Luciano Spalletti antepone il proprio ego all’Inter, causandone la sconfitta. Senza Lautaro, infortunato, l’allenatore toscano avrebbe potuto richiamare Icardi – tornato a disposizione della squadra – ma ha preferito tenere il punto nella polemica, presentandosi in campo senza attaccanti di ruolo. Zero in campo, zero in panchina. Risultato: i tantissimi palloni lanciati dai nerazzurri in area si spengono nel vuoto e alla Lazio basta un gol di Milinkovic Savic nel primo tempo per portare via tre punti da San Siro.

 

La partita di cartello era però quella dell’Olimpico, dove la Roma – in cerca di riscatto dopo la vergognosa sconfitta a Ferrara – viene travolta per 4-1 dal Napoli. Gli ospiti passano in avvio con una prodezza di Milik, capace di controllare di tacco in salto (alla Bergkamp) per poi scaricare sotto l’incrocio. I giallorossi non corrono ma a fine primo tempo trovano un insperato pareggio con Perotti, come sempre infallibile su rigore. Nella ripresa, però, la squadra di Ancelotti dilaga con Mertens, Verdi e Younes.

Gli azzurri consolidano così il secondo posto e mantengono a 15 i punti di svantaggio sulla Juventus, vittoriosa di misura sabato contro l’Empoli, ancora una volta grazie a una rete del giovanissimo Kean.

 

La Roma (47 punti) invece perde una grande occasione di rilanciare le proprie ambizioni di Champions League, non sfruttando il clamoroso passo falso del Milan (quarto con 51 punti). Nell’altro anticipo di giornata, infatti, i rossoneri vengono battuti 1-0 sul campo della Sampdoria. Per di più in un modo clamoroso: un errore di Donnarumma permette a Defrel di segnare il gol partita dopo 33 secondi. Da segnalare poi una traversa colpita dal solito Quagliarella e le grandi proteste rossonere per un possibile rigore su Piatek.

Sorride invece l’Atalanta, che superando 3-1 in trasferta il Parma scavalca di una lunghezza la Roma e si porta a -3 dal Milan. Al Tardini gli emiliani passano in vantaggio con Gervinho, ma poi si scatenano i bergamaschi con Pasalic e Zapata (doppietta).

 

Tra Fiorentina (38 pt) e Torino (45 pt) finisce con un pareggio inutile a entrambe le formazioni. L’1-1 finale porta le firme di Simeone e di Baselli (autore di un grandissimo gol di precisione e potenza da fuori area).

 

Nelle retrovie, importantissima vittoria della Spal sul Frosinone: 1-0 con gol di Vicari. I ferraresi salgono così a 29 punti, a +4 sulla zona retrocessione. I ciociari si ritrovano invece con un piede già in Serie B: con soli 17 punti messi in cascina (e il poco lusinghiero record di essere l’unica squadra dei principali campionati europei a non aver mai vinto in casa) gli uomini di Baroni vedono la quota salvezza lontana 8 punti.

 

L’Udinese resta a -1 dalla Spal vincendo 2-0 in casa contro il Genoa (gol di Okaka e Mandragora).

 

Chiude il quadro della giornata la vittoria per 3-0 del Cagliari sul campo del Chievo. I gol arrivano tutti nel primo tempo, firmati da Pisacane, Joao Pedro e Ionita. Restano inchiodati all'ultimo posto i veneti, che nella ripresa rimangono in dieci per il secondo giallo a Depaoli.

Un derby non è mai una partita come le altre, chi segue il calcio lo sa. Non ci sono mai solo i punti in palio e quasi mai la squadra che viene considerata favorita festeggia la vittoria alla fine del match. E così è andata anche stavolta nella scala del calcio, dove una straordinaria Inter ha sconfitto il Milan a dispetto dei pronostici della vigilia.

 

I ragazzi di Gattuso sono scesi in campo con forse la convinzione di godere di una forma migliore, di avere più tecnica a centrocampo e in attacco, di aver goduto una settimana di riposo e di un vantaggio in classifica; tutte cose che costituivano un bottino ipotetico che sfumato nei 97 minuti di gara.

