di redazione

Il girone di andata si chiude con una sfilza di vittorie per le prime sette squadre in classifica, ma quasi tutte agguantano i tre punti con sofferenza, mentre la Juventus continua a dominare. Nel posticipo allo Stadium i bianconeri schiantano il Bologna con un 3-0 secco figlio di una doppietta di Higuaìn e di un rigore trasformato da Dybala. Per la squadra di Allegri si tratta del 26esimo successo consecutivo sul prato di casa.

La Juve – che ha anche una partita da recuperare, quella contro il Crotone – risponde così al successo della Roma, che nel pomeriggio batte il Genoa con fortuna ma anche con merito. A decidere è un autogol di Izzo su un tiro di Bruno Peres, che consente ai giallorossi di espugnare Marassi, un fortino dove finora erano cadute Juve, Milan e Fiorentina. Non a caso, per il Grifone questa è soltanto la seconda sconfitta casalinga della stagione. Da segnalare un palo di Dzeko e una gran partita di Szczesny.

La Roma sale così a 41 punti e si riporta tre lunghezze sopra il Napoli, vittorioso per 2-1 in rimonta sulla Sampdoria in uno degli anticipi di giornata. Al San Paolo, dopo l’autorete iniziale di Hysaj, Gabbiadini trova il pari nella ripresa e poi Tonelli mette a segno il gol partita al quinto minuto di recupero. Dure polemiche di Ferrero per l’espulsione “assurda” di Silvestre.

Anche la Lazio vince la sua partita al cardiopalma e torna così ad un solo punto di distanza dal Napoli (37 a 38). In teoria la partita dei biancocelesti, impegnati in casa contro il Crotone, non presentava grandi insidie, eppure – complici anche le assenze contemporanee di Keita, Felipe Anderson e Lulic – il gol vittoria arriva soltanto al 90esimo con una zampata di rapina di Immobile, che si sblocca dopo sette giornate di digiuno e sale a 10 gol nella classifica marcatori. I 37 punti messi a segno nel girone di andata dalla squadra di Inzaghi sono la miglior partenza di sempre nell’era Lotito.

Arriva in zona Cesarini anche il gol con cui il Milan ha ragione a San Siro del Cagliari. A segnarlo è il redivivo Carlos Bacca, che si sblocca dopo 594 minuti di digiuno sfruttando un assist di Lapadula. I rossoneri salgono così a 36 punti, confermando l’affollamento in classifica delle squadre a caccia di un posto in Champions League.

Non molla nemmeno l’Atalanta, autrice probabilmente della più bella prestazione post-vacanze fra quelle offerte da tutte le squadre di Serie A (Juve esclusa). Il Chievo, pur giocando in casa, viene sovrastato fin dall’inizio e il primo tempo si chiude 3-0 per i bergamaschi, a segno due volte con il Papu Gomez e una volta con Conti. Nella ripresa c’è tempo per vedere il 102esimo gol in Serie A di Pellissier (partito però in fuorigioco) e il punto del poker firmato da Freuler. Gli uomini di Gasperini arrivano così a 35 punti e si confermano in sesta posizione, saldamente in zona europea.

Intanto, sotto la guida di Stefano Pioli, continua la resurrezione dell’Inter (33 punti). I nerazzurri centrano la quarta vittoria consecutiva al Friuli, battendo 2-1 in rimonta l’Udinese grazie alla prima doppietta italiana di Perisic, che annulla il vantaggio iniziale firmato per i padroni di casa da Jankto. Anche in questa gara, il gol partita arriva nei pressi nel 90esimo.

Nella parte bassa della classifica, importantissimo successo dell’Empoli contro il Palermo (1-0, decide un rigore di Maccarone al 78esimo), che proietta i toscani a 17 punti, ormai a sette lunghezze dalla terzultima posizione, occupata proprio dai rosanero. Chiude il quadro della giornata lo 0-0 fra Sassuolo e Torino. Pescara-Fiorentina rinviata per neve.

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In attesa che la Juventus torni da Doha, dove questa sera è impegnata nella Supercoppa Italiana contro il Milan, il Napoli perde l’occasione di ridurre il gap dalla capolista. La squadra di Sarri non va oltre il pareggio sul campo della Fiorentina, e tira anche un sospiro di sollievo. Sarebbe stata una sconfitta bruciante se Gabbiadini al 94esimo non avesse trasformato con freddezza il rigore del 3-3. Il pari, infatti, sta stretto ai viola, trascinati da un Bernardeschi in stato di grazia. Al capolavoro iniziale di Insigne (tiro a giro sotto l’incrocio) il numero 10 dei toscani risponde con una doppietta e un assist per Zarate, intervallati dal momentaneo 2-2 del solito Mertens.

Alla fine il risultato del Franchi fa felice solo la Roma, che rimane seconda in solitaria, ma incrementa a tre i punti di vantaggio sugli azzurri (38 a 35). Eppure, all’Olimpico la gara contro il Chievo non inizia bene per i padroni di casa, visto che gli ospiti segnano per primi con De Guzman. I giallorossi però hanno la forza di scacciare i fantasmi dello Juventus Sadium e di rimontare. A confezionare il regalo di Natale per Spalletti ci pensano due protagonisti mancati delle ultime giornate: El Shaarawy (che non segnava da ben 6 partite) e Dzeko (a secco da 3). Il punto del ko lo mette a segno Perotti, come sempre infallibile dal dischetto.

Perde contatto con il trio di testa la Lazio (34 punti), travolta sabato sera a San Siro da un’Inter in gran forma. La squadra di Inzaghi gioca bene nel primo tempo, ma nella ripresa cede di schianto sotto i colpi di Banega e di Icardi, autore di una doppietta. I nerazzurri chiudono il 2016 con 30 punti in classifica grazie alla grande serata dei due argentini, assistiti a centrocampo da un Kondogbia finalmente in versione di lusso. 

In attesa che il Milan (33 punti) recuperi la sua partita contro il Bologna, si rifà sotto l’Atalanta, che nell’altro anticipo di giornata supera l’Eempoli con una rimonta al cardiopalma e sale a quota 32. Succede tutto nella ripresa: i toscani passano in vantaggio con Mchedlidze a inizio ripresa, ma poi devono cedere alla superiorità tecnica, tattica e atletica della squadra di Gasperini, che prima trova il pari con il gioiellino Kessie e poi addirittura i tre punti con una zampata vincente di D’Alessandro nei minuti di recupero.

Rialza la testa anche il Torino, che dopo la brutta sconfitta di domenica al San Paolo ritrova il successo contro in casa contro il Genoa e si porta a 28 punti. Il gol partita, nemmeno a dirlo, è del "gallo" Belotti. Per i liguri da segnalare il debutto record in Serie A di Pietro Pellegri, classe 2001, che con i suoi 15 anni e 280 giorni eguaglia il primato di Amedeo Amadei (Roma).

Nella parte bassa della classifica, fuochi d’artificio fra Cagliari e Sassuolo. I sardi confermano di avere la peggior difesa fra quelle dei principali campionati europei incassando altri tre gol. Stavolta però ne segnano ben quattro, beffando incredibilmente la squadra di Di Francesco. I neroverdi, in 10 per tutta la ripresa, sprecano un doppio vantaggio e incassano la terza sconfitta consecutiva.

In coda, pareggio inutile fra il Palermo, terzultimo con 10 punti, e il Pescara, ultimo insieme al Crotone a quota 9. Biraghi pareggia al 92esimo per gli abruzzesi la rete iniziale del rosanero Quaison. Chiude il quadro della giornata lo 0-0 fra Sampdoria e Udinese.

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Sognava di andare a -1 dalla Juventus, invece la Roma si ritrova con un solo punto di vantaggio su Napoli e Lazio. La prodezza firmata sabato sera da Higuaìn allo Stadium riporta la Signora a +7 sui giallorossi, che dai sogni di scudetto coltivati in settimana si ritrovano a fare i conti con una corsa Champions meno scontata del previsto.

L’avversario più quotato in questo momento sembra il Napoli. Domenica pomeriggio, al San Paolo, gli azzurri travolgono il Torino con un roboante 5-3, trascinati da un poker di Mertens, ormai trasformato in un vero attaccante da Sarri. Nel primo tempo il belga mette a segno una tripletta in 9 minuti, la quinta più rapida nella storia della Serie A. Ma il vero capolavoro arriva nella ripresa, con un sensazionale pallonetto vincente. Quanto ai granata, è apprezzabile la reazione nella ripresa (vinta dal Toro 3-2, dopo il 3-0 in favore del Napoli con cui si erano chiusi i primi 45 minuti), ma di fatto l’unica buona notizia è il 12esimo gol di Belotti, che raggiunge Dzeko e Icardi in testa alla classifica marcatori.

Nel posticipo dell’Olimpico, la Lazio risponde superando 3-1 la Fiorentina. I biancocelesti partono meglio e chiudono il primo tempo in vantaggio per 2-0 soprattutto grazie a Milinkovic Savic, che prima offre a Keita l’assist per l’1-0, poi si procura il rigore che Biglia trasforma per il 2-0. Nella ripresa i viola cercano la rimonta a testa bassa: Ilicic si fa parare un rigore da Marchetti e viene sostituito da Zarate, che mette a segno il gol dell’ex su un’amnesia difensiva dei padroni di casa. Dopo tanta sofferenza, la squadra di Inzaghi chiude la partita con un contropiede condotto da Immobile e chiuso da Radu con un sinistro potente.

Scivola in quarta posizione il Milan (33 punti), che sabato, nonostante una ripresa giocata all’arrembaggio, non riesce ad andare oltre lo 0-0 a San Siro contro l’Atalanta. Per i rossoneri è la seconda partita senza gol: non un buon segnaleo in vista della Supercoppa italiana di venerdì a Doha contro la Juve. La squadra di Gasperini, invece, rimane sesta in classifica a quota 29 e quindi è ancora in zona Europa League. Ma sui bergamaschi recupera terreno l’Inter (27 pt), vittoriosa di misura in casa del Sassuolo con una rete di Candreva.

A metà classifica, il Chievo raggiunge il Toro a 25 punti  grazie a una convincente vittoria casalinga contro la Sampdoria. Protagonista della gara è Meggiorini, che prima segna un gran gol scartando anche il portiere avversario, poi si procura il calcio di rigore che capitan Pellissier trasforma senza problemi, arrivando così a quota 101 in Serie A. Per i blucerchiati va a segno ancora Schick, che come la settimana scorsa contro la Lazio segna l’inutile punto dell’1-2.

Appena una lunghezza sotto l’accoppiata Chievo-Torino, a 24 punti, sale l’Udinese, vittoriosa per 2-0 in casa contro il Crotone con una doppietta del solito Théréau, autore di un gol per tempo. Per i friulani si tratta del terzo successo consecutivo.

Più in basso nella classifica, il Bologna raggiunge il Cagliari a quota 20 punti. Domenica gli emiliani superano 3-0 in trasferta il Pescara, sfruttando così l’ennesimo passo falso dei sardi, sconfitti 2-0 sabato sul campo dell’Empoli e ora in ritiro punitivo. Curiosità: i rossoblù hanno subìto fin qui 39 gol in Campionato, un record europeo, mentre i toscani hanno l’attacco meno prolifico d’Italia (fin qui rimasto a secco in 13 partite su 17). Mch'edlidze, però, stavolta riesce a trovare il gol dopo ben 18 giornate di digiuno.

Nell’altro posticipo di giornata, il Palermo supera il Genoa a Marassi con un pirotecnico 4-3. I rosanero scavalcano così il Pescara di un punto e raggiungono il Crotone a nove punti, tutti conquistati dai siciliani in trasferta.

