Finisce 1 a 1 il big match tra Napoli e Roma al San Paolo. Una buona Roma, andata in vantaggio al quarto d’ora con un gol di El Sharawy, che ha però commesso l’errore di rinunciare ad attaccare e di schierarsi con 9 giocatori dietro la linea della palla e si è vista così raggiungere al novantesimo da un Napoli che, invece,  fino a quel momento, aveva dimostrato relativa capacità penetrativa, nonostante due gol in fuorigioco.

 

Del resto l’uscita di Manolas per infortunio al 74esimo non aveva certo facilitato il compito di una difesa messa a dura prova da 70 minuti di attacchi napoletani. Il Napoli, dal canto suo, ha riproposto il modello di gioco sarriano a velocità ridotta, ma la pazienza e la consapevolezza di possedere colpi importanti l’ha trascinata al pareggio. Pareggio che però non serve a nulla, giacché non riesce ad accorciare la classifica data la vittoria della Juventus, che rende la distanza tra le due squadre abbastanza ampia da non suggerire illusioni.

Con un gol del solito Icardi al 90esimo, l’Inter vince il derby di Milano, sorpassa la Lazio in classifica e conferma che la striscia positiva non si è interrotta con la sosta per la Nazionale. Più fisicità, più carattere, più consapevolezza della propria forza: sono stati questi gli elementi che hanno determinato il predominio sostanziale dei nerazzurri, nonostante un fallo di Biglia su Naingollan abbia privato dopo pochi minuti l’Inter del centrocampista indonesiano, decisivo negli schemi di Spalletti.

 

Nonostante nella settimana che ha preceduto la partita il leit-motiv raccontasse un calcio migliore da parte del Milan (tutto da dimostrare) , i rossoneri hanno ritenuto di dover giocare puntando sulla aggressività fisica invece che sulla tecnica, portando a casa sei ammoniti, una partita opaca e una sconfitta meritata.

Il Napoli tiene il passo della Juventus grazie al talento di casa, Insigne, che sta attraversando un grande momento di forma. Dopo la zampata con cui ha steso il Liverpool al 90esimo in Champions League, l’attaccante napoletano si è ripetuto domenica al San Paolo contro il Sassuolo, entrando dalla panchina.

 

Stavolta il gol è un pezzo di bravura: pennellata a giro nell’alto, alla Del Piero, e partita chiusa, visto che gli azzurri erano già in vantaggio grazie a una rete di Ounas. La squadra di Ancelotti sale così a quota 18 punti in classifica consolidando il secondo posto alle spalle della Juventus.

 

Che Cristiano Ronaldo potesse diventare un uomo-assist non era prevedibile. Eppure è successo: tutti e tre i gol con cui la Juventus ha superato sabato in casa il Napoli sono partiti dal piede o dalla testa di CR7. A metterla dentro ci hanno pensato il solito killer Mandzukic (due volte) e Bonucci. Così la Juve ha vinto tutte le prime otto partite della stagione (Champions compresa), come non accadeva dal 1930/31. Il Napoli torna a casa a testa alta ma con la consapevolezza che, con ogni probabilità, anche quest’anno il suo destino sarà quello dello sparring partner: non siamo nemmeno a ottobre e gli azzurri sono già a -6 dalla capolista. 

La Roma scaccia i fantasmi della crisi calando il poker all’Olimpico. Il Frosinone non è quello che si dice un test probante, ma la formazione di Di Francesco ha comunque dato prova di sapersi ricompattare nel momento del bisogno, dimenticando la figuraccia di Bologna. A illuminare la notte giallorossa ci pensano soprattutto Ünder, con una prodezza in avvio, e Pastore con un gol di tacco. La Roma sale così a 8 punti e può iniziare a concentrarsi sul derby di sabato.


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