di redazione

La Lazio chiude festeggiando il terzo derby su quattro di questa stagione e cuce tre quarti di scudetto sul petto della Juventus. In un’insolita ambientazione pre-pomeridiana, i biancocelesti beffano ancora una volta la Roma nonostante alcuni clamorosi errori arbitrali a loro sfavore. L’eroe di giornata è Keità, autore di una doppietta. Chiamato a fare reparto da solo a causa del forfait di Immobile, che si è fermato in fase di riscaldamento, lo spagnolo apre le marcature dopo appena 12 minuti con un sinistro che passa sotto le gambe di Palmieri.

Il resto del primo tempo è uno show di Orsato, che prima nega alla Lazio un rigore solare per un calcio di Fazio su Lukaku, poi al 45esimo si fa raggirare da Strootman, colpevole di un tuffo davvero poco dignitoso, e concede un penalty alla Roma che De Rossi trasforma con qualche brivido. Nella ripresa i biancazzurri ritrovano il vantaggio con un sinistro di Basta che grazie a due rimpalli favorevoli su Manolas e Fazio disegna una traiettoria beffarda su cui Szczesny non riesce a intervenire. A chiudere la partita è ancora una volta Keità, ma il gol è merito di Lulic, che taglia sulla fascia, scatta, attira su di sé la difesa e offre allo spagnolo un pallone da spingere comodamente in porta.

Al di là dei tatticismi, che pure non sono mancati, la partita è stata decisa dalla diversa attitudine delle due squadre. La Roma, come spesso le accade nelle partite importanti, si è messa pressione da sola durante tutta la settimana ed è rimasta vittima delle proprie emozioni. Al di là di due occasioni per Dzeko, una all’inizio di ciascun tempo, i giallorossi hanno prodotto per lo più giocate confuse. Ed è difficile spiegare come un centrocampo imbottito di interditori (De Rossi, Nainggolan e Strootman) possa lasciare così tanto spazio agli incursori della Lazio.

Da parte loro, i biancocelesti hanno fatto esattamente la partita che volevano. Ben piantati in difesa, sono ripartiti in contropiede per tutta la gara, cogliendo spesso gli avversari impreparati e battendoli quasi sempre in velocità. Notevole l’intuizione di Inzaghi su Lukaku: schierato al posto dell’infortunato Immobile, il belga ha confermato di saper alzare il proprio livello (normalmente non eccelso) quando il gioco si fa duro. La superiorità numerica a centrocampo, la regia di Biglia, la visione di gioco di Lulic e la rapidità di Keità hanno fatto il resto.

A questo punto la Roma si ritrova a -9 dalla Juventus, che pure venerdì non è andata oltre il pareggio contro l’Atlanta (2-2 con reti di Conti, autogol di Spinazzola, Dani Alves e Freuler). Il vero problema per gli 11 di Spalletti è però il Napoli, ormai a un solo punto di distacco. Nel posticipo di giornata, infatti, gli azzurri hanno superato l'Inter di misura con un gol di Callejon su un grave errore di Nagatomo. Per Pioli è la seconda sconfitta di fila e la quarta nelle ultime sei gare.  

Il risultato più sorprendente della giornata è l’1-1 fra Crotone e Milan. I calabresi passano in vantaggio con Trotta e vengono poi raggiunti da Paletta. Per i rossoneri la rimonta sembrava servita , invece nemmeno stavolta la squadra di Montella riesce a portare a casa il successo. Dal giorno del tanto sospirato closing dei cinesi, la casella delle vittorie segna ancora zero.

Non ne approfitta la Fiorentina, che perde l’occasione di riavvicinarsi al treno europeo incassando un clamoroso 0-2 dal Palermo. La punizione-gioiello di Diamanti (ex Viola) e la rete del norvegese Aleesami rimandano la retrocessione matematica dei rosanero.

