di Sara Michelucci

Un altro personaggio importante, questa volta non per le sue doti positive, quello interpretato da Benicio del Toro in Escobar. Dopo aver vestito i panni dell'eroe sudamericano, Che Guevera, l'attore è il protagonista del film d'esordio di Andrea Di Stefano. La storia è quella di due fratelli canadesi, Nick e Dylan, che decidono di aprire in Colombia una scuola di surf.

Nick incontra un giorno la bella Maria e se ne innamora perdutamente. Ma dovrà fare i conti con una famiglia piuttosto ingombrante. La ragazza, infatti, è la nipote di Pablo Escobar, il noto trafficante di droga.

Il ragazzo viene ben accolto e invitato a lavorare nella tenuta, lasciando la scuola di surf ed il fratello Dylan, che non vede di buon occhio la frequentazione, anche a causa di alcuni fatti di sangue che li hanno toccati da vicino. La vita di Nick, da quel momento, non sarà più la stessa.

Il racconto si incentra sul confronto tra due personaggi totalmente differenti, ma che si troveranno a dover condividere un pezzo di vita. L'uomo comune, così, entrerà in contatto con un personaggio dai tratti quasi mitologici. Venerato da una parte del popolo, odiato dalla legge, santificato dal suo clan, 'El patron' Escobar ricalca tutta una serie di caratteristiche, tipiche di alcuni fuorilegge storici.

La costruzione dei personaggi è la forza del film, oltre a un racconto che tiene con il fiato sospeso e sa coinvolgere fino alla fine uno spettatore, sicuramente abituato a film di questo tipo, ma che in questo caso ritrova in una struttura narrativa ben congegnata, un elemento essenziale a cui fare riferimento. 

Escobar (Francia, Spagna, Belgio 2014)

REGIA: Andrea Di Stefano
ATTORI: Benicio Del Toro, Josh Hutcherson, Brady Corbet, Claudia Traisac, Carlos Bardem, Ana Girardot
SCENEGGIATURA: Andrea Di Stefano
FOTOGRAFIA: Luis David Sansans
MONTAGGIO: Maryline Monthieux
MUSICHE: Max Richter
PRODUZIONE: Chapter 2
DISTRIBUZIONE: Good Films

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

L'era glaciale - In rotta di collisione è il quinto capitolo del famoso film di animazione, diretto da Mike Thurmeiere e Galen T. Chu. Ma il lavoro, rispetto soprattutto al primo film, risulta poco innovativo sia nella storia che nella costruzione dei personaggi e il divertimento viene meno. Scrat è ancora una volta alle prese con la sua ghianda, pronto a tentarle tutte pur di metterla al sicuro. Questa volta arriva addirittura nello spazio dove, a bordo di un Ufo, provoca la collisione tra due pianeti che formano un gigantesco meteorite, il quale rappresenta una minaccia la Terra.

L'imminente catastrofe provoca infatti una tempesta di meteoriti e gli amici di Scrat devono abbandonare la loro casa e intraprendere un lungo viaggio per salvarsi. Ma questo fa sì che Manny e gli altri rincontrino il loro vecchio amico Buck, scappato dal mondo dei dinosauri, che li aiuta nel loro viaggio.

Da qui la scoperta di nuovi luoghi, anche esotici, che li mette in contatto con specie animali finora sconosciute, le quali si uniscono al gruppo. Tra queste il leader spirituale Shangri Llama, un Aepycamelus; il furetto Neil deBuck Weasel; il coniglio Teddy e Brooke e una femmina di bradipo che si innamora di Sid.

Ma c'è chi, come il feroce Dakotaraptor, Gavin, coadiuvato dai suoi figli Gertie e Roger, brama lo schianto del meteorite, per far sì che i mammiferi si estinguano così che i dinosauri possano tornare a regnare sulla Terra. Tra i doppiatori italiani troviamo i bravi Claudio Bisio, Pino Insegno e Filippo Timi.

L'era glaciale - In rotta di collisione

REGIA: Mike Thurmeier, Galen T. Chu
ATTORI: Claudio Bisio, Pino Insegno, Lee Ryan, Massimo Giuliani, Filippo Timi, Isabelle Adriani, Roberta Lanfranchi
SCENEGGIATURA: Michael J. Wilson
FOTOGRAFIA: Renato Falcão
MONTAGGIO: James Palumbo
MUSICHE: John Powell
PRODUZIONE: Blue Sky Studios, Twentieth Century Fox Animation
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Per gli appassionati di una delle saghe di fantascienza più famose al mondo, arriva al cinema Star Trek Beyond, diretto da Justin Lin. Nuovo capitolo del popolare franchise Star Trek, creato da Gene Roddenberry e ripresentato da J.J. Abrams nel 2009, torna sugli schermi il terzo film della serie reboot con un nuovo epico viaggio della Uss Enterprise e del suo intrepido equipaggio.

In Star Trek Beyond l'equipaggio della Enterprise esplora gli angoli più remoti dello spazio sconosciuto, dove lo attende un nuovo nemico misterioso, che metterà a rischio loro e tutto ciò che la Federazione rappresenta.

L'equipaggio, sopravvissuto a una trappola, effettua un atterraggio d'emergenza su un pianeta vicino, dove deve affrontare un nuovo e pericoloso nemico, Krall, un tiranno malvagio che cattura gli equipaggi delle navi che passano nelle vicinanze col suo sciame di navette monoposto. Krall vuole entrare in possesso di un manufatto alieno custodito sull'Enterprise, recuperato da Kirk in una precedente missione.

Buona la costruzione dei personaggi, come l'uso degli effetti speciali che sono ben funzionali a un racconta che appassiona sicuramente i fan del genere, ma piace anche a chi non lo è. Certo non stiamo parlando di un film dall'originalità spiccata né, tanto meno, dalla capacità di affrontare argomenti 'spinosi' in modo profondo e mai scontato, ma nel complesso il film risulta un piacevole svago.

Star Trek Beyond (Usa 2016)
REGIA: Justin Lin
ATTORI: Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Simon Pegg, Idris Elba, Karl Urban, Sofia Boutella, Anton Yelchin, John Cho, Deep Roy, Joe Taslim, Lydia Wilson
SCENEGGIATURA: Doug Jung, Simon Pegg
FOTOGRAFIA: Stephen F. Windon
MONTAGGIO: Greg D'Auria, Dylan Highsmith, Kelly Matsumoto, Steven Sprung
MUSICHE: Michael Giacchino
PRODUZIONE: Bad Robot, Paramount Pictures, Skydance Productions
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Un horror intelligente, non banale e scontato. Un po' come succede quando se ne guarda uno di Romero, Carpenter o Cronenberg, dove l'uso delle immagini, forti e splatter non è fine a se stesso, ma supporta un racconto e rimanda ad altro. It Follows è il nuovo lavoro, scritto e diretto da David Robert Mitchell, e presentato al Toronto Film Festival 2014.

Per la diciannovenne Jay, l'autunno dovrebbe significare scuola, ragazzi e fine settimana al lago. Ma dopo un incontro di sesso apparentemente innocuo, la giovane donna inizia a essere perseguitata da strane visioni e dalla sensazione inevitabile che qualcuno, o qualcosa, la stia seguendo. Di fronte a questa sensazione, Jay e i suoi amici si trovano a dover trovare un modo per sfuggire agli orrori che sembrano essere dietro l'angolo.

Il male, l'orrore, la paura tornano protagonisti in un momento storico particolare, come quello che l'Occidente si trova a vivere, con la minaccia dell'Isis e di forze, spesso, sconosciute, che mietono terrore. Una paura che si insinua nella quotidianità, ma che sembra invisibile e si manifesta nel rumore e nel sangue degli attentati terroristici.

Una paura anche mediatica, supportata da immagini di gente che sembra lontana ma, che in realtà  non lo è poi così tanto. Una paura politica, cavalcata spesso da partiti a caccia di voti, che fanno del terrore la loro arma di 'seduzione elettorale'.

L'instabilità che la società contemporanea sta vivendo, mette in crisi un sistema di valori e di sentimenti e questo porta a guardare spesso con paura chi ci sta attorno. E l'horror politico da sempre ha spiegato molto bene questi timori. It Follows in parte ci riprova e il risultato non è malvagio, tanto che lo studio sta pensando alla realizzazione di un possibile sequel.

It Follows (Usa 2015)

REGIA: David Robert Mitchell
ATTORI: Maika Monroe, Keir Gilchrist, Jake Weary, Daniel Zovatto, Olivia Luccardi, Lili Sepe
SCENEGGIATURA: David Robert Mitchell
FOTOGRAFIA: Michael Gioulakis
MONTAGGIO: Julio C. Perez IV
MUSICHE: Disasterpeace
PRODUZIONE: Animal Kingdom
DISTRIBUZIONE: Koch Media

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Siamo decisamente abituati a un modo diverso di pensare Tarzan. Nei film che fino ad ora sono stati prodotti, si pensava a un personaggio dai tratti mitologici, che vive nella giungla, appeso alle liane con l'amata Jane e la simpatica scimmietta Cita. Nel film di David Yates, The legend of Tarzan, invece, ci troviamo di fronte a un personaggio completamente differente.

Sono trascorsi molti anni da quando l'uomo, una volta conosciuto come Tarzan (Alexander Skarsga?rd) ha lasciato la giungla africana per tornare ad una vita imborghesita come John Clayton III, Lord Greystoke, con al suo fianco l'amata moglie Jane (Margot Robbie). Invitato a tornare in Congo per servire da emissario commerciale del Parlamento, ignora di essere una pedina in una convergenza mortale di avidità e vendetta ordita dal capitano belga Leon Rom (Christoph Waltz).

Ma coloro che sono dietro il complotto omicida non hanno idea di cosa stanno per scatenare.
Il film è basato sul personaggio creato da Edgar Rice Burroughs, ma non riesce a decollare a causa di diverse sbavatura sia nella storia, che nella costruzione dei personaggi, ma anche nell'uso della computer grafica. Inoltre il viaggio di Tarzan che, in questo caso è dalla civiltà alla natura, non coglie alcuni passaggi fondamentali, su cui avrebbe anche potuto giocare per risollevare una costruzione narrativa non proprio eccelsa.

The legend of Tarzan

REGIA: David Yates
ATTORI: Alexander Skarsgård, Margot Robbie, Samuel L. Jackson, Christoph Waltz, Ella Purnell, Djimon Hounsou, John Hurt
SCENEGGIATURA: Stuart Beattie, Craig Brewer
FOTOGRAFIA: Henry Braham
MONTAGGIO: Mark Day
PRODUZIONE: Dark Horse Entertainment, Jerry Weintraub Productions, Riche Productions.
DISTRIBUZIONE: Warner Bros.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy