La Primavera del Milan stende la Roma. Malgrado la campagna acquisti faraonica della scorsa estate, i rossoneri passano all’Olimpico con i gol di due gioiellini del suo vivaio: Cutrone e Calabria. Lo scheletro milanista di italiani giovanissimi si completa con Donnarumma e soprattutto con Romagnoli, dominatore della difesa contro la sua ex squadra. La cura Gattuso passa soprattutto da loro: ora il Milan è una squadra capace di giocare in modo compatto. Solida in difesa, fantasiosa in attacco. Otto vittorie e quattro pareggi nelle ultime 12 partite. E il caos dell’era Montella sembra acqua passata. 

Con l’uno a zero Napoli e Juventus, ovvero le due grandi del campionato, macinano punti e continuano a distanziare ci segue di quindici lunghezze, a confermare la distanza esistente sul campo. Resta intatta la sfida tra bianconeri e azzurri per la volata finale. La Juventus perde Higuain dopo pochi minuti ma non perde colpi e con un gol di Alex Sandro vince per l’ennesima volta un derby che, visto dalla sponda del Toro, è ormai un incubo.

Può una squadra tornare alla vittoria dopo oltre due mesi , zavorrata da infinite polemiche su gioco, spogliatoio, allenatore e dirigenza, ma ritrovarsi comunque terza in classifica da sola? Sì, se la squadra in questione è la pazza Inter e il Campionato è quello italiano. I nerazzurri, che non vincevano dallo scorso 3 dicembre (ben otto partite), ritrovano i 3 punti in casa contro il Bologna. Decidono i gol di Eder e Karamoh, inframmezzati dal pareggio dell’ex Palacio.

 

Gli emiliani chiudono in nove per le espulsioni di Mbaye e Masina. Da rimarcare il gol del 2 a 1 dell'Inter ad opera di Karamoh, venti anni, che ha preso palla sulla fascia, ha tagliato verso il centro, passandosi il pallone tra il destro e il sinistro ha messo a sedere Pioli e Pulgar, si è allargato 5 metri ed ha lasciato partire un tiro ad effetto che si è insaccato nell'angolo basso di Mirante.

 

La squadra di Spalletti arriva così a 48 punti, superando di due lunghezze la Lazio, demolita 4-1 sabato sera al San Paolo dal Napoli. Per i biancocelesti suona un campanello d’allarme: non tanto per la sconfitta (la terza consecutiva dopo quelle contro Milan e Genoa e la sesta in campionato), ma per come è arrivata, con la squadra che dopo un buon primo tempo si è dissolta nella ripresa, consegnandosi ai partenopei. Gli azzurri, spietati come al solito, operano così l’ennesimo controsorpasso in vetta ai danni della Juventus, vittoriosa 2-0 sabato contro la Fiorentina (11esima con 31 punti).

 

Anche la Roma scavalca la Lazio (47 punti a 46) dopo il 5-2 rifilato al pur combattivo Benevento nel posticipo di giornata. Per i campani, addirittura passati in vantaggio in avvio, buon primo tempo, chiuso sull’1-1, poi la differenza di valori in campo ha fatto il risultato.

 

Tengono il passo del treno europeo anche Sampdoria e Milan, rispettivamente in sesta e settima posizione con 41 e 38 punti. I blucerchiati battono 2-0 in casa il Verona (penultimo a 16 punti) grazie alle reti di Barreto e del solito Quagliarella. La squadra di Giampaolo torna così a distanziare i rossoneri, che 24 prima avevano umiliato 4-0 in trasferta la Spal (terzultima una lunghezza sopra l’Hellas), confermando l’effetto benefico della cura Gattuso sul morale dello spogliatoio.  

 

Con questo risultato, peraltro, il Milan supera di un punto l’Atalanta, incapace di andare oltre l’1-1 sul campo del Crotone. Ma alla fine la beffa è ai danni dei calabresi, passati in vantaggio all’80esimo con Mandragora su un errore di Berisha e raggiunti allo scadere dall’ex Juve Palomino.

 

In nona posizione con 36 punti c’è il Torino, che distacca di tre lunghezze l’Udinese battendola nello scontro diretto all’Olimpico. In gol N'Koulou e Belotti, che ritrova la via della rete dopo quasi due mesi di astinenza. Il Var annulla una rete a Barak. Per i friulani di Oddo è la prima sconfitta dopo nove risultati utili consecutivi.

