Nel pieno dei venti di guerra in Medio Oriente, il governo americano del presidente Trump starebbe studiando una nuova offensiva contro l’Iran, cercando di allineare le posizioni, finora divergenti, di Stati Uniti ed Europa sull’accordo relativo al programma nucleare della Repubblica Islamica sottoscritto a Vienna nel 2015.

L’annuale Conferenza sulla Sicurezza, andata in scena nel fine settimana a Monaco di Baviera, ha messo in luce ancora una volta l’aggravarsi dell’instabilità internazionale e il moltiplicarsi delle situazioni di crisi che potrebbero innescare in qualsiasi momento uno o più conflitti su vasta scala.

 

L’esplosività degli scenari globali odierni era stata riconosciuta fin dall’apertura dei lavori del vertice dall’ex diplomatico tedesco che lo presiede, Wolfgang Ischinger, il quale aveva avvertito che “mai come oggi, a partire dal crollo dell’Unione Sovietica, vi è il rischio di un conflitto armato tra le maggiori potenze del pianeta”.

Il dibattito sulla riforma dei flussi migratori negli Stati Uniti sembra essere giunto questa settimana a uno stadio decisivo. Più che ad aprire la strada all’approvazione di una qualche misura definitiva, su cui il Congresso e la Casa Bianca restano ancora divisi, le trattative e il voto dell’aula sono però serviti più che altro a portare la discussione su un terreno anti-democratico e xenofobo come mai era stato fatto dal secondo dopoguerra a oggi.

Una sentenza d’appello di un tribunale distrettuale britannico ha respinto questa settimana il ricorso dei legali del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, per far cadere definitivamente l’accusa di avere violato i termini della libertà condizionata a cui era stato sottoposto nell’ormai lontano 2012.

La sorte del presidente sudafricano, Jacob Zuma, ha subito una drammatica accelerazione nell’ultima settimana, dopo che il direttivo dell’African National Congress (ANC) ha deciso di procedere alla sua rapida liquidazione per installare alla guida del paese il suo nuovo leader, Cyril Ramaphosa.

 

Il probabile epilogo della carriera politica di Zuma è il risultato di un precipitoso e a tratti sorprendente riallineamento contro il presidente all’interno dell’organo direttivo dell’ANC, il Comitato Esecutivo Nazionale (NEC), determinato a sua volta dall’aggravarsi della crisi politica, economica e sociale che sta attraversando il Sudafrica.


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy