Il ritorno a Washington di Donald Trump per la prima volta dopo l’addio alla Casa Bianca ha attestato per l’ennesima volta negli ultimi diciotto mesi il sostanziale controllo esercitato dall’ex presidente su un Partito Repubblicano ben avviato a diventare un movimento ultra-populista dai tratti apertamente fascisti. A poche settimane dalle elezioni di “metà mandato” e a meno di un anno e mezzo dall’inizio delle primarie per le presidenziali, le quotazioni dell’ex presidente restano altissime e le responsabilità di questa situazione sono tutte dell’amministrazione Biden e dei democratici.

La richiesta da parte del ministero della Giustizia di Mosca di sospendere le operazioni dell’Agenzia Ebraica in Russia ha aperto una crepa nelle relazioni tra questo paese e Israele che potrebbe avere ripercussioni importanti sia sugli equilibri strategici del Medio Oriente sia sull’andamento del conflitto in Ucraina. Questo organo ha uffici in molti paesi e svolge un compito cruciale per lo stato ebraico, occupandosi in primo luogo della promozione del trasferimento in Israele degli ebrei residenti in ogni angolo del pianeta attraverso un processo noto col nome di “Aliyah”.

La visita in programma ad agosto a Taiwan della “speaker” della Camera dei Rappresentanti di Washington, Nancy Pelosi, rischia di fare esplodere definitivamente il conflitto tra Cina e Stati Uniti attorno all’isola che Pechino considera come parte integrante del proprio territorio. Contro la trasferta ultra-provocatoria si sono espressi il dipartimento della Difesa USA e la stessa Casa Bianca, con ogni probabilità in seguito a un messaggio molto chiaro di minaccia fatto pervenire dal governo cinese. Comunque si risolva la questione, la sola notizia dell’iniziativa della Pelosi ha messo nei guai l’amministrazione Biden, che si troverà a pagare le conseguenze sia dell’effettuazione della visita sia di una eventuale cancellazione.

Ogni compleanno che si rispetti ha parole e musiche a celebrarlo e i compleanni del Sandinismo non fanno eccezione. La canzone che si ascolta per le strade del Nicaragua è canzone romantica. I diritti d’autore sono del FSLN, uno dei partiti meglio organizzati del continente. Parole e musica sono l’epopea del sandinismo e i suoi interpreti. Una festa collettiva, un debordare di volti, suoni, colori e sorrisi. Tutto si mescola sul cielo che, come una cappa, ci ricorda che siamo ai Tropici dove il marxismo tropicale governa anche con l’allegria.

Il presidente ucraino Zelensky ha annunciato questa settimana la sospensione del numero uno del servizio segreto domestico (SBU), Ivan Bakanov, e del procuratore generale dello Stato, Irina Venediktova, con una mossa che testimonia sia della crisi del suo regime sia dell’influenza esercitata su di esso dalle potenze occidentali, primi fra tutti gli Stati Uniti. Dietro al provvedimento ci sarebbe la massiccia infiltrazione di “spie” russe, tanto che, secondo lo stesso ex comico televisivo, sono già 651 i procedimenti d’indagine aperti per “tradimento e collaborazionismo”.


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