Doveva essere la giornata della festa juventina, ma è si è trasformata nell’attesa della semifinale di ritorno di Champions. Forte del suo vantaggio abissale sul Napoli, la Signora si è concessa il lusso di andare a perdere sul campo della Spal, che ringrazia e incamera 3 punti fondamentali in chiave salvezza. Data la vittoria del Napoli per 3 a 1 sul campo del Chievo e la sconfitta a Ferrara, la Juventus festeggerà il suo scudetto tra le mura amiche di Torino.

 

Il tero posto resta saldamente nelle mani dell'Inter, che va a vincere a Frosinone per 3 a 1. Un primo tempo in moviola con oltre il 90% del possesso palla per i nerazzurri, poi una ripresa meno confortevole per i ragazzi di Spalletti che vedono il Frosinone accorciare ma, pochi minuti dopo, Vecino chiude ogni discorso.

 

In termini di classifica, relativamente alla zona Champions, la partita più importante di questo turno è stata quella di San Siro, dove sabato sera il Milan ha battuto 1-0 la Lazio, estromettendo di fatto i biancocelesti dalla corsa al massimo torneo europeo. La squadra di Inzaghi recrimina per un rigore solare su Milinkovic Savic non concesso da Rocchi, che inspiegabilmente (o forse no) sceglie addirittura di non rivedere l’episodio al Var.

 

Decide così il rigore trasformato a 10 dalla fine da Kessie, dopo il fischio finale protagonista insieme a Bakayoko di una puerile e inqualificabile canzonatura ai danni di Acerbi, che dimostra una volta di più quanto il senso dello sport sia andato disperso da qualche parte su Instagram. Il giocatore della Lazio aveva scambiato la maglia con loro proprio per stemperare il clima acceso a fine gara e loro hanno deciso di utilizzare la maglia per irridere l’avversario. Un gesto ignobile, non il primo fuori le righe di Kessie. È indiscutibile che irridere la maglia dell’avversario sia un gesto vergognoso anche a livello amatoriale, di conseguenza i due centrocampisti del Milan meritano di essere puniti, se non altro per dare un esempio a pulcini e allievi delle scuole calcio.

 

A -1 dal Milan rimane la Roma, vittoriosa sabato sull’Udinese. Dopo un primo tempo senza emozioni, nella ripresa Dzeko si sblocca e decide la partita, ritrovando il gol in casa sotto il diluvio.

 

Fra Torino e Cagliari finisce 1-1. Zaza segna ma poi si fa espellere e i sardi rispondono con Pavoletti, che trova il gol confermato dal Var. I granata salgono così a 50 punti: uno in più della Lazio (che ha una partita da recuperare) ma due in meno dell’Atalanta, attualmente sesta e impegnata stasera contro l’Empoli.

 

Nel derby della Lanterna, la Sampdoria batte 2-0 il Genoa con i gol di Defrel e Quagliarella (su rigore). Espulso Biraschi.

 

Infine, due pareggi a reti inviolate: quello tra Fiorentina e Bologna (non proprio esaltante la prima uscita del Montella bis per i viola) e quello fra Sassuolo e Parma (protagonisti i due portieri: Sepe e soprattutto Consigli, che para un rigore a Ceravolo).  Prima sentenza per la zona retrocessione: il Chievo finisce la sua favola nella massima serie, l'anno prossimo giocherà nella serie cadetta.

Il Napoli non batte il Genoa, ma rinvia comunque la festa scudetto della Juventus. Al San Paolo finisce 1-1 con i gol di Mertens e Lazovic. Gli azzurri giocano in 11 contro 10 per più di un’ora per l’espulsione di Sturaro decisa dal Var, ma non basta. Ora la squadra di Ancelotti deve cercare di tornare in pochi giorni al top della forma, perché contro l’Arsenal in Europa League – vero obiettivo stagionale della squadra – servirà tutt’altro livello di gioco.

 

Nella lotta per la zona Champions, pareggio senza reti a San Siro fra Inter e Atalanta. I nerazzurri vanno più volte vicini al vantaggio, ma il portiere Gollini è in giornata di grazia. Alla fine il risultato fa sorridere la squadra di Spalletti, che consolida il terzo posto a 57 punti, mantenendo 5 lunghezze di distanza sulle dirette inseguitrici.

