"Persona non grata" è la storia di una donna straordinaria. Gerti Drassl offre un’interpretazione intensa nei panni della protagonista, la "Persona non grata" del titolo, un'eroina del movimento #metoo austriaco. Il film trae ispirazione dalla vicenda di Nicola Spieß, campionessa tirolese di sci, che ha portato alla luce gli abusi subiti grazie al suo coraggio e alla sua testimonianza.

 

Dopo la morte improvvisa del marito, Andrea Weingartner (interpretata dalla Drassl), ex promessa della nazionale austriaca di sci, si trova in una situazione assurda: approfittando del lutto, un vicino tenta di aggredirla invece di offrirle conforto. Questo episodio crea dentro di lei una rottura nell'equilibrio precario, risvegliando in lei la voglia di lottare per la propria liberazione dagli antichi fantasmi che la affliggono, portando alla luce le circostanze nascoste che il film racconta.

Durante il suo periodo in nazionale, Weingartner, ancora minorenne, fu vittima di abusi, abusi di cui la federazione era a conoscenza e che puntualmente copriva. Non si trattava di un caso isolato, ma di sistematiche prevaricazioni sostenute dai veterani dello sci. Andrea, vista la riluttanza della federazione a parlare, decide di rendere pubblica la storia e contatta il quotidiano Der Standard. Ad aiutarla ci sono la figlia Sara, interpretata da una bravissima Maya Unger, e il giornalista Thomas, interpretato da un convincente Lukas Miko.

La frase “è sempre stato così”, pronunciata dalla madre di Andrea (interpretata da Krista Posch), mette in evidenza tutto ciò che il movimento #metoo, nato con le denunce contro il produttore hollywoodiano Harvey Weinstein, ha suscitato in tutto il mondo. Anche la madre di Andrea, ex campionessa e anch’essa vittima di abusi, è sempre rimasta silente, come se accettare gli abusi in silenzio potesse essere una soluzione priva di conseguenze.

Il rapporto tra madre e figlia, sempre teso per la decisione di Andrea di abbandonare la carriera sportiva che i genitori ex-atleti speravano per lei, trova la sua sublimazione nel pianto liberatorio della nonna Herta durante un talk show costruito per non danneggiare la federazione sciistica. Da quel momento, iniziano ad arrivare numerose testimonianze di persone che erano rimaste nell’ombra per paura o vergogna.

"Persona non grata" segna anche il ritorno alla regia di Antonin Svoboda, dopo quasi dieci anni da "Three Eggs in a Glass". Un ritorno fortunato, poiché l’attualità e l’importanza del tema richiedono una sensibilità tale da evitare un uso eccessivo della denuncia. La sceneggiatura di Svoboda permette allo spettatore di empatizzare con Andrea senza mettere in dubbio la sua storia.

Il film esplora temi come il coraggio di rompere il silenzio, la solidarietà tra donne, e la forza necessaria per affrontare le proprie paure e traumi. La narrazione intensa e coinvolgente non solo sensibilizza lo spettatore, ma lo invita a riflettere profondamente su temi di grande attualità e rilevanza sociale.

 

Persona non grata (Austria 2024)

Regia: Antonin Svoboda
Cast: Gerti Drassl, Maya Unger, Katja Lechthaler, Lukas Miko, Krista Posch, Peter Mitterutzner, Andreas Patton, Gabriela Hegedüs, Antonin Svoboda, Tanja Petrovsky
Sceneggiatura: Antonin Svoboda
Fotografia: Mario Minichmayr
Produzione: Antonin Svoboda, Bruno Wagner, Matthias Keitsch, Thomas Menghin, Wilfried Gufler
Distribuzione: Albolina Film

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