di Daniele John Angrisani

Tra manifestazioni più o meno pacifiche ed incontri nei salotti del potere, l'Italia ha ospitato oggi la visita del presidente degli Stati d'America. Rispetto alle altre volte che George W. Bush aveva visitato l'Italia nel corso dei suoi mandati, però, molte cose sono cambiate. In Italia presidente del Consiglio è diventato Romano Prodi, a capo di una coalizione che ha la presenza di esponenti molto critici nei confronti della politica americana. Ma anche dal lato USA le novità sono parecchie. Definito da tutti i media americani, anche da quelli che fino a poco tempo fa lo osannavano senza alcuna critica, come un "lame duck" (anatra zoppa), il George W. Bush che è atterrato venerdì sera a Fiumicino sembra ormai aver perso quasi del tutto il potere di un tempo. Il Congresso a maggioranza democratica, infatti, sebbene sia stato costretto alla fine ad approvare i finanziamenti alle truppe in Iraq, ha sfidato più volte il presidente chiedendo un calendario per il ritiro delle truppe prima di doversi arrendere al veto presidenziale, dando comunque un segnale chiarissimo alla Casa Bianca, che quest’ultimo anno e mezzo di presidenza non sarà per nulla semplici.

di Carlo Benedetti

Il 10 giugno George W.Bush, il grande sponsor dell’Albania antislava e sostenitore delle formazioni militari dei ribelli dell’Uck, giunge a Tirana in visita ufficiale. Sarà ricevuto con tutti gli onori come si deve ad un padrone che ha fatto del “Paese delle aquile” un cortile di casa. Ma non sarà un ospite normale. Perché l’Albania di oggi sa bene che sta correndo un notevole pericolo, tanto che la sicurezza del presidente degli Usa sarà di competenza degli organi americani, Cia in testa. Con Bush arriveranno nella capitale albanese squadroni di marines ai quali il parlamento locale ha già dato carta bianca. Tutti hanno in tasca la licenza di uccidere. Perché sono autorizzati a ricorrere, se necessario, all'uso delle armi all'interno del territorio nazionale. “Tenendo presente la nuova realtà rappresentata dal pericolo terrorista – si precisa nella relazione che accompagna la decisione presa dal parlamento albanese - e in considerazione delle limitate possibilità offerte dalle truppe albanesi per garantire il massimo livello di sicurezza, sarà concesso alle forze militari americane, l'uso di tutti gli spazi aerei, marittimi e terrestri e di compiere adeguate azioni a fronte di qualunque pericolo o minaccia, che possa compromettere la sicurezza della visita, usando se necessario, anche la forza in modo proporzionale all'intensità del pericolo o della minaccia''.

di Agnese Licata

I suoi avvocati non dovevano avere molto a cui aggrapparsi se la loro carta più importante era la testimonianza di alcuni esperti sulla fallibilità della memoria umana. Lo “smemorato” in questione è Lewis Scooter Libby, ex capo di gabinetto del vicepresidente Dick Cheney, a sua volta numero due di George W. Bush alla Casa Bianca. Quello che dice di non ricordare riguarda il funzionario della Cia Valerie Plame, agente in incognito fino al il 14 luglio del 2003, quando la sua identità venne rivelata dal giornalista Robert D. Novak. Negli Stati Uniti, divulgare le generalità di un agente sotto copertura è un reato federale, come anche commettere spergiuro. E proprio per spergiuro Libby è stato condannato in primo grado dalla Corte federale di Washington. Pena: un anno e mezzo di carcere e 250mila dollari di multa. L’ex braccio destro di Cheney è accusato di aver mentito sia al grand jury sia agli investigatori dell’Fbi e di aver ostacolato le indagini, coprendo i responsabili della fuga di notizie. Lui ha provato a difendersi respingendo al mittente tutte le accuse e precisando che, in ogni caso, era oppresso da troppi impegni per potersi ricordare tutte le conversazioni su Valerie Plame.

di Daniele John Angrisani

Garry Kasparov è di sicuro un campione di scacchi. Ma il suo arcinemico, il presidente russo Vladimir Putin, non è certamente da meno di lui per quanto riguarda la politica. Tutti i media internazionali erano concordi che il meeting tra il presidente americano George W. Bush e Putin, previsto al margine del G8 in Germania, avrebbe soltanto confermato le enormi, e secondo molti, irrecuperabili divisioni tra Russia e Stati Uniti sulla vicenda dello scudo spaziale. Invece, ancora una volta, Vladimir Putin è riuscito a sorprendere tutti con una proposta a sorpresa: l'uso congiunto della base russa di Gabala, a 250 km dalla capitale dell'Azerbaigian, Baku, come base per lo scudo antimissile. Tale proposta è stata considerata "interessante e degna di nota", dal consigliere per la sicurezza nazionale americano, Stephen Hadley, che accompagna Bush in Germania e lo stesso presidente americano ha affermato che questo è "l'inizio di un dialogo costruttivo sulla questione" e che se ne riparlerà meglio nel summit bilaterale previsto per l'1-2 luglio nella casa di famiglia dei Bush a Kennenbukport, in Maine.

di Giuseppe Zaccagni


A Bakù, capitale della repubblica ex sovietica che si affaccia sul Caspio, si inaugura la prima Chiesa cattolica dopo il crollo del potere sovietico locale. E’ un edificio di culto (un neogotico modernizzato, opera dell’architetto italiano Paolo Ruggero) che ospiterà d’ora in poi le cerimonie religiose per i circa 350 fedeli, metà dei quali sono discendenti di famiglie cattoliche locali e l'altra metà lavoratori immigrati dall'India e dalle Filippine. Ma questa chiesa (dedicata all’Immacolata Concezione della Vergine Maria) non è solo un punto di riferimento per i cattolici. Perché diviene, di fatto, la sede ufficiale del Vaticano in una terra a stragrande maggioranza musulmana (il 95% su 8 milioni di abitanti). Quindi, vero e proprio progetto strategico di lunga durata e che va visto come una rivoluzione radicale nella vita pubblica. La custodia di questa chiesa – vera missione diplomatica costruita con fondi vaticani su un mucchio di macerie – è intanto affidata ai Salesiani slovacchi (2 coadiutori e 4 sacerdoti), mentre le Missionarie della Carità si dedicheranno all’organizzazione di un centro per i senzatetto.


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