di Alessandro Iacuelli

Si è riunito a Torino, coordinato dall’assessore all’Ambiente Nicola de Ruggiero, il "tavolo della trasparenza", costituito dalla precedente Giunta regionale per informare periodicamente enti locali e cittadini sulle attività di disattivazione dei siti nucleari piemontesi di Bosco Marengo (Al) e Trino Vercellese-Saluggia (Vc). La società Sogin, titolare di tali impianti, ha comunicato che il decommissioning (smantellamento) dovrebbe terminare entro il 2009 a Bosco Marengo, mentre a Trino si cercherà di contenere i lavori in 7/8 anni e a Saluggia l'attività potrebbe durare per un'altra quindicina d'anni. La Sogin sta adottando nuovi sistemi di sicurezza più adatti a una fase di lavori che non di esercizio. Gli amministratori del Monferrato e dell'Astigiano, interessati all'approvvigionamento idrico nel campo pozzi di Saluggia, hanno espresso tutta la loro preoccupazione. Inoltre, un consigliere regionale ha richiesto che "ci sia un coinvolgimento dei Comuni e dei loro tecnici in tutte le fasi di esame dei documenti e dei progetti, al fine di poter accelerare gli iter autorizzativi. Ho chiesto anche conto dell'arcinoto problema del deposito nazionale per le scorie nucleari, visto che presso gli impianti piemontesi i rifiuti residui vengono stoccati a titolo provvisorio".

di Alessandro Iacuelli

Eni e Gazprom hanno firmato un memorandum d'intesa per la realizzazione del South Stream, un sistema di nuovi gasdotti che collegheranno la Russia all'Unione Europea attraverso il Mar Nero. La firma è avvenuta alla presenza del ministro dell'Industria ed Energia della Federazione Russa Viktor Khristenko e del ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani. L'accordo prevede lo studio della fattibilità tecnica ed economica del progetto, le opportune verifiche politiche e regolatorie e definisce le modalità di collaborazione tra le due società per la progettazione, il finanziamento, la costruzione e la gestione tecnica e commerciale dei gasdotti. L'opera sarà imponente: 900 chilometri di gasdotti per un investimento che non è ancora stato quantificato, ma indicato dell'ordine di molti miliardi di dollari. Il gas russo arriverà in Europa attraverso due linee in Austria, ed in Italia attraverso due linee sottomarine che raggiungeranno la penisola in Puglia, nella zona di Otranto, scorrendo sotto il Mar Nero e l'Adriatico, toccando profondità di oltre 2000 metri, con una capacità stimata di circa 30 miliardi di metri cubi.

di Alessandro Iacuelli

E' oramai qualche mese che Windows Vista è arrivato sul mercato. Prima di arrivarci si è fatto attendere molto, oltre 5 anni. In questo primo periodo di lancio, si sono sprecate le prove e recensioni del nuovo sistema operativo, con un ventaglio di conclusioni molto eterogenee. L'unico punto sul quale tutti sembrano concordare, è che Vista rappresenta più un'evoluzione che una rivoluzione. Infatti, non c'è alcun aspetto del nuovo sistema operativo che non sia una rivisitazione di quanto già apparso in passato, o di quanto già perfettamente funzionante sui sistemi operativi della concorrenza. Ovviamente, basta questo a rendere Vista un qualcosa di assolutamente non innovativo.

di Elena Ferrara

Salta l’equilibrio e s’annuncia il clima del cambiamento. Ed è subito conto alla rovescia per quei ghiacciai dell’Himalaya e del Karakorum – 33mila chilometri quadrati - che dovrebbero sciogliersi in seguito ad uno “tsunami” che si sarebbe già messo in moto a causa dell’innalzamento della temperatura. Le cronache ci ricordano che negli anni cinquanta, accanto al tetto del mondo, c'erano grandi laghi glaciali. Ma oggi sono tutti al limite. Scompaiono. E ancora: nel bacino nepalese del Dudh Koshi, sempre nella regione dell'Everest, ci sono laghi glaciali ad alto rischio. L’allarme generale ecologico viene da cinque paesi della regione - Pakistan, India, Cina, Nepal, Bhutan – che si accingono a coordinare le loro attività per salvare il salvabile. Ad Islamabad si svolge una conferenza scientifica sul tema dell’Himalaya; a New Delhi gli scienziati propongono di far intervenire direttamente le Nazioni Unite; in Cina, tra le tante catastrofi che sconvolgono il paese, l’allarme per l’Himalaya è notevole. Numerose sono già le iniziative scientifiche che sono adottate nell’intera area. Nel Nepal il governo allerta gli “sherpa” che operano nel massiccio del Dhaulagiri e della catena dell’Himalaya. Il problema di questa catastrofe annunciata non è, comunque, solo asiatico: è globale.

di Elena Ferrara

Un falco repubblicano si aggira nel mondo della grande finanza mondiale. E’ un uomo di Bush ed ha, ovviamente, fama di sceriffo; di uno che non molla e che difende coi denti e con le unghie gli interessi dell’economia statunitense. Per non farsi riconoscere, comunque, cerca di travestirsi da colomba. Ma il suo identikit è troppo noto. Ha lasciato in giro molte impronte digitali. E così questo grande sacerdote del tempio della globalizzazione neo-coloniale e del liberismo è il 53enne Robert Bruce Zoellick. Un neocon che viene dall’Illinois da una famiglia tedesca di origini ebraiche. Alle spalle ha una laurea in legge ad Harvard e una carriera presso il Dipartimento del Tesoro sotto Reagan e Bush padre. Si è poi dato alla grande finanza divenendo consulente presso la “Goldman Sachs”. E subito dopo una serie di azioni da falco in un think-tank che chiedeva la testa di Hussein. Ora George W. Bush lo ha scelto per guidare la Banca Mondiale e questo la dice già lunga sul ruolo che avrà d’ora in poi questo personaggio. Ha sostituito Paul Wolfowitz, caduto sotto il peso di uno scandalo di favoritismi, ma il cui destino era stato in realtà segnato dal passato di grande ideologo della guerra in Iraq e da una gestione considerata autocratica dell'istituzione multilaterale dedita alla lotta alla povertà.


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