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Non gioca al massimo, va in svantaggio e soffre per lunghi tratti. Ma alla fine la Juventus vince. Ancora. Stavolta a farne le spese è il bel Torino di Mihailovic, che fino a 10 minuti dalla fine accarezza l’idea della vittoria nel derby. A trascinare i granata è ancora una volta l’indemoniato Belotti, che dopo 16 minuti porta in vantaggio i suoi con un colpo di testa vincente. Poco dopo arriva il pareggio di Higuaìn, abile a insaccare un meraviglioso quanto involontario assist di tacco da parte di Mandzukic.

Nella ripresa il Toro va più volte vicino al nuovo vantaggio. L’occasione più ghiotta capita sul destro di Ljajic, che con un tiro a giro dal limite dell’area lambisce il palo a Buffon battuto. Niente da fare. L’allenatore serbo però non ci sta e quando ormai la gara è agli sgoccioli si gioca tutti i cambi in un colpo solo, cercando di dare ancora più peso alla fase offensiva.

Peccato che 30 secondi dopo il solito Higuaìn – fino a quel punto non pervenuto nella ripresa – si smarca con una piroetta da étoile su Barreca e con un destro potente da fuori batte ancora Hart. Nel finale i due neoentrati bianconeri, Dybala e Pjanic, confezionano il punto del definitivo 3-1. Una punizione forse eccessiva per il Torino, che ha dimostrato di potersela giocare alla pari e a viso aperto anche contro una squadra forgiata per vincere la Champions.

Alla fine però sono i colpi dei campioni a fare la differenza, portando la Juve a 39 punti e mettendo ulteriore pressione su Roma e Milan, che stasera si sfidano all’Olimpico. Chi vince ha si porta a -4 dalla capolista. Un pareggio, invece, spegnerebbe quel minimo di competizione che ancora ci si può aspettare dal nostro Campionato.

La corsa più appassionante è semmai quella per le posizioni europee. Al quarto posto in classifica viaggiano appaiati Napoli e Lazio con 31 punti. Domenica gli 11 di Mazzarri fanno un sol boccone del malandato Cagliari, travolto 0-5 in Sardegna grazie a una tripletta di Mertens e alle reti di Hamsik e Zielinski.

I biancocelesti, invece, superano 2-1 la Sampdoria nell’anticipo di sabato sera e allontanano i fantasmi del derby. Alla squadra di Inzaghi manca ancora la capacità di infliggere il colpo del ko (dopo le reti di Milinkovic e Parolo nel primo tempo, Schick riapre clamorosamente la gara a 2 minuti dal 90esimo), ma alla fine vince meritatamente, soprattutto grazie a Felipe Anderson, nuovo miglior assist-man della Serie A.

Napoli e Lazio staccano così di 3 punti l’Atalanta, incredibilmente sconfitta per 3-1 dall’Udinese. I bergamaschi, al solito, giocano bene e dominano per tutto il primo tempo, ma prima dell’intervallo sono i friulani a passare in vantaggio con Zapata. In avvio di ripresa la musica sembra cambiare con il pareggio immediato di Kurtic, ma alla i ragazzi di Gasperini cadono sotto i colpi di Fofana e Théréau.

Grazie alle sconfitte contemporanee di Atalanta e Torino, si riavvicina alla zona europea anche l’Inter, ora ottava con 24 punti. Nel posticipo di domenica i nerazzurri superano 2-0 il Genoa a San Siro grazie a una doppietta del redivivo Brozovic, a segno con un gol per tempo.

Due punti sotto l’Inter c’è il Chievo, che festeggia l’eterno Sergio Pellissier, autore contro il Palermo del suo 100esimo gol in Serie A (tutti con la maglia gialloblu). È il primo calciatore valdostano a raggiungere questo traguardo. La sua rete insieme a quella di Birsa condannano il Palermo all’ottava sconfitta consecutiva in casa.  