L’Empoli, invece, deve soffrire ancora per conquistarsi la salvezza: sconfitti per 3-1 dal Sassuolo, i toscani hanno ormai solo 4 punti di margine sulla zona retrocessione. Male anche il Genoa, che perdendo 2-1 contro il Chievo si ritrova ora a +5 sulla terzultima. Quanto al Pescara, ormai è scomparso dai radar: la formazione di Zeman perde anche a Cagliari, seppur di misura.

Negli scontri fra le squadre che ormai non hanno più alcun obiettivo da raggiungere, spicca il 4-0 rifilato dal Bologna all’Udinese. Chiude il quadro della giornata l’1-1 di sabato fra Torino e Sampdoria.

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Con un tuffo sincronizzato, Inter e Milan perdono tre punti su tutte le concorrenti per la corsa all’Europa. La grande sorpresa di questa 33esima giornata arriva da San Siro, dove i rossoneri riescono nell’impresa di farsi battere per 2-1 dall’Empoli. Gli eroi di giornata per i toscani sono Mchedlidze e Thiam, a segno con un gol per tempo. I padroni di casa riaprono la partita con Lapadula, ma non è destino: Skorupski para tutto, compreso un rigore di Suso. In questo modo il Milan scivola a -5 dall’Atalanta e a -6 dalla Lazio, ma grazie alla sconfitta dell’Inter conserva comunque il sesto posto, l’ultimo buono per il treno europeo.

Da parte sua, la squadra di Pioli può continuare a sperare. Dopo il tonfo dei cugini, i nerazzurri rimangono a -2 dalla sesta posizione malgrado la débacle di sabato sera al Franchi. Il 5-4 subito dalla Fiorentina, però, non è certo indolore: primo perché ora i viola sono a un solo punto di distanza, secondo perché questo risultato sancisce probabilmente il divorzio fra società e allenatore. Per non essere considerato un semplice traghettatore Pioli avrebbe avuto bisogno di un posizionamento di prestigio a fine anno, come un terzo o un quarto posto. E il sogno ormai sembra svanito.

Un altro passo falso di giornata è quello del Napoli, che sul campo del Sassuolo non riesce ad andare oltre il pareggio. Il 2-2 finale in realtà è addirittura un punto guadagnato dagli azzurri, che si salvano dalla sconfitta solo grazie a una zampata vincente del redivivo Milik. Ma il pari può significare l’addio definitivo al sogno di agguantare il sesto posto, che significa qualificazione in Champions diretta, senza preliminari.

La Roma, infatti, stasera gioca contro il debolissimo Pescara e ha l’occasione di scappare a +4 sui partenopei. In caso di mancato successo dei giallorossi, invece, lo scudetto aritmetico della Juventus sarebbe sempre più vicino, visto che nel posticipo di giornata i bianconeri hanno liquidato il Genoa con un poker in scioltezza (sul tabellino un autogol di Munoz, poi le reti di Dybala, Mandzukic e Bonucci).

Ai gradini successivi della classifica, Lazio e Atalanta consolidano rispettivamente il quarto e quinto posto sfruttando la caduta delle milansesi. La vittoria dei bergamaschi arriva nella partita delle 12 con un emozionante 3-2 in rimonta sul Bologna (gol di Conti, Freuler, Destro, Di Francesco e Caldara).

Con questo risultato la squadra di Gasperini scavalca per qualche ora in classifica la Lazio, che però alle 15 risponde disintegrando il Palermo. È vero, i biancocelesti attaccano con energia e velocità, ma la difesa dei siciliani non è proponibile a questi livelli. A metà del primo tempo il risultato è di 5-0 per i capitolini, a segno due volte con Immobile e tre volte con Keità. Prima di ieri, l’unica squadra che in A aveva segnato 5 gol nei primi 26 minuti era stata la Juventus (contro la Fiorentina) nel 1938. Alla fine il risultato è un set di tennis con doppio break: 6-2.

In zona retrocessione il Crotone non molla e trova i 3 punti sul campo della Sampdoria (le reti di Falcinelli e Simy rimontano il vantaggio iniziale dei blucerchiati con Schick, autore di un altro gioiello). I calabresi però sono davvero sfortunati, perché l’imprevedibile vittoria dell’Empoli a San siro li mantiene a -5 dalla salvezza.

In mezzo alla classifica, fra quelle squadre che ormai non hanno più nulla da chiedere a questo Campionato, completano il quadro della giornata il 3-1 del Torino sul campo del Chievo (gol di Ljajic, Zappacosta, Pellissier e Iago Falque) e il 2-1 interno dell’Udinese sul Cagliari (in rete Perica dalla panchina, poi Angella e Borriello).

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Nella giornata pre-pasquale la Juventus dà un altro strappo alla classifica. E, stavolta, sembra proprio quello decisivo. Il 2-0 rifilato al Pescara con una doppietta di Higuaìn permette ai bianconeri di aumentare a 8 punti il vantaggio sulla Roma, fermata sull’1-1 all’Olimpico dall’Atalanta (in rete Kurtic e Dzeko). Ammesso che il sesto scudetto della Signora sia mai stato in discussione, ormai anche la fantasia più ardita faticherebbe a concepire un finale diverso per questo Campionato, tanto più che da tempo anche a Trigoria nessuno crede più nelle possibilità di rimonta dei giallorossi. L’unica apprensione per la Juve è la salute di Dybala: l’argentino, colpito duro da Muntari, ha accusato una leggera distorsione alla caviglia destra. Allegri, in ogni caso, resta ottimista, perché al ritorno dei quarti di Champions in casa del Barcellona mancano ancora quattro giorni.

L’altra ragione d’interesse di questa giornata è la stracittadina di Milano, la prima made in China su entrambe le curve. Il Milan, fresco di closing con il nuovo patròn Li, riesce nel modo più clamoroso a evitare l’esordio più terrificante per la nuova proprietà: la sconfitta nel derby. La squadra di Pioli termina il primo tempo in vantaggio per 2-0 grazie ai gol di Candreva e Icardi, ma poi si fa rimontare nella ripresa dai rossoneri, che prima accorciano le distanza con una zampata di Romagnoli, poi acciuffano il pareggio con un rocambolesco gol in mischia di Zapata addirittura al 97esimo. Anche il derby di andata si era chiuso con un pareggio oltre il 90esimo, ma in quell’occasione a sorridere erano stati i nerazzurri, che oggi invece devono digerire una beffa atroce. Con questo risultato, infatti, l’Inter rimane la prima delle escluse dal treno per l’Europa: ancora a -2 dal Milan, -4 dall’Atalanta e -5 dalla Lazio.

Proprio i biancocelesti perdono l’occasione di consolidare il quarto posto non riuscendo ad andare oltre il pareggio sul campo del Genoa. Reduci da quattro sconfitte consecutive, i liguri passano due volte in vantaggio, prima con Simeone Jr (che la Lazio vorrebbe acquistare) poi con Pandev (che nella Lazio ha giocato una vita). I biancocelesti pareggiano prima con Biglia, lesto a correggere in porta il pallone dopo aver sbagliato un rigore, poi con Luis Alberto, che tira una staffilata da lontano al 90esimo e trova così il suo primo gol in Italia. La squadra di Inzaghi (espulso, come Juric) recrimina per due penalty solari non concessi.

La Lazio vede così allontanarsi ancora di più il Napoli, che blinda il terzo posto volando a +6 sui capitolini. Nel posticipo di giornata gli azzurri danno un'altra dimostrazione di forza liquidando con un 3-0 senza appello l'Udinese. Dopo un primo tempo deludente ci pensa Mertens a sbloccare la partita a inizio ripresa. Le altre due reti portano le firme di Allan e Callejon.

In fondo alla classifica, il Crotone crede ancora nella salvezza e riesce a tornare da Torino con un punto: al rigore di Belotti risponde Simy. Il buon risultato dei calabresi si rivela però inutile, perché, contro-pronostico, l’Empoli si aggiudica per 2-1 il derby toscano contro la Fiorentina (decisivo un rigore trasformato da Pasqual, ex capitano viola) e riporta così a 5 le lunghezze di vantaggio sulla terzultima.  

