di mazzetta

Continua senza ritegno la farsa sul nucleare iraniano. Seguendo un’escalation costante nei toni come nelle intenzioni, l’Occidente mette sul banco degli accusati l’Iran e il suo programma nucleare.
Le pretese dell’Occidente non si fondano su alcuna norma del diritto internazionale, ma esclusivamente su un processo alle intenzioni iraniane e sul desiderio di impedire ai persiani di possedere armamenti nucleari. Il pessimo servizio che i fautori del Nuovo Ordine Mondiale stanno facendo alle istituzioni e al diritto internazionale, sempre più delegittimate da un impiego strumentale che fa gridare allo scandalo e al doppiopesismo, è un prezzo che viene pagato nell’indifferenza delle diplomazie e dei commentatori.

di Maurizio Musolino

Una mannaia è calata sulla fragilissima situazione economica dell’Anp all’indomani dell’esito del voto del 25 gennaio. Prima Israele ha deciso di bloccare arbitrariamente il trasferimento di quanto già apparteneva ai palestinesi, ovvero quei tributi che Tel Aviv trattiene alle frontiere sulle merci destinate alle popolazioni di Gaza e Cisgiordania, poi anche l’Unione europea, allineandosi con il coro israelo-statunitense, ha minacciato di sospendere gli aiuti all’Autorità nazionale. Due misure prese in risposta alla vittoria di Hamas. L’espressione più autentica del concetto di libertà e di democrazia che regna in Occidente. Il voto palestinese, infatti sembra proprio non andare giù a molti. Tanti si dicono ancora sorpresi, i più però sapevano bene a cosa si andava in contro e, colpevolmente, non hanno fatto nulla per evitarlo.

di Sara Nicoli

Nubi di tempesta oscurano il Sol Levante. La Fuji foto ha annunciato che entro l'anno licenzierà 5 mila lavoratori nell'ambito di una ristrutturazione da 165 miliardi di Yen. L'inflazione è in crescita (+ 1% nell'ultimo mese) e i prezzi al consumo sono in aumento (+4,4%). Il governo è assediato dagli scandali degli appalti truccati che ha portato all'arresto di tre alti dirigenti del ministero ed a massicce perquisizioni in una decina di grandi imprese di ingegneria civile e edile.

di Alessandro Iacuelli

Il 29 gennaio scorso, l'esercito russo in Cecenia ha ucciso undici presunti guerriglieri e ne ha arrestati oltre 30. E' questo il bilancio delle operazioni speciali condotte nella repubblica caucasica fino a ieri, a rendere pubbliche queste informazioni è il generale Grigori Fomenko, a capo delle forze russe in Cecenia, in una conferenza stampa a Grozny insieme al presidente ceceno filorusso Alu Alchanov. Da qualche mese, la stretta militare russa sta avendo ragione degli indipendentisti, come prova il fatto che sono in calo gli attentati contro le forze russe da parte degli insorti ceceni. Ma gli indipendentisti stanno cercando di reclutare nuove forze nel nord della Cecenia, e nelle regioni russe del Daghestan e di Stavropol. Proprio nel Daghestan, Mosca sta intensificando la pressione di polizia ed esercito contro la resistenza cecena.

di Bianca Cerri

Sembra che il filo spinato elettrificato, piazzato alle frontiere tra America e Messico, non riesca più ad impedire il passaggio di immigrati clandestini che tentano di entrare negli Stati Uniti per trovare sollievo alla miseria. L'Arizona Republic si lamenta del dolore e della fatica di chi vive nelle zone di frontiera dove, nonostante le centinaia di contractors armati fino ai denti, capita di ritrovarsi accanto un messicano affamato. E non passa giorno senza che tra i derelitti ci scappi il morto. Non certo per colpa delle guardie armate, assicura James Gilchrist, presidente della Minuteman Project, che dirige l'andirivieni dei contractors, la colpa è dei clandestini. Fortuna che i guai stanno per finire: il Dipartimento della Difesa ha firmato un contratto con la Halliburton per la costruzione di campi di detenzione dove finiranno quelli che tentano di attraversare illegalmente la frontiera. Il fatto che al vertice della Halliburton sieda il Vice Presidente Usa, Dick Cheney, non procura nessun imbarazzo, semmai un lievitare dei costi.


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