Venezia e le sue meraviglie sono le protagoniste del documentario Venezia. Infinita avanguardia, in arrivo nelle sale italiane l’11, 12 e 13 ottobre, su soggetto di Didi Gnocchi, con sceneggiatura di Sabina Fedeli, Didi Gnocchi, Valeria Parisi, Arianna Marelli, e con la regia di Michele Mally.

Il film documentario prende avvio dall’immenso patrimonio veneziano per raccontare i palazzi che ospitano capolavori e oggetti storici, le connessioni artistiche e culturali, i nessi visivi che, viaggiando tra le epoche, vanno a comporre il ritratto di una città futuribile.

Un percorso musicale e visivo, attraverso immagini di lotte sociali, concerti dal vivo, memorie storiche, memorie familiari e filmati inediti. Roberta Lena firma DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato, il nuovo tributo a Fabrizio De Andrè.
È l’omaggio musicale e personale di un figlio all’eredità politica, artistica e umana di un grande poeta, testimonianza di un rapporto d’amore profondo. Cristiano De André ha riproposto al pubblico italiano, in un tour durato due anni, il concept album Storia di un impiegato, capolavoro quanto mai attuale di De André, scritto nel 1973 con Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani.

Diverse le storie che si alternano e si intrecciano, dove aspirazioni e aneliti di libertà dell’impiegato convivono con quelli della vita personale e musicale di Cristiano in un discorso sul nostro contemporaneo.

Sullo sfondo la Sardegna, che è soprattutto luogo del cuore dove emergono i ricordi del passato e le voci del presente.

“Quando nel 2018 mi è stata affidata la regia teatrale dell’opera rock Storia di un impiegato – racconta la regista - mi sono resa conto della potenza contemporanea delle parole contenute nell’album. La storia è una metafora della società di allora, ma sembra un monito al rimanere umani, valido e necessario anche nella nostra epoca. Faber diceva: 'Voi non avete fermato il vento / gli avete fatto perdere tempo'. Nella parabola narrativa dell’impiegato, che ho spesso mescolato metaforicamente alla vita di Cristiano, sono compresi conflitti e risoluzioni del carattere umano e della nostra società. Cristiano De André è l’erede di questo patrimonio e in questo passaggio di testimone è insito quel rapporto padre/figlio in cui ognuno può specchiarsi.

Al centro il rapporto speciale tra padre e figlio, il loro comune sentire, dove la musica rappresenta un filo rosso saldo e impossibile da spezzare.

DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato (Italia 2021)

Regia: Roberta Lena

Interpreti: Cristiano De André, Dori Ghezzi, Filippo De André

Produzione: Intersuoni (Ettore Caretta), Nuvole Production, Nexo Digital

Sceneggiatura: Alfredo Covelli, Roberta Lena

Fotografia: Martino Pellion Di Persano

Montaggio: Claudio Cormio

Scenografia: Ioannis “CIUF” Vafidis

Costumi: Anna Bonardello

Musica: Fabrizio De André, Cristiano De André, Nicola Piovani, Giuseppe Bentivoglio, Stefano Melone

Suono: Silvia Moraes, Alessandro Bonfanti

Effetti visivi: I Cammelli, Emanuele Segre, Domenico de Fazio, Anna d’Urbano

Un film intimo e personale, quello presentato alla Mostra del cinema di Venezia da Paolo Sorrentino. È stata la mano di Dio è la storia di un ragazzo che vive nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta.

Fabietto Schisa è un diciassettenne piuttosto impacciato che lotta per trovare il suo posto nel mondo, ma che trova gioia in una famiglia straordinaria e amante della vita. Fino a quando alcuni eventi cambiano tutto. Uno è l’arrivo a Napoli di una leggenda dello sport simile a un dio: l’idolo del calcio Maradona, che suscita in Fabietto, e nell’intera città, un orgoglio che un tempo sembrava impossibile. L’altro è un drammatico incidente che farà toccare a Fabietto il fondo, indicandogli la strada per il suo futuro.

Un film evento, quello firmato da Giorgio Verdelli, per entrare nel mondo del direttore d'orchestra, compositore e pianista Ezio Bosso, scomparso nel 2020, a 48 anni.

Ezio Bosso. Le cose che restano è un documentario musicale, presentato in anteprima nella sezione Fuori Concorso della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, prodotto da Sudovest Produzioni, Indigo Film con Rai Cinema e in uscita nelle sale italiane con Nexo Digital solo il 4, 5, 6 ottobre.