Poco significativa ma comunque pirotecnica la vittoria del Cagliari sul Chievo. Il 4-0 finale porta le firme di Borriello, Sau e Joao Pedro (autore di una doppietta) e permette ai sardi di raggiungere in classifica a 38 punti proprio i gialloblu. Si rilancia anche il Sassuolo, vittorioso per 2-1 in rimonta sulla Sampdoria: al vantaggio iniziale firmato da Schick per i blucerchiati rispondono prima Ragusa e poi acerbi per i neroverdi. Chiude il quadro della giornata il pareggio per 0-0 fra Palermo e Bologna.

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Un Napoli da Champions. Dopo la delusione in Coppa contro la Juventus, la squadra di Sarri risponde a chi vedeva il suo terzo posto insidiato dalla Lazio rifilando una lezione di calcio proprio ai biancocelesti, per giunta sul prato dell’Olimpico. Gli azzurri dominano incontrastati per almeno un’ora di gioco con le loro doti principali: velocità, capacità di palleggio e proiezione offensiva corale.

Nella prima frazione trovano il vantaggio con Callejon, poi raddoppiano in apertura di ripresa con Insigne, abile a punire un’uscita improvvida di Strakosha. Sullo 0-2 i capitolini tentano una reazione e vanno vicini in un paio di occasioni al gol per riaprire l’incontro, ma il ritmo di gioco è troppo basso e l’assenza contemporanea di Biglia e Lulic priva il centrocampo di un cervello pensante. Alla fine è ancora Insigne a mettere a segno il punto del definitivo 3-0, nel recupero. 

Grazie a questa vittoria il Napoli resta a -10 dalla Juve, vittoriosa sabato per 2-0 sul Chievo con una doppietta di Higuain, e soprattutto a -4 dalla Roma. I giallorossi rialzano la testa dopo l’eliminazione nel derby di Coppa Italia con una vittoria esterna per 3-0 sul campo del Bologna: in rete Fazio, Salah e il solito Dzeko.

Della sconfitta della Lazio, ferma a 60 punti, approfitta a pieno solo il Milan, che si porta a quota 57 con una sessione di tiro a segno a San Siro contro il malandato Palermo. Il 4-0 finale è un risultato che va perfino stretto ai rossoneri, a bersaglio con Suso, Pasalic, Bacca e Deulofeu. 

L’Atalanta manca invece l’occasione di riprendersi il quarto posto. I bergamaschi non vanno oltre il pareggio contro il Sassuolo e si fermano così a 59 punti. Dopo il vantaggio iniziale degli emiliani firmato da Pellegrini, che sfrutta un grave errore in palleggio di Caldara, i ragazzi di Gasperini trovano il pari nella ripresa con Cristante, ma nel finale non riescono a mettere a segno il punto della vittoria, fermati da un paio di miracoli di Consigli.

La vera débacle della giornata è però quella dell’Inter (55 punti), che torna addirittura sconfitta dalla trasferta di Crotone e di fa superare di due lunghezze in classifica dai cugini milanisti. L’eroe di giornata per i calabresi, più indemoniati che mai, è Falcinelli, autore di una doppietta nel giro di quattro minuti nel primo tempo (il primo gol su rigore, il secondo con un bel pallonetto). Nella ripresa D’Ambrosio accorcia le distanze per i nerazzurri, che poi però incredibilmente non riescono a trovare la via del pareggio. Le speranze di Pioli si fermano su un palo colpito da Eder.

A questo punto si sta concretizzando quello che fino a poche settimane fa sembrava un miraggio: la Serie A potrebbe tornare ad avere perlomeno un barlume di lotta per la salvezza. Con questo inatteso successo, infatti, il Crotone sale a 20 punti, portandosi ormai a -3 dall’Empoli, che non va oltre l’1-1 contro il Pescara (al vantaggio di El Kaddouri risponde Caprari).

A metà classifica, bel pareggio fra Sampdoria e Fiorentina, che nella partita-ore-pasti danno vita a uno spettacolare 2-2 figlio delle reti di Bruno Fernandes, Gonzalo Rodriguez, Ricky Alvares e Babacar. Viviano ha qualche responsabilità sul secondo pareggio dei viola, ma alla fine salva il pareggio con una gran parata di piede sempre su Babacar.

