Già invischiato nel pantano della Brexit, il governo conservatore britannico di Theresa May è precipitato in una nuova crisi nei giorni scorsi, culminata nel clamoroso licenziamento del ministro della Difesa, Gavin Williamson. L’allontanamento di quest’ultimo dal gabinetto è legato a una fuga di notizie dall’interno del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, relativamente a una questione tra le più calde sul fronte geopolitico internazionale, quella della collaborazione dei governi occidentali con il gigante cinese Huawei nel lancio della nuova rete 5G.

 

Williamson avrebbe rivelato al quotidiano filo-conservatore e pro-Brexit Daily Telegraph la decisione, presa settimana scorsa dallo stesso Consiglio, sul via libera condizionato alla partecipazione di Huawei alla costruzione delle infrastrutture necessarie all’implementazione del 5G. L’uscita della notizia aveva generato sgomento a Downing Street, principalmente perché arrivata nel pieno delle pressioni del governo americano per escludere Huawei dalla rete 5G del Regno Unito e degli altri principali alleati di Washington.

L’ennesimo tentativo di colpo di stato in Venezuela è fallito e non poteva essere altrimenti. Nella fervida fantasia della Casa Bianca doveva essere l’insurrezione finale contro l’usurpatore, la rivolta del popolo venezuelano contro il governo, il sollevamento delle forze armate contro la dittatura. E’ stato invece un fiasco ridicolo. Un'avventura da cartoni animati.

 

I militari che avevano partecipato all’azione di disobbedienza sono qualche decina, la maggior parte di essi ingannati da sottoufficiali che li avevano convocati, in armi, dicendogli che era in corso una rivolta in un carcere. I dubbi sono arrivati quando gli hanno ordinato di puntare le mitragliatrici pesanti verso la strada e, non appena si sono resi conto di cosa c’era in gioco, hanno abbandonato immediatamente la congrega golpista.

Dopo avere lanciato ufficialmente la propria campagna per la Casa Bianca la settimana scorsa, l’ex vice-presidente democratico americano Joe Biden ha tenuto il suo primo comizio della campagna elettorale 2020 nella giornata di lunedì in Pennsylvania. La scelta del luogo e gli argomenti toccati durante il suo discorso la dicono lunga sulla strategia che Biden intende promuovere nei prossimi mesi.

 

Questo stato del Midwest, assieme a Michigan e Wisconsin, è stato infatti decisivo per la vittoria di Trump nel 2016, dopo il voltafaccia di una buona parte degli elettori della “working-class”. Questi ultimi avevano scaricato il Partito Democratico dopo otto anni di affanni economici sotto l’amministrazione di Obama e Biden, per puntare sulle promesse di stampo populista del candidato repubblicano.

Le terze elezioni generali in meno di quattro anni in Spagna sono state caratterizzate nuovamente da una marcata frammentazione politica e dal processo di disintegrazione del sistema bipolare che già aveva segnato le più recenti consultazioni del 2015 e del 2016. Il Partito Socialista (PSOE) del premier uscente, Pedro Sánchez, ha ottenuto comunque di gran lunga il maggior numero di seggi nella camera bassa del parlamento di Madrid, ma per far nascere un nuovo governo saranno necessarie complicate trattative con i possibili partner, mentre la presenza del partito neo-fascista Vox determinerà con ogni probabilità un ulteriore spostamento a destra del baricentro politico iberico.

 

I risultati quasi definitivi del voto di domenica hanno sostanzialmente rispettato le previsioni della vigilia. Il PSOE è diventato il primo partito spagnolo ma senza disporre della maggioranza necessaria a governare in autonomia. La soluzione più logica sembra essere quella di una coalizione che ricalchi quella uscente, con il movimento Unidos Podemos, in netto calo rispetto al 2016, e le formazioni regionali moderate – basche e catalane – ad appoggiare un gabinetto Sánchez.

E’ passato un anno dall’inizio del tentativo di colpo di stato in Nicaragua. Nacque da una bugia (un morto inventato) si alimentò con le falsità e finì con altre menzogne. Prodotte in Nicaragua ed esportate in tutto il mainstream grazie alla catena di distribuzione statunitense ed europea, le bugie, insieme all’odio, sono state uno dei principali strumenti del tentato golpe.


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