Una Inter fatta di nervi e sangue, per 75 minuti in dieci uomini, aveva avuto ragione anche dello scandaloso arbitraggio di Orsato, ma nulla ha potuto contro gli errori di Spalletti e delle dormite di Santon e Handanovic, che hanno regalato tre punti non meritati alla Juventus.

 

La saga degli errori vede l’arbitro Orsato sul podio. Alla pur giusta espulsione di Vecino, non ha fatto seguito identico metro di giudizio verso la Juve: ignorato lo stesso tipo di fallo di Barzagli contro Icardi  e Pjianic, già ammonito, viene ripetutamente perdonato per 3 volte, senza che il cartellino rosso esca dalla tasca di Orsato.

 

Idem dicasi per altri episodi, tra i quali spicca un fallo di Alex Sandro su Cancelo tremendamente simile a quello famoso di Juliano su Ronaldo: ma Orsato si veste da Ceccarini e via ignorando. In alcuni frangenti sembra che Orsato voglia provocare giocatori interisti e pubblico. Persino in occasione del secondo gol juventino, con Douglas Costa in fuorigioco di due metri, c’è stato bisogno di tre richiami del VAR per fargli annullare il gol irregolare.

Mercoledì, fino a un certo punto del turno infrasettimanale, il Napoli era a -9 dalla Juventus. Quattro giorni dopo si ritrova a -1. Dopo il miracolo a Crotone, arriva quello della squadra di Sarri a Torino, dove gli azzurri espugnano lo Stadium con un gol di testa al 90esimo di Koulibaly.

 

Bravo il Napoli a crederci fino all’ultimo, ma è inevitabile sottolineare i demeriti di questa Juventus. Nella gara più importante della stagione, i bianconeri giocano senza convinzione né cattiveria, difendendo con ordine ma in modo passivo, accontentandosi del pareggio. Due numeri descrivono la partita meglio di qualsiasi commento: la Signora ha completato 220 passaggi meno del Napoli, chiudendo la partita con zero tiri in porta.

Cos’hanno in comune Cristiano Ronaldo e Simy, attaccante nigeriano del Crotone? Entrambi hanno fatto gol in rovesciata alla Juventus. La rete del 25enne africano è arrivata ieri sera allo Scida, dove i bianconeri si sono fatti inchiodare sull’1-1 dalla squadra di Zenga. Altra battuta d’arresto incredibile dopo quella contro la Spal. Ed è stata solo una delle tante follie di un mercoledì surreale in Serie A.

 

Per una buona porzione dei 90 minuti, la Juve era virtualmente a +9 sul Napoli. A Crotone decideva ancora una zuccata vincente di Alex Sandro, mentre al San Paolo gli azzurri finivano sotto per due volte contro l’Udinese. Poi però Simy, alto 1.98, si inventa un gesto tecnico apparentemente impossibile per uno con quel fisico. E gli uomini di Sarri rimontano due volte, chiudendo l’incontro 4 a 2. Ora la corazzata di Allegri è a -4. E domenica, allo Stadium, sarà una battaglia vera. 

Gigi Buffon molto probabilmente avrà di che consolarsi. Dopo la vergogna in Nazionale e la fine ingloriosa della carriera in Champions League - un addio macchiato non tanto dalla sconfitta contro il Real, quanto dallo sproloquio che le ha fatto seguito - il portiere simbolo del calcio italiano si avvia ad abbandonare la scena mettendosi in tasca il settimo scudetto consecutivo. Con il successo di ieri sulla Sampdoria (3-0), la sua Juve ha allargato a sei punti il distacco sul Napoli, mettendo a segno un allungo probabilmente decisivo a questo punto della stagione.

 

Si dimostra così una legge non scritta: per vincere il Campionato è fondamentale la continuità di risultati in primavera. Vincerle tutte a ottobre e a novembre conta, ma non basta. Ne sa qualcosa Sarri, che a San Siro vede il suo Napoli incappare nell’ennesimo passo falso della bella stagione: contro il Milan finisce 0-0. Decisiva una parata di Donnarumma su Milik allo scadere.

Seppure faticando contro un Benevento che cede solo di fronte a due rigori, seppur con una difesa che non brilla la Juventus prosegue nella sua marcia verso l’ennesimo titolo grazie ad una tripletta di Dybala, anche se ora lo fa con la convinzione che anche per quest’anno al Triplete che conta sarà meglio pensarci l’anno prossimo. E’ quindi la sfida con un Napoli che appare un po’ sulle corde, ormai, l’unico tema sfidante per la squadra di Allegri, che di fronte all’ennesimo flop in Champions dovrà decidere che fare nel suo futuro.


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