La notizia dell’orribile scoperta fatta sul terreno di un ex istituto educativo per studenti indigeni in Canada ha riportato alla luce il passato oscuro di questo paese, solitamente considerato un esempio di democrazia e pace sociale. Un’indagine condotta grazie all’impegno del popolo Tk’emlúps te Secwépemc nella provincia del British Columbia ha individuato una fossa comune nell’area circostante la “Scuola Residenziale Indiana” di Kamloops dove erano stati sepolti almeno 215 cadaveri di studenti indigeni.

Il 1 maggio in El Salvador si è insediato il nuovo parlamento, controllato per oltre i due terzi dal partito di governo Nuove Idee e dai suoi alleati di destra Gana e Pcn. La prima mossa della nuova maggioranza è stata quella di destituire i magistrati della Sala costituzionale e il procuratore generale, rimpiazzandoli con persone di totale fiducia del presidente Nayib Bukele. L’immediata condanna degli Stati Uniti e la crisi che ne è seguita non deve però ingannare, né farci pensare che USA e Bukele non siano due facce della stessa medaglia.

La recente rivelazione sulle intercettazioni americane di alcuni leader europei, inclusa la cancelliera tedesca Angela Merkel, arriva in un momento particolarmente delicato nelle relazioni transatlantiche. Il presidente Biden è atteso infatti a breve da questa parte dell’Oceano per una prima visita che dovrebbe dare un impulso al superamento delle tensioni tra alleati che hanno caratterizzato i quattro anni dell’amministrazione Trump. Tanto più che lo stesso inquilino democratico della Casa Bianca è implicato direttamente nei fatti, visto che risalgono agli anni durante i quali occupava la carica di vice-presidente.

L’era Netanyahu potrebbe finalmente essere arrivata al capolinea. Dopo l’ultima guerra contro i palestinesi nella striscia di Gaza, le fortune politiche del primo ministro israeliano sembravano poter essere rilanciate, grazie a un possibile ricompattamento della destra, ma le ultime ore hanno invece registrato un passo avanti forse decisivo nella formazione di un nuovo gabinetto senza il Likud e il più longevo capo di governo nella storia dello stato ebraico.

Il coalizzarsi di forze estremamente eterogenee con l’obiettivo di rimpiazzare Netanyahu è stato stimolato dal persistere di uno stallo politico che minaccia di portare Israele al quinto voto anticipato in due anni e mezzo.

I governi dell’Unione Europea, dopo avere probabilmente perso la causa del “dissidente” russo Alexey Navalny, sembrano avere trovato un nuovo martire della democrazia perseguitato da un regime filo-putiniano. Dopo l’arresto del giornalista e blogger bielorusso Roman Protasevich, in seguito all’atterraggio forzato a Minsk del volo Ryanair su cui stava viaggiando nel fine settimana, si è scatenata infatti una colossale campagna mediatica contro il presidente bielorusso Lukashenko che ha già portato all’imposizione di pesanti sanzioni al paese dell’ex Unione Sovietica.


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