Dopo 18 giornate, Napoli e Juve tornano a scavare un solco fra la testa della classifica e le inseguitrici. E lo fanno con due prestazioni da vere big. L’incontro di cartello è senz’altro quello della Signora, impegnata allo Stadium contro la Roma. Alla fine i bianconeri vincono 1-0 con un gol di Benatia, ex col dente avvelenato che esulta e non poco.

Il risultato finale però dice poco di una partita davvero emozionante, con gli attaccanti poco lucidi n fase realizzativa e i portieri in serata di grazia. Nel secondo tempo succede di tutto. Higuaìn ha due volte il pallone per chiudere l’incontro ma spara alto in entrambe le occasioni. Florenzi (surclassato per tutta la partita sulla fascia da Mandzukic) trova un inserimento con i tempi giusti ma il suo pallonetto volante si ferma sulla traversa. Nel recupero c’è ancora tempo per vedere due parata strepitose: prima Allison su un destro dalla distanza di Pjanic, poi Szczęsny in uscita su Schick lanciato in campo aperto da un erroraccio di Benatia.

I bianconeri si portano così a 44 punti, di nuovo a -1 Napoli, reduce da una vittoria rocambolesca sulla Sampdoria. Al san Paolo i blucerchiati vanno in vantaggio due volte (prima con Ramirez poi con Quagliarella, che non esulta), ma vengono raggiunti prima da Allan e poi da Insigne. A completare la rimonta ci pensa capitan Hamsik, che a 6 minuti dalla fine insacca il pallone che lo porta a superare nella classifica dei marcatori napoletani un certo Diego Armando Maradona.  

Perde clamorosamente terreno rispetto al duo di testa l’Inter (40 punti). Lo 0-0 di tre settimane fa in casa della Juventus era sembrato una prova di maturità e di forza da parte della squadra di Spalletti, che però da allora si è persa. Dopo gli stenti col Pordenone e la sconfitta interna con l'Udinese, i nerazzurri perdono anche in casa del Sassuolo. Decidono un gol di Falcinelli e un errore dal dischetto di Icardi.

Recupera terreno invece la Lazio, quinta con 36 punti e una gara da recuperare. Il poker finale contro il Crotone è però fuorviante, perché per più di un’ora di gioco i calabresi tengono bene il campo e riescono anche a innervosire la squadra romana. A salvare Inzaghi ci pensa ancora una volta Immobile, che prima offre a Lukaku l’assist per l’1-0, poi segna di teta il raddoppio. Lo stesso fa Felipe Anderson, entrato dalla panchina: prima assist per Lulic, poi piattone per il definitivo 4-0.

Al centro della classifica va in scena l’ennesimo psicodramma stagionale del Milan, che perde l’ottava partita di questo campionato. Stavolta a castigare il Diavolo è l’Atalanta, capace di espugnare San Siro con i gol di Cristante e Ilicic. I bergamaschi salgono così a 27 punti, staccando proprio i rossoneri di tre lunghezze. Per Gattuso, fin qui, il bilancio è da dimenticare: 3 sconfitte, un pari e 2 vittorie.

Riesce a scavalcare il Milan anche la Fiorentina, che sale a 26 punti superando di misura il Cagliari fuori casa. Nel finale Babacar, appena inserito da Pioli, brucia Andreolli e decide la partita.

Salgono a 24 punti come il Milan anche Udinese e Torino. I friulani travolgono 4-0 in casa il Verona, mentre i granata non vanno oltre il 2-2 interno contro la Spal. Ferraresi eroici: alla doppietta di Iago in 10 minuti rispondono Viviani e Antenucci. Ora la Spal è terzultima a pari merito con il Cagliari, a 15 punti.

Non si arresta invece l’incubo del Benevento, che per l’ennesima volta vede svanire l’opportunità di fare punti in pieno recupero. Decide Lapadula dal dischetto al 92esimo, regalando al Grifone la prima vittoria in casa di quest’anno.

Chiude il quadro di questa giornata il 3-2 con cui il Bologna ha superato il Chievo venerdì. Il protagonista è Cacciatore, che prima sigla il 2-2 all'85esimo con un gran sinistro dopo un'azione personale, poi regala la rete vittoria a Destro al 90esimo, cadendo clamorosamente al limite dell'area. D’altra parte, è Natale.