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- Scritto da Sara Michelucci
Un percorso musicale e visivo, attraverso immagini di lotte sociali, concerti dal vivo, memorie storiche, memorie familiari e filmati inediti. Roberta Lena firma DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato, il nuovo tributo a Fabrizio De Andrè.
È l’omaggio musicale e personale di un figlio all’eredità politica, artistica e umana di un grande poeta, testimonianza di un rapporto d’amore profondo. Cristiano De André ha riproposto al pubblico italiano, in un tour durato due anni, il concept album Storia di un impiegato, capolavoro quanto mai attuale di De André, scritto nel 1973 con Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani.
Diverse le storie che si alternano e si intrecciano, dove aspirazioni e aneliti di libertà dell’impiegato convivono con quelli della vita personale e musicale di Cristiano in un discorso sul nostro contemporaneo.
Sullo sfondo la Sardegna, che è soprattutto luogo del cuore dove emergono i ricordi del passato e le voci del presente.
“Quando nel 2018 mi è stata affidata la regia teatrale dell’opera rock Storia di un impiegato – racconta la regista - mi sono resa conto della potenza contemporanea delle parole contenute nell’album. La storia è una metafora della società di allora, ma sembra un monito al rimanere umani, valido e necessario anche nella nostra epoca. Faber diceva: 'Voi non avete fermato il vento / gli avete fatto perdere tempo'. Nella parabola narrativa dell’impiegato, che ho spesso mescolato metaforicamente alla vita di Cristiano, sono compresi conflitti e risoluzioni del carattere umano e della nostra società. Cristiano De André è l’erede di questo patrimonio e in questo passaggio di testimone è insito quel rapporto padre/figlio in cui ognuno può specchiarsi.
Al centro il rapporto speciale tra padre e figlio, il loro comune sentire, dove la musica rappresenta un filo rosso saldo e impossibile da spezzare.
DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato (Italia 2021)
Regia: Roberta Lena
Interpreti: Cristiano De André, Dori Ghezzi, Filippo De André
Produzione: Intersuoni (Ettore Caretta), Nuvole Production, Nexo Digital
Sceneggiatura: Alfredo Covelli, Roberta Lena
Fotografia: Martino Pellion Di Persano
Montaggio: Claudio Cormio
Scenografia: Ioannis “CIUF” Vafidis
Costumi: Anna Bonardello
Musica: Fabrizio De André, Cristiano De André, Nicola Piovani, Giuseppe Bentivoglio, Stefano Melone
Suono: Silvia Moraes, Alessandro Bonfanti
Effetti visivi: I Cammelli, Emanuele Segre, Domenico de Fazio, Anna d’Urbano
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- Scritto da Sara Michelucci
Un film intimo e personale, quello presentato alla Mostra del cinema di Venezia da Paolo Sorrentino. È stata la mano di Dio è la storia di un ragazzo che vive nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta.
Fabietto Schisa è un diciassettenne piuttosto impacciato che lotta per trovare il suo posto nel mondo, ma che trova gioia in una famiglia straordinaria e amante della vita. Fino a quando alcuni eventi cambiano tutto. Uno è l’arrivo a Napoli di una leggenda dello sport simile a un dio: l’idolo del calcio Maradona, che suscita in Fabietto, e nell’intera città, un orgoglio che un tempo sembrava impossibile. L’altro è un drammatico incidente che farà toccare a Fabietto il fondo, indicandogli la strada per il suo futuro.
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- Scritto da Sara Michelucci
Un film evento, quello firmato da Giorgio Verdelli, per entrare nel mondo del direttore d'orchestra, compositore e pianista Ezio Bosso, scomparso nel 2020, a 48 anni.
Ezio Bosso. Le cose che restano è un documentario musicale, presentato in anteprima nella sezione Fuori Concorso della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, prodotto da Sudovest Produzioni, Indigo Film con Rai Cinema e in uscita nelle sale italiane con Nexo Digital solo il 4, 5, 6 ottobre.
