"Matrimonio con sorpresa" prende spunto da un evento ordinario, come il matrimonio tra due giovani appartenenti a culture, tradizioni e classi sociali differenti, per affrontare temi di pregiudizio e accettazione del diverso, utilizzando la comicità per esplorare l'inclusione e l'accettazione di sé. Alice, biologa ricercatrice, decide di fare ai genitori e consuoceri un regalo particolare e inaspettato per accompagnare l'annuncio a sorpresa del suo imminente matrimonio con François: un test del DNA che certifichi le vere origini di ognuno. La mappatura del genoma diventa il pretesto per una serie di siparietti divertenti ma decisamente banali, che lasciano questa commedia un po' insipida e la fanno sembrare alquanto surreale senza suscitare grande ilarità.

Da parte della sposa ci sono i coniugi Sauvage-Bouvier, che si vantano di essere francesi da millenni, con tanto di galleria di ritratti illustri nel castello di famiglia. La moglie vanta anche una discendenza italiana. Tuttavia, si scopre che entrambi hanno una percentuale, sebbene minore, di origini portoghesi per la donna e addirittura indiane per il marito. Stessa sorte tocca ai coniugi Martin, genitori dello sposo, che scoprono di avere avi tedeschi per linea paterna e inglesi per il ramo materno. Questa notizia, inizialmente accolta con diffidenza e rifiuto, spinge entrambi ad assumere quasi subito comportamenti tipici delle culture a cui il test li ha associati, come se fosse infallibile.

Il film presenta qualche spunto interessante, ma non decolla e si trascina con uno schema che alla lunga annoia. Si ride poco dei comportamenti assunti dai genitori e si è stimolati alla riflessione ancora meno. Una commedia arguta sulla carta, che non riesce a mettere in pratica le intenzioni prefissate: riflettere sulle proprie origini, qualunque esse siano, senza far pesare agli altri le differenze sociali. La scrittura dei personaggi li rende sagome e macchiette, nulla di più.

In un mondo globalizzato e sempre più interculturale, appartenere al cento per cento a una sola nazione e a un solo ceppo etnico è sempre più raro e, soprattutto, non riveste più alcuna importanza quando è l'amore a rimescolare le carte, senza bisogno di verificare chi siano i nostri avi e quale storia millenaria abbiamo alle spalle. Il finale decisamente aperto lascia intendere un possibile sequel, ma il tema risulta poco attrattivo e non suscita grasse risate, bensì un sorriso tirato per la paradossalità della storia rappresentata.

 

Matrimonio con sorpresa (Francia, Belgio 2024)

Regia: Julien Hervé
Cast: Christian Clavier, Didier Bourdon, Sylvie Testud, Marianne Denicourt, Julien Pestel, Chloé Coulloud, Sophie Froissard
Sceneggiatura: Julien Hervé
Fotografia: Jérôme Alméras
Produzione: White and Yellow Films
Distribuzione: Europictures

Gli indesiderabili, firmato da Ladj Ly, vede Haby, una giovane donna molto impegnata nella vita della comunità, scoprire che è stato varato un progetto di riqualificazione del suo quartiere. Il progetto, guidato a porte chiuse da Pierre Forges, un giovane medico messo a fare il sindaco, prevede la demolizione dell’isolato dov’è cresciuta Haby. Insieme agli abitanti del palazzo, la donna avvia una feroce battaglia per evitare la distruzione dell’edificio 5.

Risto (Pekka Strang) e Arto (Jari Virman), sono i becchini più economici sul mercato, la cui vita è stata un susseguirsi di disgrazie. Risto è un giocatore d'azzardo compulsivo, il cui vizio mette a rischio sia la sua famiglia che il suo lavoro. Arto, invece, scopre durante una visita medica di essere nato con l'85% di cervello in meno rispetto alla media, una rivelazione che lo isola ulteriormente. Nonostante tutto, i due decidono di unire le forze nella speranza di risolvere i loro problemi, accettando incarichi alquanto insoliti e spesso ai limiti della legalità.

Fino alla fine, il nuovo film di Gabriele Muccino, racconta la storia di Sophie, una giovane americana di vent'anni in vacanza a Palermo con la sorella. Quando sta per tornare in California, nelle ultime 24 ore del suo soggiorno in Sicilia, incontra Giulio e il suo gruppo di amici. Saranno proprio queste 24 ore a cambiare per sempre il corso della sua vita. Sophie scoprirà che la vita è fatta di scelte e quelle che farà la porteranno a camminare sull'orlo del baratro, trasformando una semplice storia d'amore in una di sopravvivenza, riscatto e pura adrenalina. Questo gruppo di ventenni, ancora inesperti nel maneggiare la vita, scopriranno quanto sia facile commettere errori.

