di Betta Bertozzi


Se ti stufi della realtà, in Italia puoi metterti in coda per entrare in un reality. Ce n’è per tutti i gusti e, oramai, se non ti va di partecipare è perché vivi in una realtà aliena, tutta tua, e non condividi lo stile e le ragioni di vita di una larga fetta del Paese. Ti serve una tata perché non sai educare i tuoi figli e lasci che si piglino a calci e pugni sul pavimento della cucina mentre tu mangi qualcosa guardando il tiggì e schiaffeggiando tua moglie? Fai un numero, chiami Magnolia e ti arriva a casa un tata vera, con anche il vestito a pois e le scarpe da signorina Rottelmeier aggiornata. Occhei, ha un accento milanese pesante, ma stavi cercando una tata, mica una logopedista. Sei un contadino stanco di avere a che fare con deretani di vacche e hai perso la pazienza di aspettare lo spuntare del grano? Chiami Endemol e ti catapultano in una fattoria piena di gnocche, vacche beneducate e galline starnazzanti, con o senza paillettes. Se poi il tuo matrimonio attraversa un periodo di stanca, puoi rivolgerti tranquillo a Cambio Moglie. Non è detto che te ne arrivi una migliore di quella che presti, ma è un pochettino si rimorchia, e se proprio ti va male tua moglie torna fra solo sette giorni, giusto il tempo per capire che al mondo c’è chi sta peggio di te, molto peggio. Il reality, in Italia, è quest’accozzaglia di robaccia, questa quantità industriale di trash che poi si contorce su se stesso, riciclando partecipanti, rianimando conduttori che andrebbero pensionati, inventando realtà che non esistono, ma che alla gente a casa fanno così tanta gola che si finisce per volerci andare, al reality. Tutto pur di sfuggire alla realtà.

di Roberta Folatti


Un riscatto possibile
Ci sono due donne ferite dalla vita che reagiscono in modo opposto alla sofferenza, la più vecchia tenendosi tutto dentro senza lasciare che si spenga il fuoco del proprio dolore, la più giovane dando sfogo all’aggressività, contro se stessa e contro il mondo. Siamo in un carcere tedesco e l’esordio non è dei più idilliaci: una detenuta si sveglia e trova la compagna di cella impiccata al letto a castello. La sua reazione, di totale indifferenza, fa intravedere i grossi problemi di questa donna, che all’interno del carcere è completamente isolata, guardata con sospetto da compagne e guardie.

di Betta Bertozzi


Ogni giorno, una decina fra uomini e donne si insultano da Maria de Filippi, blaternado di come ci s’innamora o ci si lascia nel corso di “esterne” e “dirette” come nemmeno un autore televisivo saprebbe fare. Di questo osceno spettacolo, non ci è risparmiato nemmeno un minuto. Ogni giorno, un ex vincitore di reality purchessia ci propina una televendita a base di pentole, infarcendola di errori di grammatica e contando sulla sua inesistente popolarità per farci scegliere una sconosciuta padella. Nessuno ha nulla da ridire sulla faccenda. Ogni giorno, su quasi tutte le reti, vanno in onda signorine con minigonne grandi quanto fazzoletti da naso che agitano seni plastificati da chirurghi sempre più a buon mercato, il che comporta un certo desiderio d’imitazione da parte delle nostre bambine.

di Roberta Folatti


Della serie “tutto il mondo è paese”...

Quando un comico è in grado di fare discorsi più comprensibili e immediati di quelli dei politici “consumati”, rendendosi interprete di bisogni reali, vuol dire che il meccanismo della democrazia e della rappresentanza si è intoppato. La gente non si sente rappresentata, tra la politica e il mondo reale aumenta l’abisso. Se un comico riesce a esprimere lo scontento, l’esigenza di chiarezza, l’allergia agli atteggiamenti ipocriti, catturando la fiducia delle persone, vuol dire o che siamo in Italia e quel comico è Beppe Grillo o che siamo negli Stati Uniti ma dentro un film...

di Betta Bertozzi


Ieri sera, dal mio divano rosso, ho visto una grande, una grandissima televisione.
Ho visto quella televisione che noi tutti predichiamo, e che non razzoliamo più, per un sacco di ragioni. Un po’ perché i programmi non c’è più il tempo di scriverli o di pensarli, un po’ perché i programmi costano e le spese si tagliano, un po’ perché le buone idee, come l’erba voglio, non crescono nemmeno nel giardino del re. Figurati nei programmi..
Ieri sera mi sono goduta Fazio. Un Fazio inedito, sorprendente, vitale e vivo, un Fazio che pugna e lotta insieme a noi, come ai bei tempi. Come quando Telekabul era un pochettino più possibile dell’isola che non c’è e per farla non ti servivano Peter Pan e la polverina magica, ma solo una buona idea, e di quelle ce n’erano a bizzeffe.


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy