In tempo di Covid e di chiusura delle sale cinematografiche , il cinema a casa torna a farla da padrone. E le serie tv, se ben pensate, possono fare la differenza.

Ispirato al celebre romanzo Qualcuno volò sul nido del cuculo di Ken Kesey, Ratched è la nuova interessante serie televisiva proposta da Netflix.

Nel 1947 Mildred Ratched arriva in California e inizia a lavorare come infermiera in un rinomato ospedale psichiatrico, gestito dal visionario dottor Richard Hanover, dove vengono attuate sperimentali pratiche, decisamente poco ortodosse, per curare la mente umana.

Mildred si presenta con un aspetto perfetto e raffinato. È impeccabile, ma ben presto viene a galla il vero motivo per il quale è andata a lavorare in quel luogo. Sotto il suo aspetto ideale si cela un lato oscuro.

Una serie avvincente, che si snoda in otto puntate, una più interessante dell'altra. Buona la costruzione dei personaggi e ben dosata la suspense, che non risulta mai esagerata.

Ratched (Usa 2020)

Regia: Ryan Murphy

Con: Sarah Paulson,Finn Wittrock,Judy Davis

Creato da: Evan Romansky

Produzione: The Saul Zaentz Company, Fox 21 Television Studios, Ryan Murphy Productions

Distributore: Netflix

Come Play - Gioca con me, film diretto da Jacob Chase, sceglie l'horror per narrare la storia di Oliver (Azhy Robertson), bambino affetto da autismo, solitario e incompreso, il quale riesce a comunicare con gli altri solo tramite tablet e cellulare. Alla disperata ricerca di un amico, trova conforto esclusivamente in quei dispositivi, da cui non si separa mai.

Quando una creatura misteriosa cerca di entrare nel suo mondo proprio attraverso i dispositivi di Oliver, i suoi genitori (Gillian Jacobs and John Gallagher Jr.) dovranno combattere per salvare il loro figlio dal mostro dentro e oltre lo schermo.

Un film che mette in scena l'annosa questione del rapporto tra normalità e diversità. Non solo Larry è 'diverso' da Jacob, ma lo stesso bambino si sente differente dai suoi coetanei, tanto che si rifugia nel mondo della tecnologia, come a sentirsi più sicuro e compreso in un mondo altro rispetto a quello reale.

Ma il rapporto con il 'mostro' in questo caso non sarà possibile per Jacob. Ne La forma dell'acqua Guillermo del Toro aveva dato una possibilità al rapporto tra creature diverse, tanto da far innamorare Elisa, giovane donna muta, e una creatura anfibia di grande intelligenza e sensibilità, tenuta in cattività in un laboratorio. Nel caso di Come Play, invece, il genere horror ribadisce l'impossibilità di avere relazioni positive tra umani e creature soprannaturali. O quanto meno le rende molto complesse.

Un film originale, che mette l'accento anche sull'attualità, e accende uno sguardo altro anche sul mondo dell'autismo.

Come Play - Gioca con me

Regia: Jacob Chase

Cast: Azhy Robertson, Gillian Jacobs, John Gallagher Jr.

Distributore: 01 Distribution

Il lockdown dovuto alla pandemia di Coronavirus ha messo a dura prova l'Italia. Ma ha anche mostrato la forza di tante persone nell'affrontare le difficoltà, tanto che anche il cinema ha deciso di parlarne. Fuori era primavera, firmato da Gabriele Salvatores, è un intimo racconto degli italiani in lockdown: dalle meravigliose piazze italiane vuote, a coloro che hanno lavorato in prima linea nelle corsie degli ospedali, ai balconi in festa, alle riprese domestiche.

Una testimonianza collettiva filtrata attraverso la regia e la visione dell'autore che, con un vero e proprio film documentario, restituisce alla nostra futura memoria una fotografia autentica e completa dell’Italia di oggi.

"Seguiamo l’ordine cronologico ed emotivo degli eventi, a partire da quando l’Italia guardava alla Cina e al virus come un problema lontano, passando per la graduale consapevolezza dell’emergenza, per arrivare all’inizio della fase due. Al di là degli aspetti tecnici, quello che vorrei emergesse è la sincerità di questi racconti, che siano veri, fatti col cuore. C’è poi un altro tema che ho particolarmente a cuore che emergerà dal racconto: la rinascita della natura", racconta il regista.

Il film è presentato come evento speciale alla Festa del Cinema di Roma 2020.

 

Fuori era primavera (Italia 2020)

Regia: Gabriele Salvatores

Montaggio: Massimo Fiocchi, Chiara Griziotti

Produzione: Rai Cinema, Indiana Production

Distribuzione: 01 Distribution

The Rossellinis racconta la storia di una famiglia, che è tutta un film. Roberto Rossellini è stato un genio del cinema e un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata.  Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio, non si sente all’altezza del cognome. Decide così di girare a 55 anni il suo primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e obbligando i parenti a un’impossibile terapia familiare davanti alla macchina da presa.

Il documentario sarà visibile nei cinema solo il 26, 27 e 28 ottobre ed è l’evento speciale di chiusura della 35a Settimana Internazionale della Critica. Un racconto che ha tutto il sapore della saga familiare, ma che non si limita solo a questo. Racconta infatti la grandiosità di un uomo, anche attraverso la sua famiglia allargata. Non si nascondono le imperfezioni e in risalto c’è l’uomo in tutta la sua essenza. Genio e padre, marito e nonno. Figura non facile da sostenere e con cui confrontarsi, che non smette di condizionare la vita dei suoi familiari. Un film interessante che pone una luce nuova e diversa su uno dei maggiori registi del nostro cinema. Che piace proprio per il suo non essere edulcorato.

The Rossellinis (Italia, Lettonia, 2020)

Regia: Alessandro Rossellini

Cast: Isabella Rossellini, Renzo Rossellini, Robin Rossellini, Ingrid Rossellini, Gil Rossellini, Nur Rossellini e Katherine Cohen
Prodotto da B&B Film, coprodotto da VFS Films con Rai Cinema in associazione con Istituto Luce Cinecittà con il sostegno di Mibact Creative Media Europe, Regione Lazio, POR FESR Lazio 14-20, National Film Centre of Latvia

Distribuzione: Nexo Digital

Gabriele D’Annunzio e i suoi ultimi anni di vita sono lo spunto per il primo lungometraggio di Gianluca Jodice, Il cattivo poeta. Siamo nel 1936. Giovanni Comini è stato appena promosso federale, il più giovane che l’Italia possa vantare. Ha voluto così il suo mentore, Achille Starace, segretario del Partito Fascista e numero due del regime. Comini viene subito convocato a Roma per una missione delicata: dovrà sorvegliare Gabriele d’Annunzio (interpretato da Sergio Castellitto) e metterlo nella condizione di non nuocere...

Già, perché il Vate, il poeta nazionale, negli ultimi tempi appare contrariato, e Mussolini teme possa danneggiare la sua imminente alleanza con la Germania di Hitler. Ma al Vittoriale, il disegno politico di cui Comini è solo un piccolo esecutore inizierà a perdere i suoi solidi contorni e il giovane federale, diviso tra la fedeltà al Partito e la fascinazione per il poeta, finirà per mettere in serio pericolo la sua lanciata carriera.

Un biopic attraverso il quale conosciamo un lato diverso di D’Annunzio. Per il giovane protagonista Comini ogni complicazione potrebbe essere ‘fatale’ e si tratterà di una vera sfida, anche per la stima che prova nei confronti del poeta.

Il cattivo poeta (Italia 2020)

Regia: Gianluca Iodice

Cast: Sergio Castellitto, Francesco Patanè, Tommaso Ragno, Clotilde Courau, Fausto Russo Alesi, Massimiliano Rossi, Elena Bucci, Lidiya Liberman, Janina Rudenska, Lino Musella

Distribuzione: 01 Distribution


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