Facendo seguito a quanto già annunciato il 21 Novembre del 2021, il Nicaragua cessa di far parte dei paesi componenti la OEA. In un comunicato dai toni duri e perentori, Managua rende noto che per rendere operativa la decisione sono state ritirate le credenziali dei diplomatici Orlando Tardencilla, Ivan Lara e Michel Campbell, che rappresentavano il paese centroamericano presso l’OSA e che il Nicaragua “cessa da oggi di far parte dell’inganno di questa mostruosità, si chiami Consiglio Permanente, Commissione Permanenti, Riunioni, Convegni delle Americhe”. Tanto per essere chiara, Managua informa poi che non essendo più presente in nessuno degli uffici dell’organizzazione, di conseguenza, non vi sarà necessità della sede dell’OSA a Managua. Quella esistente è già stata chiusa.

Il 25 aprile, data fondamentale per tutti gli Italiani, è stata vissuta quest’anno con situazioni a volte grottescamente paradossali.  La stucchevole retorica di cui si sono fatti protagonisti i partiti di governo ha snaturato fortemente la natura di tale ricorrenza di importanza trascendentale. Abbiamo assistito a scene e situazioni davvero sconcertanti. Partiti di destra, da sempre schierati contro la Resistenza, che vorrebbero oggi invocarla a sostegno dell’Ucraina. Altri partiti di destra, ormai con tutta evidenza, come il PD, che sfilano inalberano vessilli della NATO e bandiere dell’organizzazione nazista Battaglione Azov.

Come ampiamente previsto dai sondaggi e dal buon senso, Emmanuelle Macron è stato confermato presidente della Francia dal secondo turno delle elezioni presidenziali. Il Presidente ha staccato nettamente la sua sfidante, la fascista Marine Le Pen, che al netto delle sue proposte programmatiche evidentemente non riesce a convincere i francesi della sua ripulitura ideologica.

Con il 28% degli astenuti, Macron ha ottenuto il 58,54 dei consensi contrariamente alla sua prima vittoria dove superò il 66,1. Rispetto alle precedenti elezioni, Macron ha perso circa due milioni di voti, che corrispondono a quanti si erano illusi che avrebbe avuto attenzione alla crisi sociale della Francia. Dal canto suo Marine Le Pen ha ottenuto circa due milioni e mezzo di voti in più, che corrispondono a quanti hanno deciso che la questione prioritaria era far uscire Macron dall’Eliseo.

Si sa che in tutte le guerre la verità è tra le prime vittime, e quella attuale non fa eccezione. Al contrario, ancora più che nelle guerre passate, ma tanto quanto nelle guerre nella ex Jugoslavia e in Siria, il peso delle bugie e della propaganda che tende a manipolare - quando non è inventata dal nulla - è maggiore. Nel conflitto Russia-Ucraina, ci sono alcune narrazioni iperboliche o addirittura fabbricate: un costante e chiaro rovesciamento dei fatti a favore della propaganda. L'obiettivo è duplice: nascondere le ragioni del conflitto e mettere a tacere la cronaca militare. Nell'Europa democratica, culla dell'Illuminismo e della Scuola di Francoforte, si è messo in moto un processo di assimilazione fedele delle versioni fornite da Kiev.

Nessun dubbio è ammesso, nessuna analisi dei dati è permessa, persino la verifica delle fonti è eliminata: ogni dubbio legittimo e ogni possibile domanda è accolta con l'accusa di "collaborare con l'invasore". La domanda più che ragionevole che dà luogo a qualsiasi analisi degna di nota e a qualsiasi possibile indagine giornalistica, quella del "cui prodest" (chi ne beneficia?), è stata eliminata dalla scena. È come se Putin e l'esercito russo fossero presi da una follia o stupidità generalizzata che li porta a commettere un errore dopo l'altro, un crimine dopo l'altro, che, inoltre, aumenta proprio in linea con gli eventi internazionali.

Quella presa mercoledì dagli organizzatori del prestigioso torneo di tennis di Wimbledon è una decisione gravissima, oltre che assurda, e virtualmente senza precedenti in ambito sportivo. I vertici del cosiddetto “All England Club” si sono infatti adeguati alla campagna contro Mosca del governo britannico, escludendo tutti i giocatori e le giocatrici di nazionalità russa e bielorussa dalla competizione che prenderà il via il prossimo mese di giugno. Il provvedimento ultra-discriminatorio è stato concordato con la federazione tennistica britannica (LTA, “Lawn Tennis Association”), la quale ha a sua volta annunciato che applicherà lo stesso bando per tutti i tornei del circuito in programma sul territorio inglese durante l’estate.

Il comunicato ufficiale apparso sul sito dei “Championships” è un capolavoro di cinismo e ipocrisia, anche se aiuta a capire le ragioni dell’esclusione dei tennisti russi e bielorussi. Gli organizzatori di Wimbledon sostengono di “condividere la condanna universale delle azioni illegali della Russia”, anche se i paesi che hanno preso apertamente posizione contro le operazioni militari di Mosca sono in realtà una minoranza, limitandosi all’Europa, agli USA, al Canada, al Giappone, alla Corea del Sud e a pochi altri.


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