di Cinzia Frassi

“Senza l'accordo con Air France esiste il rischio di commissariamento della compagnia”. E' il ministro dell'Economia Padoa-Schioppa a dirlo martedì nella sua relazione al Consiglio dei ministri su Alitalia in una discussione informale. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera il titolare dell'Economia sostiene che "la partita può avere soltanto tre conclusioni: l'esito positivo della trattativa, l'arrivo di un'offerta concorrente o l'amministrazione straordinaria con la probabile liquidazione della compagnia". Il caso Alitalia arriva al suo passo decisivo proprio in piena campagna elettorale, quando ogni parola, ogni intervento si gioca sull’effetto alle urne. Molte le opinioni, ricette, soluzioni più o meno interessate. Al suo debutto, la neo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia taglia corto e prende posizione accanto ai suoi colleghi del nord dicendo chiaramente che "così com'è, questo piano dal primo di aprile introdurrà un calo dei due terzi dei voli da Malpensa, fatto che penalizza non solo l'aeroporto lombardo ma tutto il nord". Il piano di Air France prevede una riduzione drastica dei voli dall'aeroporto lombardo che ne sarebbe penalizzato, coinvolgendo naturalmente tutto l'indotto.

di Saverio Monno

E’ partita ufficialmente la “crociata elettorale” di Pierferdinando Casini, il candidato premier dell’Udc, che sabato 15 Marzo, ad Agrigento, ha tagliato il nastro inaugurale della sua corsa verso il 13 aprile. “Momento utile - ha commentato Saverio Romano, segretario Udc in Sicilia - per far conoscere i nostri candidati all'elettorato.” Già in settimana però, il tema delle candidature, nonostante “la grande soddisfazione” ostentata in Sicilia dallo stesso Romano, aveva tenuto banco in casa Udc con gli ex coinquilini di Berlusconi che si erano dovuti difendere da una lunga serie di critiche ed accuse piovute da destra e da sinistra. La prima legnata è arrivata dal settimanale cattolico Famiglia Cristiana, che aveva accusato “l’unica formazione dichiaratamente cattolica”, di“mancanza di coraggio”, per l’aver provveduto all’”assemblaggio politico di due simboli” (Rosa Bianca e vecchia Udc), tra l’altro già uniti in precedenza, sul solco di “un passato non sempre lineare” e di essersi abbarbicati ai “voti ed alle presenze di certi candidati, tipo Cuffaro”. Casini nicchia e, circoscrivendo la replica ad un giudizio politico sull’intesa con la Rosa Bianca, si dice d’accordo con il parere della rivista paolina. “Siamo consapevoli dei limiti di questo accordo - giustifica - ma la risposta arriverà con la costituente di centro che nascerà con le elezioni politiche”.

di Cinzia Frassi

Nonostante le battute d'ironia del Cavaliere, il fair play elettorale del Popolo delle Libertà sta dimostrando una direzione ben precisa. Dalla candidatura di Alessandra Mussolini, passando per er Ciarra, arriviamo ad oltrepassare l'oceano con l'italo argentino Esteban Cacho Caselli candidato per gli italiani all’estero per il Pdl. Una tornata elettorale in cui l’elemento destra sta caratterizzando il neo nato Popolo delle Libertà. Il caso Ciarrapico, esploso la settimana scorsa, continua a gonfiarsi e a far parlare di se. Dal giorno delle esternazioni di Ciarrapico circa la sua nostalgia dei tempi andati, quelli fascisti, non si smette di parlarne. Così le voci sono arrivate a Bruxelles ,alle orecchie dei vertici e del Ppe tutto. A quanto sembra la deriva di Forza Italia, compiuta inghiottendo An in virtù del cartello elettorale, sembra non essere andata giù ai centristi d'oltralpe. I malumori sono tanti. Certo, nonostante gli allarmismi pare non si intenda disturbare ora il Cavaliere, dato che si appresta alle urne. Molte le dichiarazioni che confermano tuttavia l'intenzione di rivedere dopo le elezioni l'adesione di Forza Italia, che ne fa parte dal 1999, al Partito Popolare Europeo.

di Cinzia Frassi

"Il fascismo mi ha dato sofferenze e gioie ma non l'ho mai rinnegato", parola di Giuseppe Ciarrapico. E ancora: "Mai rinnegato, mai confuso, mai intorpidita la mente da pensieri sconclusionati e antistorici". L'ex presidente della Roma e delle acque minerali d'Italia risponde senza peli sulla lingua alle domande di un'intervista apparsa sul quotidiano La Repubblica. A destare un rigurgito, una reazione di sdegno, sarebbero bastate queste parole, che tra l'altro trovano posto nei titoli dei giornali senza un connotato fondamentale. Quelle dichiarazioni concretizzano pienamente ciò che fu introdotto nel lontano 1952 dalla legge Scelba, il reato di apologia del fascismo, poi aggiornato dalla legge Mancino. Già inquilino di Regina Coeli e San Vittore, Giuseppe Ciarrapico, imprenditore ultra settantenne, vanta un curriculum di tutto rispetto, considerato tuttavia evidentemente adatto agli scanni di Palazzo Madama tanto da infilarlo nella lista per la circoscrizione Lazio 1-Roma per il Partito delle Libertà.

di Saverio Monno

Archiviato il clima temperato della prima ora, la campagna elettorale imbocca la strada verso orizzonti più turbolenti. La settimana appena trascorsa è stata teatro, infatti, delle prime recriminazioni e di accennate baruffe. Le polemiche si sono concentrate per lo più sull’uso dei dati di sondaggio e sulla par condicio. In entrambi i casi, ad occupare la scena vi è il solito Berlusconi. Il Cavaliere preoccupato dalla diffusione “incontrollata di dati statistici artificiosi o sapientemente manipolati” e nonostante il tormento per uno strumento “antidemocratico” che, a suo dire, penalizzerebbe Pd e Pdl, qual è la legge sulla par condicio, non ha, comunque lesinato il suo sorriso serafico alle telecamere dei vari salotti televisivi. Così, la sortita ai microfoni “casalinghi” di Canale5, teatro del primo “messaggio evangelico” ai suoi elettori. “Rialzati Italia!” è lo slogan, di matrice quasi biblica, “ideato” dallo stesso Berlusconi, e lanciato dalla poltroncina solitaria dello studio di Matrix. Si tratta del fiore all’occhiello di un programma di circa dodici pagine, che vedrebbe il Cavaliere impegnato in “sette missioni”, sette fatiche di “erculea memoria”.


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