di Sara Nicoli

L'Alitalia volta pagina. Dopo le indiscrezioni di questi giorni secondo cui l'azienda si avvierebbe verso una perdita effettiva a fine anno di almeno 300 milioni e quasi 200 milioni di ricavi al di sotto del budget 2006, il governo si è deciso a scendere direttamente in campo per tentare un rilancio del vettore italiano evitando misure di ristrutturazione (con vendita di rami d'azienda) che ne avrebbero definitivamente compromesso la sopravvivenza con conseguenze molto gravi sul fronte dell'occupazione. Il piano messo a punto da Cimoli, giocato tutto sulla sua personale sopravvivenza al vertice fino alla scadenza del mandato, prevista per il maggio 2007, e condito di drastiche misure di ristrutturazione ( abbattimento di costi, con tagli che dovevano riguardare anche i piloti, nonchè un parziale riposizionamento a fiumicino di alcune rotte da malpensa), hanno convinto Prodi a scendere in campo in prima persona. Nei fatti si tratta di un commissariamento degli attuali vertici unito al tentativo, ambizioso ma necessario, di mettere a punto un piano di rilancio entro la fine dell'anno. I sindacati hanno applaudito alla scelta disinnescando la mina degli ennesimi scioperi proclamati per il 29 settembre e 9 ottobre. Il 10, invece, si siederanno al tavolo di Palazzo Chigi con il ministro dei trasporti Bianchi per “studiare insieme - si legge in una nota congiunta delle sigle di rappresentanza di base - i passi da intraprendere per portare al rilancio l'azienda; questo è un passaggio determinante, di assoluta importanza nella vertenza Alitalia".


E’ stato il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, ad annunciare questa svolta al termine dell' incontro con i sindacati. “C’è stata una assunzione di responsabilità diretta da parte del governo ai massimi livelli - ha spiegato Bianchi - e il presidente del Consiglio si è fatto carico di redigere un nuovo piano per tutto il trasporto aereo al cui interno ci sarà anche il piano Alitalia; contiamo di presentare questo piano entro l’anno”. Nessuna parola definitiva, da parte del responsabile dei Trasporti, sulla sorte dei vertici aziendali. “I documenti prodotti dal vertice - ha osservato Bianchi - verranno usati dal Governo per il suo piano complessivo insieme ad altri documenti tra cui una relazione che il ministero dei Trasporti ha già avuto incarico di preparare». «Si deve capire - ha aggiunto - se l’attuale management di Alitalia si riconoscerà nel piano che verrà predisposto dal governo”.

Si tratta, dunque, di una sorta di commissariamento a tempo della squadra di Cimoli, anche se il governo ha preferito utilizzare toni morbidi, nonostante le reiterate richieste sindacali di un cambio al vertice immediato. Cimoli, dunque, resta al comando: ma guardato a vista. Nessuna certezza, poi, anche in merito all'annoso capitolo delle alleanze. Anche in questo caso, Bianchi ha preferito rimanere sul vago. “E’ possibile che ne vengano fatte come è possibile che non si facciano”, ha commentato laconico.

Quel che preoccupa, tuttavia, riguarda lo stato di salute economica dell'azienda. Le indiscrezioni trapelate in questi giorni circa un ulteriore peggioramento rispetto alla relazione semestrale non sono state oggetto di commento da parte dei rappresentanti dell'Esecutivo. Bianchi si è semplicemente limitato a dire che, sul fronte dei conti, la base di partenza rimarrà la semestrale. «Usiamo la semestrale - ha detto - e lavoriamo per potenziare e rilanciare la compagnia». La Borsa, tuttavia, sembra credere che le cose non stiano proprio come Cimoli le ha volute rappresentare; ieri il titolo Alitalia ha chiuso con un secco -2,50% , dato che non promette nulla di buono sulla fiducia degli investitori anche rispetto alla discesa in campo diretta del governo a garanzia del rilancio. I prossimi giorni saranno determinanti, nella valutazione di piazza Affari, sull'effettiva capacità del vettore di riprendere quota senza essere costretto a vendere rami d'azienda e operare drastici tagli occupazionali.

Su questo fronte, il governo ha garantito ai sindacati che oltre al "commissariamento" di Cimoli verrà dato seguito alla richiesta di sospensione delle procedure di rami di azienda relativi ai servizi informatici e amministrativi. Di qui la soddisfazione delle rappresentanze e la revoca degli scioperi. Il Sult, pur soddisfatto dell’esito del confronto, ha comunque richiamato i lavoratori a “tenere alta e vigile la mobilitazione: siamo disponibili - hanno spiegato i rappresentanti sindacali - a collaborare all’elaborazione delle linee strategiche del trasporto aereo, nonché al piano industriale Alitalia”. Più in generale, il verbale siglato da governo e sindacati sottolinea che «la questione del rilancio del trasporto aereo, ed al suo interno quello dell’Alitalia, viene affrontato nell’ambito di un'azione collegiale dei ministri competenti, coordinati tecnicamente dal ministro dei trasporti e con il diretto coinvolgimento del presidente del Consiglio”. In questo modo, ha osservato il segretario nazionale della Fit Cisl, Claudio Genovesi, “si mette da parte il piano” Cimoli. Ancor più netto il segretario nazionale della filt-Cgil, Mauro Rossi, secondo cui il nuovo piano che sarà elaborato dal governo “di fatto azzera” quello in corso di definizione da parte del numero uno della compagnia .«L’Alitalia - sostiene infatti Claudio Claudiani, segretario generale della Fit Cisl - va rilanciata e posta al centro di un vero piano di sviluppo di pari passo con l’intero trasporto aereo italiano. Il Governo e l’azionista debbono risolvere il problema del ricambio del vertice anche a guadagno di tempo”.

Alitalia, quindi, apre un nuovo capitolo della sua storia, punteggiato negli ultimi anni da forti difficoltà delle quali ha risentito anche il turismo e sulle quali cui ha pesato non poco anche la passata politica del centrodestra che ha scelto di privilegiare lo scalo di Malpensa a discapito di quello di Fiumicino, da sempre cuore tecnico pulsante della ex compagnia di bandiera. Di questo, comunque, si parlerà in seguito. Bianchi è stato molto chiaro: “Prima il rilancio, poi il resto”. Per Alitalia sembra arrivato il momento di sperare. Per Cimoli, invece, pare arrivato il tempo di preparare il bagaglio.

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