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di Sara Michelucci
Steven Soderbergh si dà al giallo d’autore, con chiari richiami hitchcockiani e la predilezione per alcuni elementi fantascientifici. Effetti collaterali (Side Effects), interpretato da Jude Law, Rooney Mara, Catherine Zeta-Jones, Channing Tatum, e Vinessa Shaw, mette in luce, attraverso un racconto apparentemente scontato, la bravura registica e narrativa di Soderbergh.
Al centro della storia, una coppia newyorkese afflitta da una serie di difficoltà. La giovane Emily cade in preda a una bruttissima depressione, proprio nel momento in cui suo marito esce dal carcere, dopo aver scontato una pena di quattro anni per insider trading.
Il suo è un malessere profondo che la conduce a tentare il suicidio, finendo così in cura da uno psichiatra. La cura che le prescrive è fatta di farmaci dagli effetti collaterali piuttosto forti. E così realtà e fantasia, sogno e visioni si mischiano e il confine si fa sempre meno nitido e chiaro tra ciò che è vero e quello che invece è dettato dalle allucinazioni.
Un giorno, però, le cose si fanno piuttosto pericolose: il marito di Emily verrà trovato morto, accoltellato da non si sa chi. E le accuse cadranno ben presto su di lei. Lo psichiatra che la ha in cura farà il possibile per non farla condannare per omicidio, ma pur ottenendo l’infermità mentale, la situazione per Emily si farà sempre più complessa.
Molto interessante la capacità di trasformare i personaggi, insieme alle loro spiegazioni, creando un crescendo di suspense, ma anche di evoluzione dei comportamenti e dei ruoli, che non restano rigidi, ma mutano e danno movimento al racconto, scardinandolo da luoghi comuni tipici di un genere.
Questo aiuta sicuramente, anche se non possiamo dire di trovarci di fronte al suo miglior lavoro. Mancano, infatti, gli approfondimenti psicologici dei personaggi e quelli sulle tematiche importanti, lasciate sempre in sottofondo, senza mai essere seriamente sviscerate o prese in considerazione.
Effetti Collaterali (Usa 2013)
Regia Steven Soderbergh
Sceneggiatura Scott Z. Burns
Produttore Lorenzo di Bonaventura, Gregory Jacobs, Scott Z. Burns
Casa di produzione Endgame Entertainment
Fotografia Peter Andrews
Montaggio Mary Ann Bernard
Musiche Thomas Newman
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di Sara Michelucci
Una commistione tra thriller e commedia, tra realtà e finzione, tra romanzo e verità. Il nuovo lavoro del regista francese, François Ozon, Nella casa, pone l’accento sulla capacità della scrittura di coinvolgere e far immergere il lettore in mondi nuovi, ma anche di manipolarlo, non facendo sempre bene capire quanto ci sia di vero o di autobiografico nel racconto dello scrittore.
Ma l’immaginazione è una componente fortissima dell’essere umano, qualcosa che dà la capacità di visitare nuove realtà e nuovi mondi, stando seduti nel proprio salotto o in un’aula scolastica. Ed è proprio da qui che parte la storia di Claude, studente brillante che dopo aver scritto un tema che parla del suo fine settimana, innescherà una curiosità quasi morbosa nel suo docente.
Il suo professore di lettere, Germain (un bravo Fabrice Luchini), ne resta talmente affascinato tanto da vedere nel ragazzo quel brillante scrittore che lui non è riuscito ad essere, per mancanza di talento. Così spinge il suo allievo a continuare a scrivere, sia per far crescere la sua capacità che per continuare a leggere quella strana, ma avvincente storia, che ogni volta si conclude con un misterioso “continua”.
Claude descrive, infatti, la famiglia di un suo compagno di scuola, con cui passa moltissimo tempo. Una famiglia apparentemente perfetta, normale e piccolo borghese che Claude invidia, dato che la sua è totalmente diversa: una madre che lo ha abbandonato e un padre disabile di cui deve prendersi cura. Nei suoi temi, Claude svelerà segreti, emozioni e avvenimenti che si collocano tutti tra realtà e finzione e alla fine diventerà davvero complicato scindere il vero dall’immaginario.
