di Roberta Folatti

Il cuore batte ancora

Quando scopriamo di essere vulnerabili, quando una grave defaillance del nostro corpo ci fa intravedere i nostri limiti e la possibilità di non esserci più, tutto cambia. La prospettiva da cui guardavamo il mondo si modifica, la paura diventa una componente del quotidiano e l'incertezza può paralizzarci, oppure all'opposto darci quella scossa che serviva. Quando costringi all’inattività un uomo, si guarderà dentro come forse non ha mai fatto prima e la prospettiva della morte lo renderà insolitamente lucido.

di Roberta Folatti

Carcere reale e carcere mentale

Giulia non esce la sera e pensa di aver perso il diritto ad amare. La sua vita serena, lineare se l’è rovinata con le sue mani e ben pochi sono disposti a concederle delle attenuanti. Malgrado i suoi tentativi di rendersi invisibile è una donna molto bella, con occhi scintillanti e una grinta che traspare ad ogni suo gesto.

di Roberta Folatti

Insieme nei marosi della vita

La protagonista femminile del film, Ilaria Occhini, è stata premiata al Festival di Locarno della scorsa estate. La figura di donna che interpreta in Mar Nero riassume in sè la forza e la debolezza della vecchiaia. Un ritratto sussurrato, pieno di chiaroscuri, lucido e al tempo stesso poetico.

di Roberta Folatti

Il cinema che realizza i sogni

Una favola dalle premesse tragiche e dal finale lieto, molto hollywoodiana, talmente hollywoodiana da aver fatto incetta di Oscar. Un po’ epopea alla Charles Dickens un po’ commedia romantica, dal tocco inglese anche se è ambientata in India, la pluripremiata pellicola di Danny Boyle, gioca anche sulla (pseudo)suspense dei quiz a premi – ormai diffusi a livello planetario e unici motori propulsori di riscatto sociale. Soltanto la fortuna unita alla capacità di rischiare può liberare i più poveri dalle catene che li inchiodano a terra, non esiste altra rivoluzione possibile nell’epoca dominata dai mass media.

di Roberta Folatti

Come nasce l’obbedienza cieca

Un gruppo di ragazzi normali. Ragazzi di oggi. Alcuni più consapevoli, più sensibili alle questioni politiche e sociali, altri concentrati solo sui propri bisogni, altri ancora smarriti, senza punti di riferimento in famiglia. Tutti un po’ annoiati, privi di grandi passioni, di motivazioni forti. Del resto le ideologie sono al capolinea e gli ideali non vanno più di moda. Il film di Dennis Gansel si rifà a una vicenda del 1967 (e a un libro di di Morton Ruhe) e la attualizza ambientandola nella Germania dei nostri giorni. Quello che successe in un liceo americano, che cercava di ricreare il clima di dedizione totale su cui fiorì il nazionalsocialismo, è davvero così facilmente replicabile tra i ragazzi tedeschi di oggi?


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