Il Napoli pareggia anche a Sassuolo e la Juve vola a +18. Stavolta la squadra di Ancelotti ha rischiato addirittura di perderla: i neroverdi passano in vantaggio con Berardi, poi ci vuole il capitano Insigne per evitare la sconfitta (la seconda di fila) agli azzurri. Non basta per evitare di vedere la Signora decollare a una distanza siderale. Nella partita del sabato sera, infatti, i bianconeri avevano travolto 4-1 l’Udinese con le prodezze del giovanissimo Kean, un ottimo giocatore in erba che come al solito rischia di essere ostacolato soprattutto dai complimenti.

 

Domenica di sole anche per le milanesi. I nerazzurri tornano al successo in campionato con due reti made in Italy nella ripresa: Politano e Gagliardini. Nel primo tempo splendido gol annullato dal VAR a Lautaro Martinez. Infortunio per Brozovic.

 

Più complicata la vittoria del Milan. Dopo il gol di Biglia, Hetemaj trova il pareggio, ma poi ci pensa il solito Piatek a risolvere la pratica. Gattuso espulso. Per i veneti la salvezza diventa sempre più un miraggio.

 

Brutta occasione sprecata invece dalla Lazio, che contro la Fiorentina domina per un’ora ma dopo il primo gol di Immobile spreca tanto. Troppo. Nella ripresa i biancocelesti scompaiono dal campo per una ventina di minuti e i viola trovano il pari con Muriel. Il pareggio finale non serve a nessuno.

 

I capitolini perdono 2 punti anche nei confronti dell’Atalanta, vittoriosa per 2-1 in casa della Sampdoria. Segnano Zapata, Quagliarella e Gosens. Per i blucerchiati l’unica buona notizia è che capitan Quagliarella arriva a 20 gol, portandosi clamorosamente in testa alla classifica dei marcatori (+1 su Cristiano Ronaldo).

Vola anche il Torino, che porta a casa i tre punti ribaltando il risultato sul campo del Frosinone, sprecone come sempre. ciociari passano nel primo tempo con Paganini, poi il Gallo Belotti si scatena segnando due gol. Palo di Iago Falque nel finale. Per i granata continua la corsa all’Europa.

 

In attesa di Roma-Empoli, chiudono il quadro della giornata le vittorie del Parma e del Bologna. Sul campo dei gialloblù, dopo un primo tempo molto bloccato, nella ripresa gli ospiti prendono in mano il pallino del gioco ma vengono puniti al 78esimi da Kucka. Gli emiliani sprintano e si allontanano dalla zona retrocessione.

Il Bologna vince invece 2-0 in casa contro il Cagliari con i gol di Pulgar e Soriano. Per Mihajlovic sono tre punti importanti in chiave salvezza.

Se la Juventus smettesse di giocare in Campionato per 5 settimane avrebbe comunque la certezza di rimanere in testa alla classifica. È questo l’esito dello scontro diretto andato in scena domenica sera al San Paolo: doveva essere il riscatto, perlomeno morale, del Napoli, invece è stato il trionfo definitivo della Signora, che ora ha 16 punti di vantaggio sulla seconda.

 

La partita sembrava chiusa prima dell’intervallo: retropassaggio sbagliato dal Napoli, fallo da ultimo uomo del portiere che viene espulso, Pjanic che trasforma in gol la successiva punizione. Dopo qualche minuto Emre Can, completamente solo in mezzo all’area su azione da calcio d’angolo, raddoppia di testa.

Con una decisione platealmente scorretta, l’arbitro Abisso riapre la lotta per il terzo posto. Fiorentina-Inter finisce 3-3 all’ultimo respiro: il pareggio viola arriva all’11esimo minuto di recupero, su rigore. Peccato che si tratti di un’invenzione del fischietto palermitano. L'azione comincia con un fallo di Chiesa su D'Ambrosio che non viene fischiato. Prosegue poi con il cross di Chiesa che viene respinto proprio da D’Ambrosio con il petto: il rallenty non lascia dubbi in proposito. L’arbitro ferma tutto e va a rivedere l’azione in video, ma non cambia decisione. “Io credo che questi falli di mano non vadano fischiati mai – ha detto Stefano Pioli, allenatore della Fiorentina, a fine partita - ma li stanno fischiando sempre… Si vede che per loro è rigore”.


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