di Giuseppe Zaccagni

L’armata russa - il cui drappello d’onore sfila di solito con la sua bandiera rossa che porta bene in evidenza la falce e il martello - questa volta rinuncia alla tradizione e si maschera. Tutto avviene nella cornice del cimitero monumentale della capitale - quello del “Donskoj monastir” - dove i cadetti del Cremlino vengono messi a disposizione di un gruppo di monarchici, zaristi, reazionari di ogni risma e nazionalisti che si accalcano tra le tombe per dare un nuovo saluto ad una delle figure di maggiore spicco dell’epoca zarista, il generale bianco Vladimir Oskarovic Kappel (1883-1920) il cui feretro è stato portato a Mosca dopo essere stato ritrovato in un cimitero della lontana Charbin, nella Maciuria cinese (che fu negli anni della guerra civile il centro direzionale dei gruppi fascisti di ispirazione nazional-imperiale).

di Bianca Cerri

Tutti ricordano Terry Schiavo, vissuta 15 anni grazie ad alimentazione e ventilazione artificiali dopo essere stata ridotta allo stato vegetativo da un ictus. I repubblicani USA ne fecero un caso mondiale, strumentalizzando la tragedia a fini politici fino a quando la Corte Suprema non riconobbe al marito di Schiavo il diritto di staccare la spina dei macchinari che la tenevano in vita. Ma se la donna riuscì a sopravvivere per 15 anni fu solo grazie ad un’assicurazione da lei stessa sottoscritta quando era ancora in buona salute, altrimenti la sua vicenda terrena si sarebbe conclusa molto tempo prima. Come è accaduto per Thiras Habtegris, emigrata eritrea di 27 anni, malata terminale di cancro. I medici del Baylor Medical Center di Plano, in Texas, dove la donna era ricoverata, non esitarono a staccarle il respiratore avvalendosi di una legge voluta dall’allora Governatore George W. Bush. La legge concede al personale sanitario la più ampia discrezione sul destino dei malati terminali. Unico obbligo: informare per lettera il paziente che se non troverà una struttura disposta ad accoglierlo, terapie e ventilazione artificiale verranno sospese entro dieci giorni. Thiras aveva supplicato i medici di lasciarla in vita ancora qualche giorno per dare modo alla madre, che risiede in Eritrea, di arrivare negli Stati Uniti ma la proroga le è stata negata. Non avendo un’assicurazione in grado di coprire le spese sanitarie, è stata lasciata morire dopo diciassette minuti di straziante agonia durante i quali è sempre rimasta cosciente.

di Alessandro Iacuelli


E' partita una campagna internazionale di protesta di Greenpeace contro la decisione dell'Enel di investire 1,8 miliardi di euro per il completamento di due reattori nucleari a Mochovce, in Slovacchia. Altrenotizie.org aveva già seguito la questione, nel marzo scorso: Enel ha acquisito nell’aprile 2006 il 66% Slovenske Elektrarne, la principale azienda elettrica slovacca, ed ha firmato un accordo con il governo di Bratislava circa la costruzione del terzo e quarto gruppo dell’impianto nucleare di Mochovce, da 440 MW ciascuno.
Gli attivisti italiani di Greenpeace hanno distribuito, a partire dal 17 aprile, di fronte alle sedi delle banche nelle principali città italiane degli ironici fac-simile della pubblicità dell'Enel, in cui mostrano che il colosso energetico italiano, anziché investire sull'innovazione, investe in una centrale di tecnologia sovietica addirittura precedente al disastro di Cernobyl. "La vera rivoluzione è tornare al nucleare. Sovietico", si legge nel depliant distribuito oggi. Ironia, d’accordo, ma con un’importante verità: si è scelta la tecnologia obsoleta, e meno sicura, perché è quella meno costosa, lasciando però invariati i profitti.

di Luca Mazzucato


Secondo il noto adagio occidentale, Israele è l'unica democrazia in Medioriente: è sicuramente vero per chi appartiene alla maggioranza ebraica. Equivale all'incirca a dire che il Sudafrica durante l'apartheid era l'unico stato democratico africano: sicuramente vero, per la minoranza bianca. Per chi sperava in un cambiamento, ci ha pensato recentemente lo “Shin Bet”, il servizio segreto militare israeliano, a mettere in chiaro nero su bianco che Israele non è una democrazia, ma uno stato etnico. Tre mesi fa, le organizzazioni arabo-israeliane per i diritti civili e i partiti arabi hanno proposto ufficialmente l'avvio di una discussione per il superamento del carattere etnico dello stato ebraico e per ottenere il riconoscimento ufficiale dello status di minoranza araba. Yuval Diskin, capo dello “Shin Bet”, dalle pagine dei maggiori quotidiani ha dichiarato che i servizi segreti considerano i cittadini appartenenti alla minoranza araba una “minaccia strategica” per lo stato d'Israele e che si impegneranno a fondo per sventare qualsiasi iniziativa che mini il carattere ebraico dello stato, in particolare anche le iniziative di tipo legale. È quindi scoppiata una polemica furente tra la destra e i partiti arabi, a colpi di petizioni alla Corte Suprema, mentre il capo del principale partito arabo Balad rischia persino di essere espulso dalla Knesset.

di Carlo Benedetti

Kasparov sostiene che in Russia non c’è democrazia. Non si può dargli torto. Anche a costo di trovarsi a fianco dei propagandisti americani che si stanno impegnando nella campagna anti-Putin, si deve dire che il Cremlino attuale ha superato il livello di guardia quanto a democrazia. E’ un “fascismo strisciante” quello che scuote la Russia di questi ultimi tempi: al Cremlino c’è questo ex esponente del vecchio e famigerato Kgb che ha portato al vertice una nutrita schiera di suoi colleghi. Tanto che si può dire che la “democrazia” nata dalla perestrojka di Gorbaciov e dal decisionismo di Eltsin ha creato una nuova generazione di oligarchi ladroni e arroganti: i media pagano col sangue la volontà di verità e il “caso Politkovskaja” è ancora aperto; in Cecenia il potere di Mosca insedia un suo Quisling noto come oppressore e organizzatore di pogrom; le strutture economiche e commerciali dello stato mostrano sempre più il volto del loro dispotismo burocratico; i laudatores del regime cercano di coprire le tante realtà negative con i colori del capitalismo, con il fragore delle discoteche, dei casinò e dei night; il presidente confonde le acque barcamenandosi tra scelte che possono sembrare “sovietiche” ed altre che appaiono chiaramente come “americane”…


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