Partita spettacolare anche a Cagliari, dove il Torino passa per 3-2. Borriello su rigore apre le marcature in favore dei sardi, ma poi i granata la ribaltano con Ljajic, Belotti e Acquah (poi espulso). Inutile ma a suo modo storico il gol di Kwang Song Han, il primo di un nordcoreano in serie A.

Chiude il quadro di questa giornata ricca di gol il 3-0 rifilato dall’Udinese al Genoa: a referto De Paul, Zapata e ancora De Paul direttamente da calcio d’angolo. Ma forse sarebbe il caso di considerarlo un autogol di Rubinho, che di fatto si butta il pallone in porta da solo.

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Il primo dei due incontri ravvicinati fra Juve e Napoli si chiude con un pareggio che serve solo alla Roma. Al San Paolo, dove mercoledì si ritroveranno per la semifinale di ritorno di Coppa Italia, bianconeri e nerazzurri danno vita a una bella partita.

A sbloccare il punteggio ci pensano gli ospiti dopo sette minuti, grazie a un’incursione vincente di Khedira. Ma con il passare del tempo i padroni di casa allestiscono una reazione convincente, fino a trovare l’1-1 nella ripresa con Hamsik. La squadra di Sarri rischia anche di vincere, ma le sue speranze si infrangono su un palo clamoroso colpito da Mertens.

"Un punto importante in una partita difficile: gli scudetti si vincono anche così", commenta l’allenatore juventino, Massimiliano Allegri, al termine della gara.

Eppure, grazie a questo risultato la Roma – vittoriosa sabato all’Olimpico per 2-0 sull’Empoli, doppietta di Dzeko – riduce a sei i punti di svantaggio sulla capolista e torna a sperare nelle proprie possibilità di rimonta. Allo stesso tempo i giallorossi aumentano a 4 le lunghezze di vantaggio sul Napoli.

Gli azzurri rimangono saldamente al terzo posto, ma vengono avvicinati dalla Lazio, a -4 dalla zona Champions League dopo la vittoria per 2-1 sul campo del Sassuolo nell’altro anticipo di giornata.

Tiene il passo europeo anche l’Atalanta, che a Marassi strapazza 5-0 il Genoa: ad aprire le marcature è una rovesciata vincente di Conti, seguita dalla tripletta del Papu Gomez e da una rete di Caldara. Per i rossoblù espulso Pinilla. I bergamaschi si portano così momentaneamente a +3 sull’Inter, impegnata questa sera a San Siro contro la Sampdoria.

Chi invece perde contatto con il treno europeo è il Milan, che viene clamorosamente fermato sull’1-1 a Pescara. Che per i rossoneri non fosse giornata lo dimostra subito Donnarumma, che sbaglia lo stop su un retropassaggio di Paletta e fa scivolare il pallone nella propria rete. In realtà il tempo per rimediare non mancava, ma la squadra di Montella, dopo aver trovato il pari con Pasalic prima dell’intervallo, non riesce a completare la rimonta nella ripresa, e anzi in un paio di occasioni rischia perfino di incassare il secondo gol.

La giornata di gloria delle neopromosse si completa con lo storico 2-1 del Crotone sul campo del Chievo: gol di Ferrari e Falcinelli, intervallati dal momentaneo pareggio di Pellissier. Per i calabresi si tratta del primo successo esterno di sempre in Serie A.

Aggiorna un record personale anche Belotti, che nel giorno della sua centesima partita nel massimo campionato va ancora a segno e raggiunge Dzeko in cima alla classifica marcatori con 23 reti. Il Gallo però non riesce a portare al successo il suo Torino, fermato sul 2-2 dall’Udinese.

Chiudono il quadro della giornata la vittoria di misura della Fiorentina sul Bologna (rete di Babacar) e il 3-1 del Cagliari sul campo del Palermo (doppietta di Jonita e 13esimo gol stagionale di Borriello).


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