Al centro della carriera e dell’esistenza di Ezio Bosso, che è stata quanto di più atipico si possa immaginare, sia per le vicende personali che professionali, c’è sempre stato l’amore per l’arte, vissuta come disciplina e ragione di vita.
Un carisma unico, quello che contraddistingueva Bosso, il quale sapeva trasmettere la passione per la musica e in generale per la vita. Soffriva di una malattia neurodegenerativa da anni, ma questa non lo aveva mai fermato.
Il racconto all'interno del film è affidato allo stesso compositore, attraverso la raccolta e la messa in fila delle sue riflessioni, interviste, pensieri in un flusso di coscienza che si svela e ci fa entrare nel suo mondo, come in un diario.
La narrazione è stratificata, in un continuo rimando fra immagine e sonoro. Le parole dell’artista si alternano alla sua seconda voce, la musica, e alle testimonianze di amici, famiglia e collaboratori che contribuiscono a tracciare un mosaico accurato e puntuale della sua figura.
Portatore di un potente messaggio motivazionale nella sua vita e nella sua musica, Ezio Bosso è stato e sarà sempre una fonte d’ispirazione per chiunque vi si avvicini. “Una presenza, non un ricordo”, come racconta lo stesso regista del film, Giorgio Verdelli.
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- Scritto da Sara Michelucci
Gli amanti degli Oasis non dovranno aspettare poi tanto, per vedere al cinema il documentario Oasis Knebworth 1996. Il film è previsto il 27, 28, 29 settembre ed è la storia del rapporto speciale tra gli Oasis e i loro fan, un rapporto che ha reso possibile il più grande concerto degli anni ’90, che viene raccontato attraverso gli occhi degli spettatori che vi hanno preso parte e che è ricostruito grazie a materiali d’archivio e filmati di backstage, interviste aggiuntive alla band e agli organizzatori del concerto.
Diretto dal vincitore del Grammy Award, Jake Scott, Oasis Knebworth 1996 è la celebrazione cinematografica di uno dei concerti dal vivo più iconici degli ultimi 25 anni, un documentario impregnato di musica e delle esperienze dei fan durante quel monumentale fine settimana. I biglietti del film saranno in vendita proprio da martedì 10 agosto, per festeggiare i 25 anni dalla prima serata dei concerti.
Le due serate da record degli Oasis a Knebworth si sono svolte infatti il 10 e 11 agosto 1996, con oltre 250.000 giovani appassionati provenienti da tutto il mondo che si sono riuniti a Knebworth Park, nell’Hertfordshire. I biglietti sono stati messi in vendita l’11 maggio 1996. Durante la notte, lunghe code si sono formate fuori dai negozi di dischi e fuori dalle biglietterie locali, mentre i fan di tutto il mondo hanno trascorso la loro giornata attaccati ai telefoni fissi cercando di mettersi in contatto con i numeri per la prenotazione che risultavano costantemente occupati.
Tutti i biglietti sono andati esauriti in meno di 24 ore, battendo ogni record al botteghino del Regno Unito. Gli organizzatori hanno stimato che potenzialmente la band avrebbe potuto vendere il doppio o il triplo dei biglietti, tale fu la richiesta del pubblico in quelle giornate.
Liam Gallagher sottolinea: “Knebworth per me è stata la Woodstock degli anni ’90. Riguardava la musica e le persone. Non ricordo molto, ma non lo dimenticherò mai. Si trattò di un momento biblico”. Noel Gallagher aggiunge: “Non posso credere che non abbiamo mai suonato Rock ‘n’ Roll Star!” Tom Mackay, President, Premium Content, Sony Music Entertainment afferma: “Siamo entusiasti di lavorare con RSA Films e Trafalgar Releasing per offrire al pubblico del mondo quest’incredibile esperienza cinematografica dedicata a uno dei concerti storici degli Oasis.
