di Sara Michelucci

Un Oscar per il miglior film che sicuramente il cast di Moonlight ricorderà per sempre. Non solo per la gaffe che lo ha accompagnato in occasione della Notte degli Oscar 2017, con tanto di stupore e di imbarazzo sia per i protagonisti del film in questione che per quelli di La La Land, per non parlare degli organizzatori della kermesse; ma anche perchè il film scritto e diretto da Barry Jenkins, che trae spunto dall'opera teatrale In Moonlight Black Boys Look Blue di Tarell Alvin McCraney, punta dritto verso un' America ben diversa da quella bramata da Donald Trump.

Il film, che si è aggiudicato anche l'Oscar per il miglior attore non protagonista e per la migliore sceneggiatura non originale, racconta la storia di Chiron, un bambino afroamericano originario di Liberty City chiamato da tutti 'Little', il quale vive una condizione familiare di grande disagio, con una madre tossica e che non si occupa di lui.

Il ragazzo cresce in un quartiere di Miami segnato da droga e violenza, oggetto degli abusi dei bulli e delle gangs.Chiron incontra un giorno Juan e Teresa, che si prenderanno cura del ragazzo, insegnandogli ad affrontare la difficile quotidianità in cui vive e accogliendolo in casa loro.

Ma una volta che Juan è morto, il ragazzo, ormai adolescente, potrà contare sulla sola Teresa.
Man mano comincerà a rapportarsi anche con la propria sessualità, scoprendo di essere gay. La cosa non è facile da digerire, soprattutto nell'ambiente in cui si trova a crescere. La sua è una ricerca: trovare se stesso, ma anche capire come fare a uscire dal circolo vizioso di una società violenta e piena di trappole.

Una fatica non da poco, che si esplicita in un racconto sull'identità, sulla famiglia, ma anche sull'amicizia e l'amore. Il risultato non è totalmente eccellente, ma lo sforzo di non farsi condizionare dalla provenienza teatrale e di 'combattere' certi luoghi comuni è apprezzabile.

Moonlight (Usa 2016)
REGIA: Barry Jenkins
ATTORI: Mahershala Ali, Naomie Harris, Janelle Monáe, Trevante Rhodes, Ashton Sanders, André Holland
SCENEGGIATURA: Barry Jenkins
FOTOGRAFIA: James Laxton
MONTAGGIO: Joi McMillon, Nat Sanders
MUSICHE: Nicholas Britell
PRODUZIONE: A24
DISTRIBUZIONE: Lucky Red

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Non è mai facile raccontare in un film la biografia di personaggi famosi, ma nel caso di Pablo Larraín si può dire che il risultato sia più che positivo. In Jackie, il regista cileno segue le vicende di Jacqueline Kennedy cinque giorni dopo l'assassinio di suo marito, il presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, avvenuto nel 1963 a Dallas in Texas.

Jacqueline Kennedy aveva solo 34 anni ed era una donna piena di stile, ma anche imperscrutabile. Non ci mise molto a diventare un'icona, una delle donne più famose e ammirate. Dalla moda agli abiti di Chanel o al gusto per gli arredi e le arti, Jackie era un modello da imitare per molte donne.

Ma qualcosa cambiò dopo quel viaggio a Dallas, in cui il presidente trovò la morte. L'abito rosa di Jackie si macchiò di sangue e quell'alone di morte le restò addosso per il resto della sua esistenza.

Quando Jackie salì sull'Air Force One per tornare a Washington, il suo mondo era crollato. Quel sogno costruito insieme al marito sembrò svanire per sempre, oppressa dal dolore per la perdita del suo amato, ma anche di un intero mondo.

Nella settimana successiva la sua vita cambiò radicalmente e dovette occuparsi di tutto e da sola: consolare i suoi due bambini, lasciare la casa su cui aveva speso tante energie e pianificare le esequie di suo marito. Sette giorni che sarebbero stati decisivi nel delineare sia l'immagine e l'eredità di Kennedy sia il modo in cui lei stessa sarebbe stata ricordata.

Brava anche Natalie Portman, che conferisce al personaggio un certo spessore, in un biopic che non racconta solo la storia di una donna, ma di un Paese in un momento storico particolare, senza cadere in facili luoghi comuni. 

Jackie (Usa 2016)
REGIA: Pablo Larraín
ATTORI: Natalie Portman, Peter Sarsgaard, John Hurt, Billy Crudup, Greta Gerwig, Max Casella, Beth Grant
SCENEGGIATURA: Noah Oppenheim
FOTOGRAFIA: Stéphane Fontaine
MONTAGGIO: Sebastián Sepúlveda
MUSICHE: Mica Levi
PRODUZIONE: Bliss Media, Fabula, LD Entertainment
DISTRIBUZIONE: Lucky Red

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Un'Europa smarrita di fronte a una crisi mondiale di vaste dimensioni. È questo il contesto del nuovo film scritto e diretto da Peter Brosens e Jessica Woodworth, Un re allo sbando. La pellicola è stata presentata alla 73ª edizione del festival di Venezia, nella sezione Orizzonti.
Al centro la storia c'è Nicola III, re dei Belgi, che si trova in visita ufficiale a Istanbul quando arriva la notizia che la Vallonia ha dichiarato la propria indipendenza e, così, il Belgio non esiste più.

Una decisione che porta il sovrano ed il suo staff a  tornare subito in patria, per porre un freno alla critica situazione. Ma non è così facile. I voli, infatti, vengono bloccati a causa di una tempesta solare. Così tentano dapprima la via terrestre, seguendo un gruppo di ballerine bulgare, per poi proseguire via mare Adriatico, per arrivare in Italia.

Un viaggio che sarà seguito da un documentarista e che diventa l'occasione per il sovrano, schivo e in crisi di identità, di affrontare se stesso e capire quello che realmente desidera diventare.

La pellicola va sicuramente apprezzata per la sua originalità: un mockumentary, ovvero un finto documentario misto a una commedia on the road, in una Turchia dai tratti surreali. Si parla del presente attraverso l'uso di una favola moderna, la quale ha la capacità di raccontare la crisi identitaria e di valori del mondo intero.

Si parte dalla realtà per analizzare se stessi, ma allo stesso tempo si percorre un cammino inverso, per guardare una situazione che spaventa e che va modificata o, quanto meno, affrontata.


Un Re allo sbando (Belgio, Olanda, Bulgaria 2016)
REGIA: Peter Brosens, Jessica Woodworth
ATTORI: Peter Van den Begin, Lucie Debay, Titus De Voogdt, Bruno Georis, Pieter van der Houwen
SCENEGGIATURA: Jessica Woodworth, Peter Brosens
PRODUZIONE: Bo Films, Entre Chien et Loup, Topkapi Films, Art Fest
DISTRIBUZIONE: Officine UBU

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


di Sara Michelucci

Torna il gruppo di ricercatori di Smetto Quando Voglio - Masterclass, sequel del fortunato primo capitolo firmato Sydney Sibilia. Pietro Zinni si trova nella sala riunioni del carcere e tenendo in braccio il figlioletto, promette alla compagna Giulia, preoccupata per il momento in cui potrà uscire perdendo così il suo stipendio da insegnante in carcere, di avere un piano per riuscire ad ottenere ancora del tempo per la reclusione: scatenare una rissa nella mensa dell'istituto dove risulterà colpevole. Ma qualcosa presto è destinata a cambiare.

La banda di ricercatori aveva prodotto, per sbarcare il lunario, una droga ‘legale’, ma ora è proprio la legge ad aver bisogno di loro. L'ispettore Paola Coletti chiederà al detenuto Zinni di rimettere su la banda, creando una task force sotto il suo controllo che entri in azione e fermi il dilagare delle smart drugs.

Solo così il ricercatore potrà  ottenere la fedina penale pulita. Tornano allora insieme il neurobiologo, il chimico, l'economista, l'archeologo, l’antropologo e i latinisti che, però, dovranno rinforzare le fila. Per portare a termine questa nuova missione, infatti, dovranno riportare in Italia nuove reclute tra i tanti ‘cervelli in fuga’ andati per necessità all'estero.

La banda di criminali più colta di tutti i tempi sarà costretta ancora una volta a rimettersi in gioco, affrontando molteplici imprevisti e nemici sempre più agguerriti, tra inseguimenti, esplosioni, assalti e rocambolesche situazioni.

Il regista mette in atto una nuova spietata analisi della società italiana e della situazione dei laureati e di quelle menti eccelse che non riescono a trovare lavoro in un Paese sempre più corrotto. Un sistema malato, marcio dall’interno, dove difficilmente si troverà una soluzione e in cui sembra quasi sia meglio delinquere. E lo fa usando la commedia e l’ironia, che strappa la risata, ma che al tempo stesso porta alla riflessione e consapevolezza che qualcosa deve cambiare.

Smetto Quando Voglio 2 – Masterclass (Italia 2017)

REGIA: Sydney Sibilia
ATTORI: Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Valeria Solarino
SCENEGGIATURA: Sydney Sibilia, Francesca Manieri, Luigi Di Capua
FOTOGRAFIA: Vladan Radovic
MONTAGGIO: Gianni Vezzosi
PRODUZIONE: Fandango, Groenlandia con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Un film che lascia decisamente con il fiato sospeso e che convince per la capacità del regista, M. Night Shyamalan, di entrare nella mente dello psicopatico Kevin (James McAvoy) e mostrare la lotta tra le sue 23 personalità. Split racconta di tre adolescenti, Claire, Marcia e l'outsider Casey, rapite e tenute prigioniere in una cantina da 'Dennis', una delle personalità che abita il corpo di Kevin Wendell Crumb, vittima a sua volta di un abuso infantile che lo ha portato alla psicosi.

La psichiatra di Kevin crede che in tali casi lo squilibrio psicologico possa causare cambiamenti fisiologici. Ma non sa che in Kevin resta ancora una personalità nascosta. Nasce così una lotta per la sopravvivenza tra le ragazze e il loro aguzzino.

Battaglia che si trasla anche nella mente di Kevin, dove le divisioni e barriere tra le varie personalità iniziano a crollare e tutto diventa ancora più complesso.

Il regista de Il Sesto senso riesce a riemergere dopo una serie di film un po' deludenti, con un lavoro che sicuramente tiene lo spettatore incollato alla sedia, soprattutto per l'attesa del colpo di scena finale a cui l'autore non rinuncia.

La lotta tra personalità che coabitano in una stessa mente, di hitchcockiana memoria, si complica in questo caso, con un sovraffollamento che risulta interessante soprattutto a livello di costruzione del personaggio e delle caratteristiche che gli ruotano attorno e che devono essere ben bilanciate per rislutare credibili.

Split (Usa 2016)
REGIA: M. Night Shyamalan
ATTORI: James McAvoy, Anya Taylor-Joy, Haley Lu Richardson, Betty Buckley, Brad William Henke, Jessica Sula, Kim Director
SCENEGGIATURA: M. Night Shyamalan
FOTOGRAFIA: Michael Gioulakis
MONTAGGIO: Luke Franco Ciarrocchi
MUSICHE: West Dylan Thordson
PRODUZIONE: Blinding Edge Pictures, Blumhouse Production
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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