di Domenico Melidoro

La diffusione da parte del Dipartimento politiche fiscali del ministero dell'Economia dei dati sulle dichiarazioni dei redditi percepiti dai contribuenti italiani nel 2003 ci presenta un quadro davvero sconfortante. Nessuno ignora che in Italia l'evasione fiscale è da sempre uno dei segnali più chiari dell'assenza di qualsiasi elementare etica pubblica, ma venire a conoscenza che solo poco più di 55000 italiani hanno un reddito superiore ai 200000 euro e che addirittura un quarto degli italiani (tra cui un gran numero di lavoratori autonomi) percepisce un reddito inferiore ai 6000 euro, dipinge una situazione che non corrisponde assolutamente alla realtà sociale del nostro Paese. Dovrebbe trattarsi di un Paese povero e arretrato, ma uno sguardo più attento rivela una drammatica evasione fiscale, un'economia sommersa dalle proporzioni spaventose e disuguaglianze distributive crescenti (ovviamente a veder peggiorare la propria condizione sono come sempre i lavoratori dipendenti, che, secondo i dati dell'Eurostat percepiscono i salari più bassi d'Europa).

di Carlo Benedetti

MOSCA. L'Eurasia risponde al vertice di San Pietroburgo con un mini-summit dedicato ai problemi dell'area del Pacifico. L'appuntamento è per l'8-10 agosto nella città cinese di Urumci, dove si ritroveranno i sindaci e i manager di 26 delle maggiori città dei paesi asiatici che si affacciano sull'oceano. Discuteranno quelle questioni economiche che sono restate ai margini del G8 e che sono, invece, vitali per l'intera regione. Sul tavolo del vertice ci saranno quindi precisi dossier sui temi sociali, sulle infrastrutture e su quella gamma di questioni regionali che riguardano la salvaguardia dell'ambiente.Saranno gli esponenti dell'amministrazione della città russa di Vladivostok ad aprire i lavori con l'illustrazione di un piano economico generale che vedrà impegnati anche vari centri della Cina. Ed è subito chiaro che il summit (il settimo della serie) lancerà un messaggio di stretta cooperazione per far decollare le tante regioni lontane dall'ovest industrializzato.

di Cinzia Frassi

"Non siamo in ogni caso disposti a recedere dalle politiche di risanamento e di rilancio della nostra economia per timore delle proteste". Questa la risposta di Romano Prodi alle rumorose quanto violente proteste dei tassisti a Roma nei giorni scorsi: calci e pugni, insulti e grida fasciste. Il punto cruciale è l'eliminazione del divieto di cumulo delle licenze, che i tassisti ottengono a fronte della sospensione delle agitazioni programmate. I Comuni, oltre a rilasciare autorizzazioni temporanee e non cedibili, avrebbero potuto bandire concorsi pubblici e concorsi riservati a chi fosse gia titolare a titolo oneroso delle licenze eccedenti l'attuale programmazione numerica. In quest'ultimo caso, la licenza "aggiuntiva" non poteva essere ceduta separatamente da quella originaria. Gli assegnatari di licenza avrebbero potuto assumere conducenti con contratto di lavoro subordinato. La finalità di questo intervento specifico era quella di aumentare l'offerta del servizio di trasporto dando impulso all'occupazione, naturalmente di qualsiasi tipo, precaria e non. Il governo quindi fa marcia indietro, anche se il ministro chiarisce che "non esistono preclusioni ad individuare altre forme alternative al cumulo delle licenze che garantiscano l'obiettivo di un reale potenziamento del servizio pubblico dei taxi". Lunedì è previsto un nuovo incontro all'insegna del "dialogo", parola che questo governo ripete ad ogni respiro.

di Stefano Bertone*

Come la maggioranza degli avvocati italiani in queste calde settimane d'estate seguo la questione delle "liberalizzazioni". Intervengo su Altrenotizie premettendo che sono un civilista che si occupa esclusivamente di danni alla persona, per cui commenterò in quest'ottica le modifiche introdotte. Siccome un'ombra di "qualcosa di sinistra" in questo decreto c'è, spiegherò dove e perché ci vedo del buono, dove invece credo che manchino ulteriori affondi, e motiverò la mia lontananza dagli attacchi che l'avvocatura istituzionale vi sta portando attraverso la proclamazione di 10 giorni di sciopero delle udienze.

di mazzetta

La notizia che l'amministrazione Bush ha ottenuto illecitamente i dati relativi a tutte le transazioni internazionali mondiali degli ultimi cinque anni e che continuerà a farlo, ha dato scandalo solo all'interno degli Stati Uniti, nonostante sia una notizia in grado di gettare nel panico una vasta platea di potenti in tutti i paesi del mondo.
La stampa mondiale tace, mentre negli Stati Uniti il presidente attacca rabbiosamente la stampa che ha svelato l'operazione invocando la lesione della sicurezza nazionale, con una veemenza immeritata per una questione sulla privacy degli americani, negli ultimi anni svanita senza troppe resistenze. Accuse di tradimento e una valanga di mail di insulti e minacce hanno raggiunto il New York Times, il primo a dare la notizia, e gli altri maggiori quotidiani che hanno deciso di dedicare attenzione allo scandalo. Il fatto è che le agenzie americane hanno ottenuto copia e accesso integrale al sistema SWIFT, che è un consorzio internazionale con sede in Belgio, punto attraverso il quale passano tutte le transazioni bancarie tra i paesi del mondo; qualunque transazione internazionale passa dalle memorie e dalla macchine di SWIFT. La stranezza è che di questa operazione sono stati informati solo alcuni politici europei e ancora non si sa in che misura.


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