di Cinzia Frassi

Dopo quattro votazioni esplorative, il ministro degli Esteri sudcoreano Ban Ki-Moon ha in tasca il Consiglio di Sicurezza che, con tutta probabilità, lo raccomanderà all’Assemblea Generale quale ottavo Segretario generale delle Nazioni Unite. L’ultima votazione, avvenuta lo scorso 2 ottobre, ha visto l’accordo unanime di tutti e cinque i membri permanenti con diritto di veto del Consiglio di Sicurezza. Ben Ki-Moon ha raccolto tra i 15 membri del Consiglio ben 14 voti ed un solo astenuto. Anche se il Consiglio di Sicurezza si riunirà il prossimo 9 ottobre per votare il prossimo Segretario, i giochi sono ormai conclusi e il ministro degli Esteri sudcoreano può considerarsi con tutta probabilità il successore di Kofi Annan.

di Fabrizio Casari

Ha un prodotto interno lordo misero, ma una storia straordinaria. Un territorio piccolo, ma incute un timore grande. Sarà per questo che il Nicaragua, 16 anni dopo la sconfitta sandinista seguita a dieci anni di guerra e di embargo, continua regolarmente ad agitare i piani dell’Amministrazione statunitense. Il Segretario alla Difesa Usa, Donald Rumsfeld, che si trova in questi giorni proprio a Managua, dove partecipa ai lavori della Conferenza dei ministri della Difesa delle americhe, rappresenta la più forte - per quanto celata - preoccupazione statunitense per l'esito possibile della campagna elettorale. E per capire quali siano ancora i margini per l’intervento diretto statunitense in vista del prossimo 5 Novembre.

di Alessandro Iacuelli

Dopo gli esperimenti missilistici dello scorso 4 luglio, nei giorni scorsi il regime nordcoreano ha annunciato, tramite la propria agenzia ufficiale, che a breve terrà un test nucleare. L’annuncio crea allarme sia nella regione asiatica sia in occidente. E’ la prima volta, da quando a febbraio del 2005 affermò di avere messo a punto la bomba, che la Corea del Nord fa sapere di preparare un test nucleare, tra l’altro senza specificarne la data. Durissima la nota d’agenzia con la quale viene dato l'annuncio: “La gravissima minaccia di una guerra atomica rappresentata dagli Stati Uniti costringe la Repubblica popolare a condurre un test, quale passo indispensabile per mettere a punto un deterrente nucleare”. Altrettanto dura la risposta americana, affidata a Sean McCormack, portavoce del dipartimento di Stato americano che, in una dichiarazione rilasciata al Cairo, dove si trova in visita con la segretaria di Stato Condoleezza Rice, afferma: “Un test della Corea del Nord minerebbe la nostra fiducia negli impegni presi da essa nei negoziati a sei e rappresenterebbe una minaccia inaccettabile alla pace e alla stabilità in Asia e nel mondo”, chiudendo con ciò ogni possibile via di mediazione.

di Bianca Cerri

La leggenda vuole che Mark Foley sognasse di fare l’uomo politico già dalla più tenera infanzia, quando correva in bicicletta sul piccolo spiazzo antistante il ristorante vegetariano gestito dai suoi genitori. Nel 1977 inizia a militare nel partito democratico, come è tradizione di ogni vero gentiluomo di Boston, ma quando i repubblicani gli offrono una candidatura come vice sindaco fa immediatamente le valige e passa alla concorrenza. Nel 1983 Foley incontra Ronald Reagan, che intuisce in lui le doti del vero politico, capace al tempo stesso di compiacere i finanziatori facendo credere agli elettori di avere a cuore solo gli interessi del paese. Il presidente non si sbaglia: otto anni dopo, Foley viene eletto al Congresso e diventa uno degli esponenti repubblicani più popolari. Nel 2003, subito dopo aver dichiarato alla stampa di non avere alcuna intenzione di candidarsi al Senato, si candida per diventare senatore, esattamente come aveva previsto Reagan, che di mistificazioni politiche ne sapeva qualcosa.

di Agnese Licata

I risultati del ballottaggio che il prossimo 29 ottobre porterà alle urne milioni di congolesi rischiano di confermare, ancora una volta, la lezione già appresa dall’Afghanistan come dal più recente Iraq: non basta mettere in piedi delle elezioni burocraticamente democratiche per garantire la concreta convivenza pacifica delle varie anime di un paese. A maggior ragione se si parla di un vasto e composito stato africano che ha vissuto, fin dalla sua indipendenza dal Belgio nel 1960, una serie infinita di conflitti con gli stati confinanti. A dare concretezza a questa preoccupazione ci sono i risultati elettorali del primo turno, svolto il 30 luglio, oltre ai disordini e agli scontri tra le milizie private dei due candidati, dopo la loro ufficializzazione.


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy