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di Sara Michelucci
Il Giappone ancora una volta ispira il cinema americano. Ma se i fumetti manga sono i preferiti di Quentin Tarantino, i Kaiju, i colossali “mostri misteriosi” del cinema nipponico sono la base su cui si fonda Pacific Rim, film diretto da Guillermo del Toro. Il mondo è sotto l'attacco di giganteschi mostri, noti come Kaiju, emersi da un portale interdimensionale sul fondo dell'Oceano Pacifico. La guerra contro di loro è destinata a distruggere milioni di vite e consumare le risorse umane future.
Per fronteggiarle vengono creati enormi robot antropomorfi alti circa 90 metri chiamati Jaegers, di solito controllati simultaneamente da due piloti le cui menti sono collegate a una rete neurale. Gli attacchi dei Kaiju sono quasi tutti concentrati sugli stati che affacciano sull'Oceano Pacifico, le nazioni più potenti del Pacific Rim impiegano gran parte delle proprie risorse per aderire al progetto Jaeger e la loro costruzione.
I Kaiju si adattano ben presto ai loro nuovi avversari, diventando più eterogenei, aggressivi e organizzati. La feroce risposta dei mostri spinge nuovamente l’umanità sull’orlo dell’estinzione. A ribaltare le sorti della guerra sarà l'ultimo manipolo rimasto degli ormai sottovalutati piloti di Jaegers. Tra loro spiccano i due protagonisti: un ex pilota caduto in disgrazia ed una giovane recluta.
Il film è sicuramente interessante, anche da punto di vista tecnico, realizzato completamente su pellicola digitale e con una interessante saturazione del colore che si ottiene grazie all’utilizzo dell’Epic, la speciale videocamera che si usa per il 3D. Del Toro riesce nella sua impresa di girare un film d’azione dai contenuti non scontati e con una regia buona, che non stanca lo spettatore, ma gli regala momenti di puro spettacolo. Un omaggio alla cultura giapponese, senza cadere nella retorica, ma mostrando invece una certa dose di maturità di del Toro dietro la macchina da presa.
Pacific Rim (Usa 2013)
regia: Guillermo del Toro
sceneggiatura: Travis Beacham
attori: Charlie Hunnam, Idris Elba, Rinko Kikuchi, Ron Perlman, Clifton Collins Jr., Max Martini, Robert Maillet, Burn Gorman, Larry Joe Campbell, Diego Klattenhoff, Brad William Henke, Charlie Day
fotografia: Guillermo Navarro
musiche: Ramin Djawadi
produzione: Legendary Pictures
distribuzione: Warner Bros
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di Sara Michelucci
Azione e avventura nel nuovo film The Lone Ranger, prodotto da Walt Disney Pictures e Jerry Bruckheimer Films e diretto da Gore Verbinski. La pellicola, che vede protagonisti Armie Hammer e Johnny Depp, è basata sulla omonima serie radiofonica. Una fiera di contea è la location che dà inizio al film, in una San Francisco degli anni Trenta, dove un giovane ragazzo di nome Will sta frequentando una mostra Wild West.
Will si imbatte in un manichino apparentemente normale, che si rivela essere, invece, un guerriero indiano, Tonto (Johnny Depp), il quale racconta la storia di John Reid (Armie Hammer), un avvocato che divenne leggenda. Si torna indietro fino al 1869, quando Reid, uomo di legge, tornato nel vecchio west per consegnare alla giustizia Butch Cavendish.
Durante la spedizione, però, la banda di Cavendish, riesce a dirottare il treno che deraglia subito dopo, con la conseguente fuga di Butch e l’uccisione del fratello di John, il Texas Ranger Dan Reid. L’avvocato viene salvato da Tonto, un indiano, e da un cavallo bianco. Da qui inizia un’avventura fatta di imprese epiche e rocambolesche, vissute dai due eroi impegnati nella lotta all'avidità e alla corruzione.
I due daranno vita a una coppia solitaria, che cercherà giustizia. Il western torna così a ricalcare uno dei temi più cari a tale genere, con una nuova originalità. La struttura narrativa è decisamente ben congeniata e articolata, senza essere però ridondante e i personaggi ‘servono’ bene il racconto. Dopo Pirati dei Caraibi, Verbinski riesce a dare un tocco più raffinato alle avventure che i suoi personaggi si trovano a compiere. E al famoso eroe mascherato è data nuova vita.
regia: Gore Verbinski
sceneggiatura: Ted Elliott, Terry Rossio, Eric Aronson, Justin Haythe
attori: Johnny Depp, Armie Hammer, Helena Bonham Carter, Ruth Wilson, William Fichtner, Tom Wilkinson, Barry Pepper, James Badge Dale, James Frain, Leon Rippy
fotografia: Bojan Bazelli
montaggio: James Haygood
produzione: Silver Bullet Productions, Jerry Bruckheimer Films
distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
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di Sara Michelucci
Gli zombi tornano al cinema con il film di Marc Forster, World War Z. La loro, però, è una versione molto più soft e per nulla politica rispetto a quella che ci ha regalato il grande maestro dell’horror, George Romero. I suoi morti viventi, infatti, erano rappresentativi di un male di vivere della società americana del periodo, segno che qualcosa andava cambiato. La storia ruota attorno a un impiegato delle Nazioni Unite, Gerry Lane (Brad Pitt), in una corsa contro il tempo per bloccare una epidemia che rovescia eserciti e governi e che minaccia di decimare la popolazione mondiale.
Adattamento cinematografico dell’omonimo libro di Max Brooks, il film non riesce pienamente a decollare e il lato horror si perde completamente. La terribile infezione che si scatena a Filadelfia e nel resto del globo porterà i vari governi a salvare le basi della cultura umana, come opere artistiche, quadri e libri. Il film, però, un vero e proprio blockbuster con tutti gli elementi del genere, non convince. Resta impigliato in una suspense legata solo a scene d’azione, riprese dall’alto e a corse contro il tempo. Non c’è nulla di più.
Gli zombie non sono un elemento di riflessione sulla società contemporanea e neppure di denuncia. Sono solo un elemento da cui fuggire e contro cui combattere, ma non sono rappresentativi di nulla di più. Ed è stata già resa nota la volontà di fare un sequel e questo, forse, giustifica un finale piuttosto debole e che ha tutto il sapore dell’irrisolto. La pellicola è costata la bellezza di 190 milioni di dollari, ma ha già avuto un fortunato debutto, con incassi pari a 111,8 milioni. Non si stenta a credere che anche in Italia avrà il suo discreto successo.
Regia: Marc Forster
Sceneggiatura: J. Michael Straczynski, Matthew Michael Carnahan
Attori: Brad Pitt, Mireille Enos, Eric West, Matthew Fox, James Badge Dale, David Morse, Elyes Gabel, Michiel Huisman, David Andrews, Trevor White, Sterling Jerins, Daniel Newman, Nikola Djuricko, Pierfrancesco Favino
Fotografia: Robert Richardson
Montaggio: Matt Chesse
Musiche: Marco Beltrami
Produzione: Plan B Entertainment, Apparatus Productions, Paramount Pictures, Skydance Productions, UTV Motion Pictures
Distribuzione: Universal Pictures
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di Sara Michelucci
Un Superman decisamente sui generis quello che L’uomo d’acciaio, film diretto dal regista Zack Snyder, offre al grande pubblico. Basato sul personaggio dei fumetti Dc Comics, il film è un reboot della serie cinematografica dedicata al supereroe e punta tutto sul suo personaggio principale e sulla sua lotta per salvare il pianeta.
Dal pianeta Krypton, il neonato Kal-El viene messo su una capsula di salvataggio e inviato sul pianeta Terra, dato che i suoi genitori stanno per assistere impotenti alla distruzione del loro mondo e decidono così di mettere in salvo il loro unico erede. Atterrato a Smallville nel Kansas, il piccolo Kal-El viene trovato da una coppia di contadini, Jonathan e Martha Kent, che decidono di crescerlo come loro figlio e lo chiamano Clark.
Cresce nella fattoria ignaro della sua reale provenienza fin quando non scopre di possedere abilità e poteri straordinari non comuni a nessun altro essere umano. Ma, diventato adulto, decide di scoprire le sue vere radici e durante il suo viaggio scopre la Fortezza della Solitudine, un santuario kryptoniano in cui sono custoditi gli ultimi messaggi di Jor-El destinati al figlio: gli insegnamenti e le ultime volontà del suo vero padre convincono Clark a diventare un simbolo di speranza per i terrestri e impegnarsi per mantenere la pace sul pianeta che lo ha adottato.
La ricerca della verità è sicuramente uno dei temi principali di questo film, che si ripete nelle varie azioni che portano il protagonista alla ricerca di se stesso. Ma anche la giustizia e la ricerca della pace sono tematiche centrali, tipiche di un supereroe di questo calibro. Non c’è, comunque, nessuna grande innovazione a livello di trama o di costruzione del personaggio, cosa che sarebbe sicuramente stata apprezzata. La sceneggiatura è stata scritta da David S. Goyer che aveva lavorato con Christopher Nolan in Il cavaliere oscuro.
L’uomo d’acciaio (Usa 2013)
regia: Zack Snyder
sceneggiatura: David S. Goyer, Jonathan Nolan
attori: Henry Cavill, Michael Shannon, Amy Adams, Kevin Costner, Diane Lane, Julia Ormond, Laurence Fishburne, Russell Crowe, Michael Kelly, Ayelet Zurer, Antje Traue, Jadin Gould, Tahmoh Penikett, David Paetkau, Richard Schiff, Christopher Meloni
fotografia: Newton Thomas Sigel
montaggio: David Brenner
musiche: Hans Zimmer
produzione: Warner Bros. Pictures, Legendary Pictures, DC Entertainment, Cruel & Unusual Films, Syncopy, Atlas Entertainment
distribuzione: Warner Bros. Italia
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di Sara Michelucci
Un thriller d’azione decisamente esplosivo, quello che il regista J.J. Abrams ha deciso di girare. Into Darkness - Star Trek, porta al cinema uno dei telefilm più conosciuti e apprezzati degli anni Settanta e Ottanta. Quando l’Enterprise è chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana di distruzione di massa.
Mentre gli eroi vengono spinti in un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo equipaggio.
La trama è sicuramente avvincente e le scene, ricche di azione, tengono alta l’attenzione dello spettatore. Ma questo non vuol dire che manchino le caratterizzazioni dei personaggi. Il visionario regista, infatti, insieme agli sceneggiatori, riesce a dare spessore alle singole figure, sviluppando in maniera compiuta le tematiche su cui si basa il racconto e non lasciando fare tutto ai soli effetti speciali.
Questo piace e rende il film sicuramente più interessante di tanti lavori di fantascienza che, spesso, si perdono nella trama o, appunto, nel non saper approfondire i personaggi. Il film è stato anche ispirazione per la realizzazione di un videogioco ambientato proprio nel nuovo corso inaugurato nel 2009 dal film Star Trek, primo capitolo dell’avvincente saga. Non resta, allora, che lasciarsi trasportare nelle avventure spaziali dei personaggi.
Into Darkness – Star Trek (Usa 2013)
regia: J.J. Abrams
sceneggiatura: Alex Kurtzman, Damon Lindelof, Roberto Orci
attori: Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Benedict Cumberbatch, Simon Pegg, Karl Urban, John Cho, Bruce Greenwood, Alice Eve, Anton Yelchin, Peter Weller, Nick Tarabay, Tom Archdeacon, Noel Clarke
fotografia: Daniel Mindel
montaggio: Maryann Brandon, Mary Jo Markey
musiche: Michael Giacchino
produzione: Bad Robot, Kurtzman/Orci, Paramount Pictures
distribuzione: Universal Pictures