Subissato da insulti vecchi e nuovi, Luciano Spalletti si è preso una rivincita che ha del romanzesco. Il 3-1 in rimonta che l’Inter ha rifilato sabato sera alla Roma porta la firma dell’allenatore toscano, che ha saputo trovare la chiave per smontare il gioco e la psicologia dei giallorossi. Dopo un primo tempo chiuso in vantaggio per 1-0 dai capitolini grazie a un gol di Dzeko, nella ripresa i nerazzurri ribaltano l’andamento della gara con l’ingresso in campo di Joao Mario.



Il portoghese ruba la scena a Nainggolan, fino a quel momento sovrano assoluto del centrocampo, e permette a Borja Valero di arrettrare, dando alla squadra più copertura e geometrie. Risultato: finalmente arrivano dei palloni giocabili sui piedi di Icardi, che insacca due volte da campione. A mettere il punto esclamativo finale ci pensa Vecino. Il tutto con una buona dose di collaborazione da parte della Roma, che quest’anno appare molto indebolita in difesa dopo le partenze di Rüdiger e Szczęsny. Insomma, non un buon esordio in tribuna per Francesco Totti, al debutto casalingo nelle nuove vesti di dirigente.

Dopo due giornate l’Inter si ritrova così a punteggio pieno, in compagnia della Juve (vittoriosa in rimonta 4-2 sabato sul Genoa con una tripletta di un super Dybala), ma anche di Milan, Napoli e Sampdoria.

I rossoneri battono a San Siro il Cagliari grazie agli stessi marcatori che sette giorni prima avevano punito il Benevento: Cutrone e Suso. Quella della squadra di Montella è però una prestazione opaca. Passato in vantaggio al 10° con un altro gol del bomber classe '98, il Milan si fa acciuffare al 56° dai sardi, che trovano il pari con Joao Pedro. A decidere l’incontro è però una magia su punizione dello spagnolo a 20 minuti dalla fine.

Vittoria sudata anche per il Napoli, che contro l’Atalanta al San Paolo chiude il primo tempo in svantaggio per 1-0 (rete di Cristante). Nella ripresa, però, i ragazzi di Sarri trovano il pari con un capolavoro dalla distanza di Zielinski e poi completano la rimonta con le reti del solito Mertens e di Rog.

Tra le prime della classe la più sorprendente è senza dubbio la Sampdoria, che sfrutta nel migliore dei modi un calendario piuttosto favorevole in questo mese di agosto. Dopo il successo all’esordio contro il Benevento, i blucerchiati superano anche le macerie della Fiorentina, una squadra a dir poco smantellata dal mercato estivo. A decidere la gara sono le reti di Caprari e Quagliarella: il centravanti campano segna su rigore il suo terzo gol in due partire. Inutile la marcatura di Badelj per i viola, che rimangono a zero punti.

Le squadre a 4 punti sono Lazio, Torino, Spal e Bologna (vittoriosa 1-0 sabato sul campo del Benevento). I biancocelesti tornano alla vittoria faticando molto sul campo del Chievo. Alla rete iniziale di Immobile risponde Pucciarelli prima dell’intervallo. Orfana dei suoi attaccanti esterni (con Keita in partenza e Felipe Anderson infortunato), la squadra di Inzaghi riesce a trovare la vittoria solo ggrazie a un jolly pescato al 90° da Milinkovic Savic, che insacca dalla distanza con un destro chirurgico.

Ben più convincente il successo del Torino, straripante in casa sul Sassuolo (3-0). Apre le marcature Belotti, che si ripresenta davanti al suo pubblico con una sensazionale rovesciata vincente. A segno anche Ljajic e Obi. 

La squadra rivelazione di questo primo scorcio di Campionato è però  sicuramente la Spal, che dopo il punto strappato alla prima giornata contro la Lazio riesce addirittura a vincere il match d’esordio in casa. Per i ferraresi si tratta del primo successo in Serie A dopo 49 anni e arriva in modo rocambolesco. Al doppio vantaggio dei padroni di casa, a segno con Borriello e Lazzari, l’Udinese risponde con Nuytinck e Thereau (su rigore). Poi però, nel recupero, ci pensa Luca Rizzo a mandare in estasi tutta Ferrara. I friulani, ancora a zero punti, sono già in crisi.

Chiude il quadro della seconda giornata lo 0-0 tra Crotone e Verona.

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