Chiude il quadro della giornata lo 0-0 fra Bologna e Empoli. Curiosità: per i toscani è già il quarto pareggio a reti inviolate di questa stagione.

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Ora ci sono tre blocchi ben definiti: Juve prima con 36 punti, Milan e Roma in seconda posizione a quota 32, Napoli, Lazio e Atalanta terze cinque lunghezze sotto. Questo l’assetto della classifica dopo gli incontri della 15esima giornata. Lo scontro di cartellone, naturalmente, è stato il derby della Capitale, vinto 2-0 dai giallorossi grazie a un doppio regalo della Lazio. I biancocelesti buttano via la partita prima con una follia di Wallace, che tenta un dribbling spettacolare ai limiti dell’area ma sbaglia e manda in porta Strootman, poi con la solita indecisioni di Marchetti, che manca un intervento scolastico su un tiro da lontanissimo di Nainggolan.

Alla squadra di Spalletti rispondono i ragazzini terribili di Montella, che faticano molto più del previsto, ma alla fine riescono a superare in casa il Crotone. Il successo del Milan arriva in rimonta: alla rete iniziale di Falcinelli i rossoneri rispondono prima con Pasalic (alla prima rete con la maglia dei diavoli) e poi all’87esimo minuto con Lapadula (quarto gol in Campionato, il primo a San Siro). In mezzo, il portiere Cordaz para alla grande un rigore tirato da Niang e alimenta inutilmente le speranze dei suoi.

Gli altri risultati di primo piano sono quelli maturati nei due anticipi di giornata: venerdì al san Paolo il Napoli ha travolto 3-0 l’Inter (in rete Zielinski e Hamsik nei primi 6 minuti, poi il sigillo finale di Insigne nella ripresa), raggiungendo così in classifica l’Atalanta, che sabato sera è uscita fortemente ridimensionata dallo Juventus Stadium. I Campioni d’Italia hanno vinto infatti 3-1, senza fatica, con le marcature di Alex Sandro, Rugani e Mandzukic (per distacco il migliore in campo). Nel finale per la quadra di Gasperini arriva il punto della bandiera con Freuler.

Tornando alle partite della domenica, il Torino perde contatto con il vertice della classifica uscendo sorprendentemente sconfitto dalla trasferta di Genova contro la Sampdoria. I padroni di casa vincono 2-0 con un gol per tempo (sul tabellino Barreto e Schick). I granata, al primo ko dopo cinque giornate, vedono l’Europa allontanarsi, mentre i blucerchiati incamerano il sesto risultato utile di fila e salgono a 22 punti.

Nel posticipo la Fiorentina batte 2-1 il Palermo con un finale al cardiopalma. Bernardeschi apre le marcature per i viola e Jalo pareggia per i siciliani con una meravigliosa punizione. A decidere l’incontro però è un colpo di testa di Babacar al 93esimo. La squadra di Corini protesta perché nella circostanza c'è una spinta di Kalinic a Pezzella che non viene punita. Agli uomini di Sousa, che non brillano ma riescono comunque a toccare quota 23 punti, riesce il controsorpasso ai danni di Inter e Samp.

Si rialza il Sassulo (17 punti), vittorioso in casa per 3-0 sull’Empoli grazie a due rigori nel primo tempo (trasformati da Pellegrini e Ricci) e al punto esclamativo di Ragusa nella ripresa. Occasione persa invece per il Pescara, che in casa contro il Cagliari prima va sotto con il sesto gol in Campionato di Borriello, poi però ha l’occasione di giocare in superiorità numerica tutto il secondo tempo e non riesce a ribaltare il risultato, ma solo a trovare il pareggio con Caprari. Gli abruzzesi rimangono terzultimi con 8 punti, mentre i sardi viaggiano tranquilli in mezzo alla classifica a quota 20.

Chiudono oggi il quadro della giornata Chievo-Genoa (ore 19) e Udinese-Bologna (ore 21).


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