La trattativa per un cessate il fuoco in Ucraina non sembra nemmeno sul punto di nascere ma in realtà tutti gli addetti ai lavori sanno che da tempo ormai gli Stati Uniti, di fronte all’insostenibilità militare e finanziaria del confronto tra Ucraina e Russia, hanno dato luce verde alla CIA per dare vita ad una ipotesi di negoziato con mediazioni varie, ultima arrivata quella indiana.

C’è da essere fiduciosi sull’apertura di un negoziato? Tutto il sistema politico e mediatico scommette sulla sua impraticabilità, pur se in qualche momento di lucidità ne ravvisa l’improcrastinabilità, dato che Kiev è allo stremo e ancor più lo sono le finanze europee. A sostegno deciso di un’ipotesi che vorrebbe la fine della guerra in Aprile, arriva ora una notizia di assoluto interesse.

Il più grande fondo speculativo del mondo, Blackrock, il cui peso è dato dal volume dei suoi affari (ottomila miliardi di Dollari in portafoglio) e dalla rinomata influenza sulla politica statunitense, lavora alla raccolta fondi per la ricostruzione post-bellica dell’Ucraina. Le stime minori per rimettere in piedi il Paese arrivano a 350 miliardi di Dollari, quelle più pesanti si spingono a mille miliardi di Dollari.
Per la Blackrock sarebbe uno dei più colossali affari di questo decennio e, di fronte a questa prospettiva, non c’è afflato ideologico statunitense che tenga il confronto.

Tutto si può dire di Henry Kissinger, tranne che non sia uno stratega e politico accorto, spietato quanto lucido, privo di scrupoli quanto intelligente ed esperto. In genere di Kissinger abbiamo potuto apprezzare, durante la sua lunga reggenza degli affari esteri statunitensi, le qualità negative di portavoce degli interessi dell’Impero, di stratega dei colpi di Stato e dei piani di sterminio degli oppositori come la famigerata Operazione Condor, diretta dal Dipartimento di Stato statunitense e portata a termine dalle giunte militari criminali insediatesi negli anni ’70 ai vertici di vari Paesi latinoamericani.

Un milione e 250.000 Euro nascosti in case e trolley, 3 arresti e indagini in corso che allargano il campo. Lo scandalo dei fondi del Qatar a eurodeputati per produrre una immagine democratica dell’emirato è già stato deglutito e assorbito con un accordo tra socialisti e popolari. Fanno muro per tutelare ognuno la propria parrocchia e monitorano quello che potrebbe assumere, ogni giorno che passa, una dimensione maggiore.

Il rinvio del caso Trump al dipartimento di Giustizia per una possibile incriminazione formale dell’ex presidente americano potrebbe mettere seriamente in pericolo la candidatura alle elezioni del 2024 solo poche settimane dopo il lancio ufficiale della sua nuova campagna per la Casa Bianca. La decisione è stata presa dalla speciale commissione della Camera dei Rappresentanti di Washington, incaricata di indagare sui fatti relativi all’assalto all’edificio del Congresso da parte di sostenitori di Trump il 6 gennaio 2021 per cercare di fermare la certificazione della vittoria di Joe Biden nel voto del novembre precedente. La raccomandazione espressa all’unanimità dai membri della commissione non comporta comunque l’automatica incriminazione, la quale dipenderà totalmente dall’esito di un’altra indagine che sta conducendo un procuratore speciale nominato dal ministro della Giustizia dell’amministrazione democratica.

Se da qualche parte nelle stanze del potere in Occidente si è infilato un dubbio sull’opportunità di continuare ad appoggiare “per quanto necessario” il regime ucraino nella guerra contro la Russia, le notizie che filtrano sulla stampa in questi giorni non sembrano fornire molte indicazioni in questo senso. I segnali di allarme per gli sviluppi della situazione sul campo sono in realtà molteplici, come ad esempio gli avvertimenti per il rapido svuotamento delle riserve di armi in Europa e negli Stati Uniti. A tenere banco sono tuttavia due notizie di segno opposto, come l’imminente invio a Kiev di batterie di missili Patriot americani e la conferma dell’impiego in battaglia in Ucraina di uomini dei reparti speciali britannici.


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