E’, a tutti gli effetti, una patologia cronica. Ma, a differenza di tutte le altre, croniche e invalidanti anche quelle, la tossicodipendenza subisce lo stigma della responsabilità individuale, della colpa famigliare e della pericolosità, che ne peggiorano la prognosi. Ed è proprio l’etichettatura, uno dei nemici più ardui da sconfiggere per le patologie psichiatriche in generale, sensibilmente di più per la dipendenza da sostanze stupefacenti.

Nel 1983 erano quattrocentoduemila, oggi sono ottocentonovantremila le madri sole con figli minori. Che sono un milione e duecentoquindici mila, il 12 per cento dei bambini (fino a diciassette anni). Sono separate o divorziate, poche vedove e, sebbene per effetto della crisi economica le occupate sono diminuite rispetto al 2006, quasi il 64 per cento delle madri sole lavora. (di più delle madri in coppia).

 

Ma la condizione rimane critica: il 12 per cento circa si trova in uno stato di povertà assoluta, il 42 per cento a rischio esclusione sociale, che nel Mezzogiorno diventa il 58 per cento. Più della metà delle madri sole non può sostenere una spesa imprevista (di ottocento euro) e nemmeno una settimana di vacanza; una su cinque è in ritardo nel pagamento delle bollette, dell’affitto o del mutuo, e altrettante non possono riscaldare adeguatamente la casa.

Inadeguato alla permanenza di qualsiasi essere umano (anche dei migranti, sì), l’hotspot di Lampedusa è stato chiuso. Temporaneamente, si badi. Il ministro dell’Interno ne ha disposto la chiusura, soprattutto, per attuare interventi sulla sicurezza della struttura. Cioè i lavori di ristrutturazione riguarderanno, principalmente, la messa in posa di opere di videosorveglianza e di recinzione, favorendo (quindi) le condizioni di sicurezza di chi sta fuori e tralasciando quelle di chi viene accolto. Anzi, proprio violandole.

L’esponenziale crescita del territorio romano urbanizzato ha fatto sì che i quartieri di Roma siano oggi solcati dal Tevere e dall’Aniene. La causa? L'aumento delle costruzioni, a dismisura nell’arco di un secolo e mezzo. Costruzioni che, forse, sono state la causa di fenomeni franosi in diversi quartieri della Capitale: fra quelli più a rischio, collina di Monte Mario, viale Tiziano, Monteverde Vecchio e Balduina.

 

Zone che non reggono nemmeno un acquazzone per l’inefficienza del sistema fognario, compromesso, oltre che dalla scarsa manutenzione dei tombini anche per la scomparsa - dovuta a sversamenti di rifiuti, vegetazione spontanea (e costruzioni selvagge) - di settecento chilometri di indispensabili vie d’acqua.

Diminuiscono i consumatori, soprattutto quelli giornalieri, e aumentano quelli occasionali e chi beve fuori pasto. Stando a quanto riportato nella Relazione annuale sugli interventi sul consumo di bevande alcoliche, trasmessa dal ministero della Salute al Parlamento, il 21 marzo scorso, il fenomeno ha assunto un profilo nuovo rispetto agli ultimi decenni.

 

Lo ha fatto in tutte le fasce d’età ma in maniera differenziata: tra gli adolescenti si nota un calo generalizzato; tra i giovani, una diminuzione di consumo alcolico giornaliero; tra gli adulti, un aumento del numero dei casi di consumatori occasionali e tra le donne, del numero di quelle che bevono fuori pasto.


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