La partita clou tra Juve e Inter, dove si cercava la notizia, ha fornito solo conferme. L’Inter non ha meritato di perdere; a veder bene le occasioni sprecate dai nerazzurri sono state maggiori dell’unica capitalizzata dalla Juve. Ma i nerazzurri sono una squadra composta da 4 campioni e otto-nove buoni giocatori, mentre la Juventus schiera sette-otto campioni e tre buoni giocatori. La differenza, poi, sta anche in panchina. Allegri plasma la sua squadra per vincere e non s’impicca ai moduli, mentre Spalletti non riesce a cambiare le sue fissazioni e appare privo della modestia necessaria per riconoscere i propri errori. Tra questi quello di insistere con Perisic, che ha una autonomia all’altezza della sua fama di dieci minuti a partita.

 

Con la Juve l’Inter ha giocato in dieci, come ha giocato in dieci contro il Tottenham (Naingollan non doveva giocare). Poi scelte incomprensibili, come quella di far uscire Politano, che teneva basso Cancelo e obbligava i centrocampisti a scalare, per far entrare Borja Valero, che non ha né il passo, né la tecnica in grado di riequilibrare ritmo e palleggio con la Juve (dieci minuti dopo proprio Cancelo ha crossato per Manzukic che ha incornato sull’immobile Handanovic). Avrebbe potuto giocare con Vrsaliko a destra e D’Ambrosio a sinistra, inserendo Asamoah a centrocampo al posto di Vecino non al meglio, ma niente. Già con la Roma Spalletti aveva scelto un centrocampo leggero e lento, senza interditori, favorendo così lo spostamento di 20 metri in avanti dell’assetto della Roma, con ciò caricando il peso della difesa tutto sul pacchetto arretrato.

 

 

Se lo scorso anno si diceva che l’Inter giocava male ma vinceva, quest’anno pare invece che gioca bene ma non vince. Nelle ultime sei partite ha perso con Barcellona, Atalanta, Tottenham e Juventus, pareggiando con la Roma e vincendo solo con il Frosinone. Ha perso punti nei confronti del Napoli e della Juventus. Non può essere questo il ruolino di marcia. Martedì si gioca buona parte della stagione e della credibilità. Ai gravi errori sul mercato non può sommare quelli in panchina e sul campo.

 

La sconfitta dell’Inter fa felice il Napoli, che consolida il secondo posto in solitaria portando a 6 le lunghezze di vantaggio sui nerazzurri. Al San Paolo gli azzurri passeggiano su un inerme Frosinone, liquidato 4-0 dai gol di Zielinski, Ounas e Milik (doppietta). Ancelotti gestisce bene il turnover in vista dell'impegno di Liverpool in Champions: esordi per Meret, Ghoulam e Younes. A differenza di Spalletti, Ancelotti ha ben chiara la posta in gioco di martedì e sul proseguimento del cammino in Champions punta tutte le carte migliori.

 

Subito fuori dal podio, questa giornata può essere archiviata come la sagra dello occasioni perse. Hanno iniziato sabato le due romane, con due clamorosi pareggi per 2-2 subiti in pieno recupero.

 

A Cagliari la Roma va in vantaggio 2-0 con le reti di Cristante, Kolarov, ma in 10 minuti di follia finali i giallorossi buttano via i tre punti. I sardi trovano il pareggio Ionita e Sau e confermano la loro imbattibilità in casa. Ritiro a tempo indeterminato per i giallorossi ma c’è da dubitare che serva a qualcosa.

Ancora più allucinante la partita della Lazio contro la Sampdoria. In svantaggio per quasi tutta la gara (rete di Quagliarella nel primo tempo), gli uomini di Inzaghi comunque dominano, trovano il pari con Acerbi nel finale e completano la rimonta al 96esimo con un rigore trasformato da Immobile, ma vengono raggiunti al 99esimo sa Saponara. Con la Samp in 10. Lotito potrà anche pensare di avere sottomano una squadra fortissima, ma serve che qualcuno gli regali un momento di sana realtà.

 

Di questi due psicodrammi non approfitta il Milan, che pareggia a sua volta (0-0 in casa contro il Torino). I rossoneri sono ancora quarti da soli, ma hanno un solo punto di vantaggio sui biancocelesti.

 

Altro pareggio con fuochi d’artificio è quello fra Sassuolo e Fiorentina (3-3): gol di Duncan, Babacar, Simeone, Sensi, Benassi e Mirallas.

 

Chi invece riesce a sfruttare l’occasione fornita da questo filotto di pareggi è l’Atalanta, che con una tripletta di Zapata vince 3-1 in trasferta contro l’Udinese e aggancia in classifica a 21 punti la Roma e il Sassuolo.

 

In coda, vittoria preziosa per l’Empoli, che battendo 2-1 il Bologna sale a +5 dalla zona retrocessione. Gli emiliano sono invece terzultimi a 11 punti e la panchina di Pippo Inzaghi si fa sempre meno comoda.

 

Chiudono il quadro della giornata altri due pareggi, entrambi per 1-1: quello fra Parma e Chievo ( gol di Stepinski e Bruno Alves) e quello fra Genoa e Spal (Piatek risponde a Petagna).

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