'Eurasia risponde al vertice di San Pietroburgo con un mini-summit dedicato ai problemi dell'area del Pacifico. L'appuntamento è per l'8-10 agosto nella città cinese di Urumci, dove si ritroveranno i sindaci e i manager di 26 delle maggiori città dei paesi asiatici che si affacciano sull'oceano. Discuteranno quelle questioni economiche che sono restate ai margini del G8 e che sono, invece, vitali per l'intera regione. Sul tavolo del vertice ci saranno quindi precisi dossier sui temi sociali, sulle infrastrutture e su quella gamma di questioni regionali che riguardano la salvaguardia dell'ambiente.Saranno gli esponenti dell'amministrazione della città russa di Vladivostok ad aprire i lavori con l'illustrazione di un piano economico generale che vedrà impegnati anche vari centri della Cina. Ed è subito chiaro che il summit (il settimo della serie) lancerà un messaggio di stretta cooperazione per far decollare le tante regioni lontane dall'ovest industrializzato.


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