Sorpasso, controsrpasso e dietro l’abisso. Napoli e Juve continuano il loro duello di testa (57 punti a 56) e scavano un solco ancora più profondo rispetto al resto della classifica. Dopo la vittoria di sabato dei bianconeri contro il Chievoverona, un 2-0 che aveva portato gli uomini di Allegri momentaneamente in testa alla graduatoria, gli azzurri rispondono domenica superando 3-1 in casa il Bologna.

C’era una volta la finestra invernale del calciomercato, che tra le attrattive che circondano il gioco del calcio è forse la più seguita. Un mese di contrattazioni, scambi, prestiti in entrata e uscita, vendite e acquisti che di solito servono a cercare di sistemare le operazioni estive non troppo riuscite, oppure sbavature tattiche e di panchina che devono essere corrette.

Le notizie dal vertice del classifica dicono che il Napoli non si ferma. Ricominciare dopo due settimane di sosta sul campo dell’Atalanta poteva rivelarsi una trappola, ma la squadra di Sarri porta a casa i tre punti e blinda il primo posto in solitaria. Lo fa con cinismo, senza giocare bene, ma tanto basta. A decidere la partita è una rete di Mertens, su cui Gasperini protesta per un presunto fuorigioco.

Se sulla sponda sinistra dei Navigli in campionato l’Inter naviga a velocità incerta da ormai un mese, sull’altra sponda il Milan dall’inizio del campionato va a giri ridotti rispetto a quelli attesi. Nonostante l’ultima vittoria sul Crotone, il giro di boa del girone di andata consegna al popolo rossonero un piazzamento certo non entusiasmante.

In quattro giorni l’Atalanta sbanca prima il San Paolo, poi l’Olimpico. La squadra di Gasperini batte 2-1 la Roma pur giocando tutta la ripresa in inferiorità numerica per l’espulsione di De Roon, che in precedenza aveva segnato il 2-0 dopo il gol in Cornelius.

 

Nel secondo tempo si attende la reazione dei giallorossi, che però, oltre al gol di Dzeko, costruiscono davvero poco. La squadra di Di Francesco scivola così al quarto posto, facendosi scavalcare di una lunghezza dai cugini della Lazio (40 punti a 39). L’Atalanta arriva a quota 30 e si conferma in piena zona Europa.

 

In cima alla classifica continua la cavalcata solitaria del Napoli. Gli azzurri salgono a 52 punti superando 2-0 al San Paolo un Verona più che combattivo. Decidono la gara un colpo di testa di strapotenza fisica di Koulibaly e il solito tiro in scivolata di Callejon su cambio di gioco di Insigne. Lo spagnolo ritrova il gol dopo due mesi.

La Juve risponde vincendo 1-0 sul campo di Cagliari, ma che fatica per la Signora. A decidere la partita, assai più equilibrata del previsto, è una rete di Bernardeschi a 16 minuti dalla fine. Polemiche a non finire per un fallo di mano evidente dello stesso Bernardeschi in area di rigore, considerato involontario dall’arbitro.

 

Perde ulteriore terreno con la coppia di testa l’Inter (42 punti), beffata dalla Fiorentina in uno degli anticipi di giornata. I nerazzurri, tormentati dai cali di forma e dagli infortuni, passano in vantaggio con Icardi, ma vengono raggiunti dai viola al 91esimo con Simeone. Peraltro, nel corso della partita la squadra di Pioli ha dominato per larghi tratti, sprecando molto.

 

La Lazio rosicchia così altri due punti ai nerazzurri, portandosi a -2. Sul campo della Spal, i biancazzurri danno vita a un primo tempo spettacolare: gol da cineteca in apertura di Luis Alberto e tripletta di Immobile, ma anche qualche svarione difensivo che tiene in partita i ferraresi. In apertura di ripresa, però, Immobile cala il poker. Alla fine è 5-2.

 

Successo anche per il Milan, che in casa contro il Crotone gioca bene, costruisce tante occasioni e raccoglie i tre punti grazie al capitano Bonucci, al primo gol in rossonero (con la complicità di Cordaz). Gattuso vince così la seconda gara da allenatore in A.

 

Il Milan si ritrova a 28 punti in classifica, appaiato a Fiorentina, Torino e Udinese. I granata salutano l’arrivo in panchina di Mazzarri al posto di Mihajlovic superando 3-0 il Bologna. Si tratta del primo successo casalingo dopo oltre due mesi. Apre De Silvestri, poi a inizio ripresa Sirigu para un rigore a Pulgar. Infine, Niang raddoppia e Iago Falque chiude il conto.

 

Si arresta la corsa dell’Udinese di Oddo, che dopo 5 successi consecutivi si fa fermare sull’1-1 dal Chievo. Succede tutto nel primo tempo: prima un siluro vincente di Radovanovic, poi autogol di Tomovic.

 

I veneti arrivano a 22 punti e conservano una lunghezza di vantaggio sul Genoa, che vince 1-0 sul Sassuolo con un gol di Galabinov. Il Grigone aggancia in classifica proprio i neroverdi.  

 

La vera favola della giornata è pero in coda, dove il Benevento scaccia definitivamente le maledizioni e vince addirittura la seconda partita consecutiva: 3-2 sulla Sampdoria. Commovente l’esultanza forsennata di Brignola, autore del momentaneo 3-1 per i campani, prima che i suoi compagni decidessero di incassare l’ennesimo gol in recupero. Stavolta, però, è stato indolore.


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