Le crescenti divergenze strategiche tra Stati Uniti ed Europa sono ormai un elemento acquisito nella realtà delle relazioni internazionali, ma alcuni eventi delle ultime settimane sono sembrati accelerare questo processo, mettendone in evidenza le implicazioni soprattutto per quanto riguarda l’approccio alla “questione cinese”. Il fattore più rilevante è stato l’accordo relativamente a sorpresa tra USA, Regno Unito e Australia (“AUKUS”) per la fornitura di sommergibili nucleari a quest’ultimo paese. Accordo che ha spiazzato in particolare la Francia, protagonista a sua volta questa settimana di una diatriba con Washington al Fondo Monetario Internazionale (FMI) che solo per poco non è sfociata in uno scontro aperto tra i due alleati.

Dopo quasi due decenni di abusi, torture e detenzione in stato di isolamento, l’ex sospettato di terrorismo Abu Zubaydah continua a essere rinchiuso arbitrariamente dal governo americano nel lager di Guantanamo. Il suo caso è oggetto di un procedimento legale transnazionale, in questi giorni all’attenzione della Corte Suprema degli Stati Uniti, che sta sollevando questioni spinosissime e imbarazzanti per Washington, a cominciare dall’assunzione di responsabilità per i metodi brutali e totalmente illegali con cui nella prima fase della “guerra al terrore” erano stati trattati i detenuti sospettati di appartenere ad al-Qaeda.

Un giudice distrettuale americano ha emesso qualche giorno fa una sentenza di condanna contro l’avvocato Steven Donziger che rappresenta a tutti gli effetti una vendetta giudiziaria per conto del colosso petrolifero Chevron. Donziger è al centro da alcuni anni di una vera e propria persecuzione, fatta di manovre illegali e di ripetute violazioni del diritto internazionale, per avere rappresentato in una storica causa legale la popolazione indigena di una località dell’Ecuador devastata dall’inquinamento petrolifero provocato dalla compagnia americana Texaco, dal 2001 assorbita appunto da Chevron.

La questione dello status di Taiwan è diventata ormai l’elemento di scontro più caldo e pericoloso tra la Cina da una parte e gli Stati Uniti e i loro più stretti alleati dall’altra. Gli episodi che fanno salire le tensioni si stanno moltiplicando negli ultimi mesi e il più recente ha nuovamente scatenato una campagna mediatica fatta di denunce nei confronti della presunta aggressività della Repubblica Popolare. La realtà, anche per quanto riguarda le incursioni aeree cinesi del fine settimana, è tuttavia meno netta di quanto si cerchi di fare apparire e, soprattutto, le principali responsabilità della pericolosa escalation in atto sono da ricercare più a Washington e a Taipei che a Pechino.

Guillermo Farinas, cosiddetto dissidente, Premio Sacharov del Parlamento Europeo, è stato arrestato una settimana fa nella sua abitazione nella città di Santa Clara, nel centro del Paese, a 280 chilometri dall'Avana. La notizia dell’arresto è stata data dall’agenzia Efe, agenzia stampa spagnola fondata nel 1939 da Ramòn Serrano Sùner, leader della Falange Spagnola e per sei volte ministro nei governi del dittatore fascista Francisco Franco. Venne fondata come agenzia di stampa del governo nazionalista e ancora oggi mantiene forti posizioni conservatrici, soprattutto in politica internazionale, dove concede spazio a forze liberiste e conservatrici in opposizione ai governi dei Paesi socialisti come Cuba, Venezuela, Nicaragua e Bolivia.


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