È a volte difficile prevedere quale modalità sceglierà il regista francese Bruno Dumont per il suo ultimo progetto cinematografico. Inizialmente venerato per la sua tendenza rurale e austera verso il neorealismo, che gli ha valso confronti con Bresson e Pialat, Dumont ha anche mostrato una propensione per provocazioni oltraggiose e satire sociali pungenti. Il suo ultimo film, L'Impero, era stato indicato come una parodia di Star Wars, ma anche questa affermazione è piuttosto superficiale considerando che Dumont sembra disprezzare tali riferimenti culturali.

Il film ha scatenato l'auto-esilio e il ritiro di Adèle Haenel dall'industria cinematografica francese, il che può portare molti a pensare che Dumont si stia spingendo ai limiti con questa premessa bizzarra. Tuttavia, l'unica vera prova di resistenza sarà la pazienza nel confrontarsi con una storia altamente assurda e incredibilmente ripetitiva con interpretazioni volutamente (?) discutibili che alcuni potrebbero sostenere contengano battute. Che siano divertenti o meno è probabilmente la discussione più interessante.

Per coloro che credevano che France di Dumont del 2021 fosse un capolavoro, le aspettative potrebbero dover essere ridimensionate per L’impero. Indubbiamente auto-indulgente, forse non più di quanto lo fossero i suoi due recenti film su Giovanna d'Arco. Se si rimuovessero gli insipidi elementi di fantascienza impiegati da Dumont, si tratterebbe di un film che presenta molte camminate e discussioni su chi controllerà il mondo. Due gruppi senza importanza, i Zeros e i Ones, (supposti buoni contro cattivi, ma che naturalmente agiscono allo stesso modo), sono costretti a combattere. Un bambino nasce sulla idilliaca Costa d'Opale, un principe che determinerà lo spostamento dell'equilibrio del potere verso un gruppo o l'altro.

Le entità principali, da entrambe le parti, richiedono ai loro emissari avatar umani nella regione di assisterli nel trovare forme umane per la battaglia imminente. Belzebuth sceglie una guida turistica locale (Fabrice Luchini) e La Reine diventa il sindaco locale (Camille Cottin). Lavorando per La Reine c'è Jane (Anamaria Vartolomei), vestita in modo succinto, definita dal suo addome scoperto tanto quanto dalle sue abilità con la spada laser nell'addestrare il suo nuovo protetto, un uomo che è ancora per metà umano. A prendersi cura del bambino è Jony (Brandon Vlieghe), che riporta a Belzebuth. Jony è attratto da una turista superficiale (Lyna Khoudri) e la recluta per il dovere. Mescolando tutto questo c'è l'eventuale unione sessuale di Jane e Jony.

Vartolomei, la protagonista di Happening di Audrey Diwan (2021), e Khoudri sembrano divertirsi molto, ma in sostanza non riescono a fare molto. Luchini è in forma bombastica, come se fosse stato trasportato da una produzione di Danny Boon o Jerry Lewis mentre urla, balla e pavoneggia. Camille Cottin (il cui abbigliamento la fa sembrare Cloris Leachman) è un po' più interessante e i fan di Twin Peaks dovrebbero apprezzare il "prestito" di Dumont di alcuni elementi linguistici. Alternando tra essere francamente fastidioso e occasionalmente sublime, L'Impero è certamente raccomandato agli appassionati di Dumont, ma avrebbe probabilmente beneficiato dall’essere meno alienante.

 

L'Impero (Francia, Germania, Italia, Belgio, 2024)

Regia: Bruno Dumont
Cast: Fabrice Luchini, Camille Cottin, Lyna Khoudri, Anamaria Vartolomei, Bernard Pruvost, Philippe Jore, Julien Manier, Anne Tardivon, Marie Vasez, Cédric Fortin, Brandon Vlieghe
Sceneggiatura: Bruno Dumont
Fotografia: David Chambille
Produzione: Tessalit Productions, Red Balloon Film, Ascent Film, Novak Production, Furyo Films, Pictanovo, Canal+, Ciné+
Distribuzione: Academy Two


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