In un mercoledì disastroso per le pretendenti alla Champions, l’Inter ritrova Icardi e il sorriso. Con una prestazione perfetta, forse tra le migliori della stagione, riscattano la sconfitta contro la Lazio con un 4 a 0 sul campo del Genoa: l’argentino firma un gol su rigore e un assist a Perisic. Di Gagliardini le altre due reti. Riducono così a 7 le lunghezze di svantaggio dal Napoli, sconfitto clamorosamente per 2-1 dall’Empoli. Farias e Di Lorenzo fanno respirare i toscani, che conquistano tre punti pesantissimi in chiave salvezza. Agli azzurri non basta il bel gol di Zielinski.

Luciano Spalletti antepone il proprio ego all’Inter, causandone la sconfitta. Senza Lautaro, infortunato, l’allenatore toscano avrebbe potuto richiamare Icardi – tornato a disposizione della squadra – ma ha preferito tenere il punto nella polemica, presentandosi in campo senza attaccanti di ruolo. Zero in campo, zero in panchina. Risultato: i tantissimi palloni lanciati dai nerazzurri in area si spengono nel vuoto e alla Lazio basta un gol di Milinkovic Savic nel primo tempo per portare via tre punti da San Siro.

 

La partita di cartello era però quella dell’Olimpico, dove la Roma – in cerca di riscatto dopo la vergognosa sconfitta a Ferrara – viene travolta per 4-1 dal Napoli. Gli ospiti passano in avvio con una prodezza di Milik, capace di controllare di tacco in salto (alla Bergkamp) per poi scaricare sotto l’incrocio. I giallorossi non corrono ma a fine primo tempo trovano un insperato pareggio con Perotti, come sempre infallibile su rigore. Nella ripresa, però, la squadra di Ancelotti dilaga con Mertens, Verdi e Younes.

Gli azzurri consolidano così il secondo posto e mantengono a 15 i punti di svantaggio sulla Juventus, vittoriosa di misura sabato contro l’Empoli, ancora una volta grazie a una rete del giovanissimo Kean.

 

La Roma (47 punti) invece perde una grande occasione di rilanciare le proprie ambizioni di Champions League, non sfruttando il clamoroso passo falso del Milan (quarto con 51 punti). Nell’altro anticipo di giornata, infatti, i rossoneri vengono battuti 1-0 sul campo della Sampdoria. Per di più in un modo clamoroso: un errore di Donnarumma permette a Defrel di segnare il gol partita dopo 33 secondi. Da segnalare poi una traversa colpita dal solito Quagliarella e le grandi proteste rossonere per un possibile rigore su Piatek.

Sorride invece l’Atalanta, che superando 3-1 in trasferta il Parma scavalca di una lunghezza la Roma e si porta a -3 dal Milan. Al Tardini gli emiliani passano in vantaggio con Gervinho, ma poi si scatenano i bergamaschi con Pasalic e Zapata (doppietta).

 

Tra Fiorentina (38 pt) e Torino (45 pt) finisce con un pareggio inutile a entrambe le formazioni. L’1-1 finale porta le firme di Simeone e di Baselli (autore di un grandissimo gol di precisione e potenza da fuori area).

 

Nelle retrovie, importantissima vittoria della Spal sul Frosinone: 1-0 con gol di Vicari. I ferraresi salgono così a 29 punti, a +4 sulla zona retrocessione. I ciociari si ritrovano invece con un piede già in Serie B: con soli 17 punti messi in cascina (e il poco lusinghiero record di essere l’unica squadra dei principali campionati europei a non aver mai vinto in casa) gli uomini di Baroni vedono la quota salvezza lontana 8 punti.

 

L’Udinese resta a -1 dalla Spal vincendo 2-0 in casa contro il Genoa (gol di Okaka e Mandragora).

 

Chiude il quadro della giornata la vittoria per 3-0 del Cagliari sul campo del Chievo. I gol arrivano tutti nel primo tempo, firmati da Pisacane, Joao Pedro e Ionita. Restano inchiodati all'ultimo posto i veneti, che nella ripresa rimangono in dieci per il secondo giallo a Depaoli.

Un derby non è mai una partita come le altre, chi segue il calcio lo sa. Non ci sono mai solo i punti in palio e quasi mai la squadra che viene considerata favorita festeggia la vittoria alla fine del match. E così è andata anche stavolta nella scala del calcio, dove una straordinaria Inter ha sconfitto il Milan a dispetto dei pronostici della vigilia.

 

I ragazzi di Gattuso sono scesi in campo con forse la convinzione di godere di una forma migliore, di avere più tecnica a centrocampo e in attacco, di aver goduto una settimana di riposo e di un vantaggio in classifica; tutte cose che costituivano un bottino ipotetico che sfumato nei 97 minuti di gara.


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