Napoli e Juventus sfruttano il passo falso dell’Inter, sconfitta sabato per 3-1 dall’Udinese, e si riprendono le prime due posizioni della classifica. In testa da sola torna la squadra di Sarri, che vince per 3-1 sul campo del Torino e sale a 42 punti. Gli azzurri chiudono la pratica in mezz’ora con i gol di Koulibaly, Zielinski e Hamsik. Per i granata l’unica consolazione è il ritorno al gol di Belotti. Mihajlovic chiude in 10 contro 11 perché Ljajic entra e si fa male.

 

 

Successo esterno facile anche pera la Juve, che passeggia 3-0 sul campo del Bologna. A sboccare l’incontro ci pensa Pjanic su punizione. A segno poi Mandzukic e Matuidi. Per il francese, sempre più leader del centrocampo bianconero, è la prima rete in Serie A. La Signora, malgrado tutte le polemiche per questo avvio di stagione non esaltante, si ritrova ora seconda a -1 dal Napoli e a +1 sull’Inter.

 

Quarta posizione occupata dalla Roma con 38 punti. I giallorossi vincono in casa uno degli anticipi di giornata, ma lo fanno in modo assai fortunoso. Per piegare il Cagliari serve un gol di Fazio in mischia al 93esimo, peraltro viziato da un evidente controllo con il braccio che però arbitro e Var giudicano regolare. In precedenza Perotti si era fatto parare un rigore che è già rimbalzato sui siti di mezza Europa come uno dei penalty più arroganti degli ultimi anni: con la rincorsa in stile passeggiata di salute.

 

Perde ancora terreno rispetto alla zona Champions la Lazio, quinta con 33 punti (e una partita da recuperare, come la Roma). Stavolta però i biancocelesti non hanno da recriminare come contro il Torino: di fronte si sono ritrovati una grande Atalanta, capace di andare in vantaggio prima 2-0, poi 3-2. A salvare la squadra di Inzaghi sono una doppietta di Milinkovic e un colpo da biliardo di Luis Alberto, oltre a un paio di miracoli di Strakosha.

 

A -6 dalla Lazio c’è la Sampdoria, che contro ogni pronostico si fa sorprendere 0-1 in casa dal Sassuolo. Al Ferraris male i due attacchi: Quagliarella e Berardi non si vedono mai, al contrario di Matri, che entra e risolve i conti in favore dei neroverdi. Ai blucerchiati non basta la giornata di grazia di Viviano. Polemiche per un tocco di mano di Torreira non segnalato dal Var.

 

A metà classifica con 24 punti, gli stessi dell’Atalanta, c’è quel che resta del Milan. Partiti con ambizioni da Champions League insieme a Montella, i rossoneri stanno riuscendo a peggiorare la situazione sotto la guida confusionaria di Gattuso. L’ultima umiliazione arriva per mano del Verona: il 3-0 finale porta le firme di Caracciolo, Kean e Bessa. Suso espulso nel finale.

 

Un punto sotto il Milan e a pari merito con il Torino c’è la Fiorentina, che in casa contro il Genoa non va oltre un pareggio a reti inviolate. I liguri salgono a 14 punti, ma vengono raggiunti in classifica al terzultimo posto dalla Spal, che passa sul campo del Benevento grazie a una doppietta del redivivo Floccari.

 

Nella lotta per non retrocedere fa un allungo importante anche il Crotone, che dopo 4 sconfitte consecutive vince di misura la gara in casa contro il Chievo. Il successo, che porta la firma del croato Budimir, mancava in casa calabrese dal 29 ottobre. Buona la prima per Zenga, che all’esordio porta i suoi un punto sopra la linea di galleggiamento per rimanere in A.

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