Oasis Knebworth 1996 permette a generazioni di fan che non hanno potuto assistere a questo spettacolo iconico di sperimentare l’energia e l’impatto della performance degli Oasis, che 25 anni fa ha davvero scosso Knebworth”. Marc Allenby di Trafalgar Releasing ha dichiarato: “Il successo e la continua eredità degli Oasis hanno definito una generazione come poche band hanno fatto nella storia della musica. Siamo orgogliosi di portare questo film celebrativo al cinema per questo evento speciale, riunendo il pubblico di tutto il mondo per commemorare il 25° anniversario di questi concerti storici“.
Oasis Knebworth 1996
Regia: Jake Scott
Produzione: Black Dog Films
Produttori esecutivi: Noel Gallagher e Liam Gallagher
Distribuito da Sony Music Entertainment e nelle sale italiane da Nexo Digital
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- Scritto da Sara Michelucci
Il mondo del liscio e delle balere entra di prepotenza sul grande schermo, grazie all’evento musicale “Extraliscio - punk da balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba”, il film di Elisabetta Sgarbi dedicato agli Extraliscio e alla tradizione musicale romagnola. La pellicola torna in replica nelle sale, come evento firmato da Nexo Digital.
Il film è stato presentato in anteprima alle Giornate degli Autori nell’ambito della 77ª Mostra del Cinema di Venezia, al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, al Los Angeles Italia Film Fest. Ha ricevuto il Premio Siae per il talento creativo, conferito a Elisabetta Sgarbi, e il Premio Fice (Federazione Italiana dei Cinema d’Essai) a Mantova.
Extraliscio sono l’eclettico gruppo guidato dallo sperimentatore e polistrumentista Mirco Mariani, accompagnato dalla star del liscio Moreno Il Biondo e dalla “Voce di Romagna mia nel mondo” Mauro Ferrara, prodotto da Elisabetta Sgarbi con la sua Betty Wrong Edizioni Musicali e distribuito da Sony.
Così, dopo il successo al 71° Festival di Sanremo con il brano “Bianca Luce Nera” (musica di Mirco Mariani, testo di Mirco Mariani, Pacifico e Elisabetta Sgarbi), continua la missione di Mirco Mariani, Moreno Il Biondo e Mauro Ferrara di contaminare la tradizione con un mondo ricco di suoni e arrangiamenti, allo stesso tempo popolare e colto.
Il progetto Extraliscio ha preso forma nel 2014 dall’incontro tra Mirco Mariani (sempre alla ricerca di nuovi orizzonti da esplorare, diplomato al Conservatorio, compositore raffinato, conoscitore e collezionista di strumenti antichi e rari) e Moreno il Biondo (leggendario capo orchestra di Casadei anni ’90 e fondatore dell’Orchestra Grande Evento), avvenuto grazie a Riccarda Casadei, figlia di Secondo Casadei. A loro, si è unito Mauro Ferrara che già cantava nell’Orchestra di Moreno Conficconi.
Convinto che la musica romagnola abbia ancora molto da dire e si fondi su un linguaggio sincero che non perde la sua peculiarità quando si incontra/scontra con altri generi musicali, Mirco Mariani ha trovato nella passione e nella dedizione per il liscio di Moreno Il Biondo e Mauro Ferrara gli ideali compagni di viaggio. Extraliscio sono la prima produzione musicale di Betty Wrong Edizioni Musicali di Elisabetta Sgarbi.
Da giugno a settembre gli Extraliscio saranno in tour in tutta Italia con “È bello perdersi – tour d’Italie”, una serie di concerti fuori dagli schemi che contaminano la tradizione con un mondo ricco di suoni e arrangiamenti, allo stesso tempo popolare e colto. Per ben 5 volte gli Extraliscio incroceranno la ventiduesima edizione de La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, alla quale fanno anche da colonna sonora con i brano “Il ballo della Rosa” e “Milanesiana di Riviera”.
Extraliscio punk da balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba (Italia 2020)
Regia: Elisabetta Sgarbi
Distributore: Nexo Digital
Sceneggiatura: Ermanno Cavazzoni, Elisabetta Sgarbi, Eugenio Lio
Produzione: Betty Wrong Productions