Al centro della carriera e dell’esistenza di Ezio Bosso, che è stata quanto di più atipico si possa immaginare, sia per le vicende personali che professionali, c’è sempre stato l’amore per l’arte, vissuta come disciplina e ragione di vita.

Un carisma unico, quello che contraddistingueva Bosso, il quale sapeva trasmettere la passione per la musica e in generale per la vita. Soffriva di una malattia neurodegenerativa da anni, ma questa non lo aveva mai fermato.

Il racconto all'interno del film è affidato allo stesso compositore, attraverso la raccolta e la messa in fila delle sue riflessioni, interviste, pensieri in un flusso di coscienza che si svela e ci fa entrare nel suo mondo, come in un diario.

La narrazione è stratificata, in un continuo rimando fra immagine e sonoro. Le parole dell’artista si alternano alla sua seconda voce, la musica, e alle testimonianze di amici, famiglia e collaboratori che contribuiscono a tracciare un mosaico accurato e puntuale della sua figura.

Portatore di un potente messaggio motivazionale nella sua vita e nella sua musica, Ezio Bosso è stato e sarà sempre una fonte d’ispirazione per chiunque vi si avvicini. “Una presenza, non un ricordo”, come racconta lo stesso regista del film, Giorgio Verdelli.

Gli amanti degli Oasis non dovranno aspettare poi tanto, per vedere al cinema il documentario Oasis Knebworth 1996. Il film è previsto il 27, 28, 29 settembre ed è la storia del rapporto speciale tra gli Oasis e i loro fan, un rapporto che ha reso possibile il più grande concerto degli anni ’90, che viene raccontato attraverso gli occhi degli spettatori che vi hanno preso parte e che è ricostruito grazie a materiali d’archivio e filmati di backstage, interviste aggiuntive alla band e agli organizzatori del concerto.

Diretto dal vincitore del Grammy Award, Jake Scott, Oasis Knebworth 1996 è la celebrazione cinematografica di uno dei concerti dal vivo più iconici degli ultimi 25 anni, un documentario impregnato di musica e delle esperienze dei fan durante quel monumentale fine settimana. I biglietti del film saranno in vendita proprio da martedì 10 agosto, per festeggiare i 25 anni dalla prima serata dei concerti.

Le due serate da record degli Oasis a Knebworth si sono svolte infatti il 10 e 11 agosto 1996, con oltre 250.000 giovani appassionati provenienti da tutto il mondo che si sono riuniti a Knebworth Park, nell’Hertfordshire. I biglietti sono stati messi in vendita l’11 maggio 1996. Durante la notte, lunghe code si sono formate fuori dai negozi di dischi e fuori dalle biglietterie locali, mentre i fan di tutto il mondo hanno trascorso la loro giornata attaccati ai telefoni fissi cercando di mettersi in contatto con i numeri per la prenotazione che risultavano costantemente occupati.

Tutti i biglietti sono andati esauriti in meno di 24 ore, battendo ogni record al botteghino del Regno Unito. Gli organizzatori hanno stimato che potenzialmente la band avrebbe potuto vendere il doppio o il triplo dei biglietti, tale fu la richiesta del pubblico in quelle giornate.

Liam Gallagher sottolinea: “Knebworth per me è stata la Woodstock degli anni ’90. Riguardava la musica e le persone. Non ricordo molto, ma non lo dimenticherò mai. Si trattò di un momento biblico”. Noel Gallagher aggiunge: “Non posso credere che non abbiamo mai suonato Rock ‘n’ Roll Star!” Tom Mackay, President, Premium Content, Sony Music Entertainment afferma: “Siamo entusiasti di lavorare con RSA Films e Trafalgar Releasing per offrire al pubblico del mondo quest’incredibile esperienza cinematografica dedicata a uno dei concerti storici degli Oasis.

Oasis Knebworth 1996 permette a generazioni di fan che non hanno potuto assistere a questo spettacolo iconico di sperimentare l’energia e l’impatto della performance degli Oasis, che 25 anni fa ha davvero scosso Knebworth”. Marc Allenby di Trafalgar Releasing ha dichiarato: “Il successo e la continua eredità degli Oasis hanno definito una generazione come poche band hanno fatto nella storia della musica. Siamo orgogliosi di portare questo film celebrativo al cinema per questo evento speciale, riunendo il pubblico di tutto il mondo per commemorare il 25° anniversario di questi concerti storici“.

Oasis Knebworth 1996

Regia: Jake Scott

Produzione: Black Dog Films

Produttori esecutivi: Noel Gallagher e Liam Gallagher
Distribuito da Sony Music Entertainment e nelle sale italiane da Nexo Digital


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