Ed è proprio questa la potenza di tale film, che ci fa scoprire quanto la mente possa essere potente, allo stesso modo della scrittura che costruisce e sa dettare le regole, anche della nostra vita. Il racconto di questo sedicenne apparentemente timido e introverso intrigherà anche la moglie del suo professore e il loro rapporto ne sarà invaso e compromesso.
Nella casa (Francia 2012)
Regia: François Ozon
Sceneggiatura: François Ozon
Attori: Fabrice Luchini, Ernst Umhauer, Kristin Scott Thomas, Emmanuelle Seigner, Denis Menochet, Bastien Ughetto, Jean-François Balmer, Yolande Moreau, Catherine Davenier, Vincent Schmitt, Jacques Bosc, Diana Stewart
Montaggio: Laure Gardette
Musiche: Philippe Rombi
Produzione: Mandarin Films, Mars Distribution, France 2 Cinéma
Distribuzione: Bim
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di Sara Michelucci
Il presidente Venezuelano, Hugo Chavez, morto lo scorso 5 marzo, rivive nel documentario di Oliver Stone, Chávez – l’ultimo comandante (South of the Border). Un vero e proprio film-evento in Italia, con 150 sale che lo scorso 16 aprile lo hanno proiettato contemporaneamente. Stone sappiamo essere un regista appassionato nel raccontare le storie di personaggi mitici, come ha fatto già con Jim Morrison nel film The Doors, con John Fitzgerald Kennedy in Jfk o con Fidel Castro nel documentario Comandante.
Il registra e la sua troupe attraversano l’America Latina dai Caraibi fino alle Ande per tentare di spiegare la figura di Chavez e la sua rivoluzione bolivariana. Stone non si ferma solo alla figura dello scomparso Presidente venezuelano, ma cerca anche di mappare l’intricato insieme di mutamenti politici che hanno contrassegnato la vita di molti paesi dell’America Latina. Oltre a Chávez, infatti, il regista intervista nel suo documentario molti altri presidenti latinoamericani come Evo Morales della Bolivia, Cristina Kirchner dell’Argentina, Rafael Correa dell’Ecuador, Raúl Castro di Cuba, Fernando Lugo del Paraguay e Lula da Silva del Brasile. Dalle diverse interviste emerge sufficientemente chiaro il nuovo corso latinoamericano, fatto d'indipendentismo e democrazia progressista.
La figura di Chavez è quella di un leader che ha saputo rappresentare un fenomeno di cambiamento nelle politiche del Sud America e un nuovo soggetto nello scontro con gli Stati Uniti. Un road movie politico, potremmo definire il lavoro di Oliver Stone, che tenta di coinvolgere lo spettatore attraverso i racconti di Chavez e dei suoi alleati.
Le trasformazioni del subcontinente, dunque, sono affidate alle parole dei suo protagonisti più illustri, ed emerge con nettezza come le loro posizioni siano indissolubilmente legate al destino della parte più povera della popolazione. non a caso, poi, ai funerali di Chavez, la popolazione venezuelana più umile farà sentire la propria sofferenza e il proprio attaccamento a questa figura politica tanto discussa sui media internazionali e di cui, forse, in Europa si sa ben poco. Il documentario sarà presentato alla 66esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Chávez – l’ultimo comandante (Usa 2009)
regia: Oliver Stone
sceneggiatura: Mark Weisbrot, Tariq Ali
produzione: Good Apple Productions, Ixtlan, Muse Productions, New Element Productions, Pentagrama Films
distribuzione: Movimento Film
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di Sara Michelucci
Una nuova “mission” per Tom Cruise, ma stavolta dal sapore fantascientifico. L’attore hollywoodiano è infatti il protagonista di Oblivion, science fiction film del regista Joseph Kosinski basato sull’inedita graphic novel di Radical Comics. Omaggio ai film di fantascienza degli anni Settanta, come ha sottolineato il regista, Oblivion racconta le peripezie di un ex Marine, Jack Harper, che a seguito di una invasione aliena 60 anni prima, che ha quasi distrutto la Terra, è uno degli ultimi esseri umani di stanza sul pianeta.
