La ragion di Stato. E’ il refrain che abbonda nelle vicende del nostro paese quando, superata la dimensione del pettegolezzo, si passa alla tragedia vera e propria. L’assassinio di Giulio Regeni ad opera degli apparati di sicurezza egiziani è in qualche modo paradigmatico. Contiene infatti tutti gli ingredienti di una squallida e drammatica vicenda di spie di bassa lega: un innocente assassinato perché poneva domande lecite ovunque; gli informatori della polizia, dal commerciante fino alla coinquilina, ricattati e dunque spioni; la solerzia omicida dei funzionari ottusi e criminali della sicurezza egiziana, notoriamente specializzati in omicidi e torture; la copertura dei massimi livelli del paese nei confronti dei loro aguzzini.

Quella di trovare un nemico comune contro cui scagliarsi è un’esigenza antica. Ma sulla questione migranti, affibbiare questo ruolo alle organizzazioni non governative che ogni anno salvano decine di migliaia di vite è veramente assurdo. Ormai nel cervello di molti nostri connazionali è pacifico che le Ong siano delle associazioni a delinquere il cui unico interesse sarebbe massimizzare l’afflusso di migranti in Italia per non si sa bene quale tornaconto economico.

Il G20 di Amburgo ha completato il disastro sui migranti. A causa dell’opposizione di Russia e Cina, nel comunicato finale del summit andato in scena nel fine settimana non si parla di sanzioni contro i trafficanti di esseri umani, come invece richiesto dalle istituzioni europee. Uno schiaffo che si somma a quello subìto dal nostro governo pochi giorni prima a Tallin, dove il Consiglio dei ministri dell’Ue aveva respinto in blocco la proposta italiana di far sbarcare i migranti anche nei porti di altri Paesi dell’Unione.

Nuove elezioni e nuove sconfitte per il PD, ormai è considerazione buona per ogni articolo post elezioni. Stavolta perdute Genova, L'Aquila, Verona, Pistoia, Cosenza, Catanzaro, Sesto San Giovanni. Nei comuni con oltre 15mila abitanti il centrodestra passa da 5 a 15, il centrosinistra da 14 a 4. Difficile immaginare una sconfitta più netta di così. Peggio di questo c’è solo il patetico tentativo di cercare di mitigarla con grafici a torta che sembrano procedere dalla concezione statistica dei famosi polli di Trilussa.

L’inciucio tra PD, Forza Italia e Movimento 5 stelle sta producendo una riforma elettorale cucita su misura per le esigenze dei firmatari, ma che del sistema tedesco e della logica elettorale ha ben poco. Solo per fare due esempi, viene negato il doppio voto (che può essere anche disgiunto) uno destinato al candidato e l’altro alla lista e la sfiducia costruttiva, cardine del sistema tedesco, non può essere inserita a norma di Costituzione.


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