 

Nella parte bassa della classifica, il Genoa batte di misura il Chievo con un gol allo scadere di Laxalt, che sette giorni prima aveva deciso – sempre allo scadere – anche la partita contro la Lazio. Con questo nuovo passo avanti i liguri raggiungono il Bologna a 27 punti, in una posizione ormai più che serena in ottica salvezza. Situazione più problematica per i veneti, che restano in difficoltà a 22 punti, scavalcati dal Sassuolo (23 pt) e distanziati  dal Cagliari (25 pt), reduci da un pareggio per 0-0 nello scontro diretto.

Le vittorie di Napoli e Juventus ricordano a tutti come il campionato abbia già l’inchiostro pronto per scrivere uno dei 4 verdetti chiamato ad emettere. Sarà battaglia tra le prime due, terzi incomodi in odor d’inserimento non se ne vedono. Il film della giornata, che registra la vittoria per 2 a 0 del Napoli sul Benevento, racconta anche della goleada della Juventus contro il Sassuolo.

 

Un 7 a 0 con una tripletta di Higuain e una straordinaria partita di Khedira che, oltre ad umiliare la squadra di Squinzi, che con la Juve ha un rapporto decisamente intimo sotto il profilo delle operazioni di mercato, consegna la giornata alla tripletta di Higuain. Risultato che potrebbe tornare utile ai fini della classifica, ove la differenza reti assumesse valore decisivo per l’assegnazione del posto in classifica, anche se tutto lascia pensare che la strada per il 7 scudetto consecutivo sia già stata asfaltata.

 

In attesa del posticipo tra Lazio e Genoa, utile a definire la distanza tra i biancoazzurri di Simone Inzaghi e i nerazzurri di Luciano Spalletti, nell’anticipo di sabato proprio l’Inter ha continuato a deludere i suoi tifosi ed a stupire gli osservatori, visto che da due mesi non vince.

 

La certificazione di una crisi arriva con il pareggio con il Crotone guidato dal nerazzurro Zenga e, come già quello precedente con la Spal, arriva grazie ad un autogol. Davanti ai calabresi, che hanno saputo tenere la squadra corta e stretta, con ritmi alti, l’Inter ha sofferto non poco. Quella nerazzurra è una squadra che gioca spalle alla porta ed è completamente immobile sul terreno di gioco; insiste nel far partire l’azione da una difesa di piedi marmorei e aggiunge l’inutilità di Candreva alla impalpabilità irritante di Perisic. Si coglie l’assenza della proprietà e l’inadeguatezza del gruppo dirigente e toccherà a Spalletti metter mano con decisione all’assetto, passando a tre e infoltendo il centrocampo e l’attacco. Ma, soprattutto, trovando le soluzioni atletiche per una compagine che sembra aver giocato 0 partite e non 20. Il rischio è quello di finire settima anche quest’anno.

 

Prove di ripartenza per la Roma, che in trasferta ha ragione di un Verona rimaneggiato. Rischia ma vince uno a zero con gol di Under ed accorcia così le distanze con l’Inter, portandosi a -1. Nessun particolare  entusiasmo, i ragazzi di Di Francesco, che pure offrono sprazzi di gioco, non lasciano segni di squadra ritrovata, ma i tre punti sono comunque importantissimi per riportarsi nei pressi della zona Champions.

 

Subito al di sotto della zona Champions troviamo la Sampdoria che pareggia in casa con il Torino e l’Atalanta sette bellezze che vince anche contro il Chievo. Il Milan ritrova Suso ma per ingenuità vede espulso Calabria e si fa raggiungere dall’Udinese. Il Cagliari batte la Spal, ma il colpaccio lo fa la Fiorentina di Pioli che vince a Bologna per 2 a 1. Una vittoria meritata per il tecnico dei toscani, che con sempre meno farina a disposizione riesce comunque a fare buon pane.

Il mercato invernale dovrebbe essere solo un mercato di riparazione, e va bene. Ma, nel caso dell’Inter, oltre a non aver riparato alcunché, ha aperto una crisi ben più pericolosa di quella che attraversa sul campo. Il saldo non è certo esaltante: usciti l’impalpabile Joao Mario e Nagatomo, bloccata da Spalletti all’ultimo momento la cessione dell’irritante Brozovic, che già si era accordato con il Siviglia, il mercato in entrata ha portato Rafinha, ex Barcellona, e Lisandro Lopez.


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