Jack vive in una torre sospesa sopra la Terra, dove lui e la sua collega Victoria (Andrea Riseborough) fanno parte di un'operazione per sconfiggere le restanti forze aliene ed estrarre risorse residue dal pianeta. Jack e Victoria mantengono i contatti con la civiltà tramite un collegamento video con il loro comandante, Sally (Melissa Leo). Jack ha costanti flashback e sogni ricorrenti, con le immagini di New York prima dell'invasione e di una donna sconosciuta. Ad assistere Jack nel suo lavoro di “pulizia” ci sono i “droni”, sofisticate macchine aeree che distruggono ogni forma di vita aliena.
Il fumetto la fa da padrone, contaminando la struttura del film attraverso dinamiche e personaggi propri e innescando un processo di mixaggio narrativo decisamente interessante e che sta diventando parte costante dell’ultima cinematografia del genere. Non si rinuncia però all’avventura, con scene che tengono con il fiato sospeso e che vedono Cruise sfruttare a pieno la propria fisicità, come per altro gli è toccato fare nei recenti film che ha interpretato.
Il corpo attoriale, dunque, torna ad essere dimora delle dinamiche del film e sulla figura dell’attore si incentra la pellicola, con il regista che sceglie di incanalare il suo lavoro all’interno di dinamiche più consuete. E sono le immagini e i suoni, più che le parole, ad avere la meglio, creando un’architettura davvero interessante e che porta verso mondi nuovi.
Oblivion
Regia: Joseph Kosinski
Sceneggiatura: Joseph Kosinski, Michael Arndt
Attori: Tom Cruise, Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Olga Kurylenko, Zoe Bell, Melissa Leo, Andrea Riseborough
Fotografia: Claudio Miranda
Produzione: Chernin Entertainment, Radical Pictures, Universal Pictures
Distribuzione: Universal Pictures Italia
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di Sara Michelucci
I legami familiari al centro dell’attenzione de I Croods (The Croods), film d’animazione scritto e diretto da Kirk De Micco e Chris Sanders e con le voci di Nicolas Cage, Ryan Reynolds, Emma Stone e Catherine Keener. Il film, prodotto dalla DreamWorks Animation, è decisamente un bell’esempio di quando i cartoon posso veicolare temi importanti come, appunto, quello della famiglia e della crescita.
Grug è il patriarca di una famiglia preistorica che, dopo un terribile terremoto, è costretto a dover lasciare la propria casa. Assieme alla moglie Ugga, ai figli Hip, Tonco e Sandy e alla suocera Nonna parte alla ricerca di un nuovo posto dove abitare e durante il viaggio incontra Guy, un ragazzo nomade di cui Hip si innamora. Guy farà conoscere alla famiglia il mondo del domani e ciò renderà la vita di Grug frustrante, dato che è molto legato alle tradizioni. Ritorna anche il tema del viaggio, momento di scoperta e di incontri, che apre la mente ed è strumento di insegnamento prezioso.
Non mancano i toni da commedia, che divertono ma allo stesso tempo mettono l’accento su alcune questioni, come l’adolescenza, che non cambia da un’epoca ad un’altra. I sentimenti che sottostanno a questo particolare momento della vita sono sempre gli stessi e vengono ben delineati in questo racconto.
Il film è stato proiettato in anteprima il 15 febbraio 2013 alla sessantatreesima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. Interessante anche la colonna sonora, interamente composta da Alan Silvestri, con l’esclusione di una traccia composta dagli Owl City e cantata da Yuna.
I Croods (Usa 2013)
regia: Kirk De Micco, Chris Sanders
sceneggiatura: Kirk De Micco, Chris Sanders
attori: Nicolas Cage, Ryan Reynolds, Emma Stone, Catherine Keener, Cloris Leachman, Clark Duke, Chris Sanders, Randy Thompson, Francesco Pannofino, Laura Boccanera, Luigi Morville, Rosalia Misseri, Emiliano Coltorti, Paola Giannetti
fotografia: Yong Duk Jhun
montaggio: Eric Dapkewicz, Darren T. Holmes
musiche: Alan Silvestri
produzione: DreamWorks Animation
distribuzione: Twentieth Century Fox