La cultura come strumento di emancipazione, come lasciapassare verso nuovi contesti. Luca Marinelli è il protagonista del nuovo film di Pietro Marcello, Martin Eden, in concorso alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Dopo aver salvato da un pestaggio Arturo, giovane rampollo della borghesia industriale, il marinaio Martin Eden viene ricevuto in casa della famiglia del ragazzo e qui conosce Elena, la  bella sorella di Arturo, e se ne innamora al primo sguardo. La giovane donna, colta e raffinata, diventa non solo un'ossessione amorosa, ma il simbolo dello status sociale cui Martin aspira a elevarsi.

A costo di enormi fatiche e affrontando gli ostacoli della propria umile origine, Martin insegue il sogno di diventare scrittore e - influenzato dal vecchio intellettuale Russ Brissenden - si avvicina ai circoli socialisti, entrando per questo in conflitto con Elena e con il suo mondo borghese.

"Martin Eden - afferma il regista - non racconta solo la storia di un giovane proletario che, per amore di una ragazza altolocata, ambisce a diventare scrittore: è anche il ritratto di un artista di successo – un autoritratto a tinte fosche dello stesso Jack London – che smarrisce fatalmente il senso della propria arte.

Ispirandoci liberamente al romanzo di London, abbiamo letto Martin Eden come un affresco capace di anticipare le perversioni e i tormenti del Novecento, e i suoi temi cruciali: il rapporto tra individuo e società, il ruolo della cultura di massa, la lotta di classe.

Nel film la parabola dell’eroe negativo creato da London si apre con un filmato di repertorio dell’anarchico Errico Malatesta per poi trovare simmetrie nelle vite e nelle opere di alcuni scrittori dannati del XX secolo, da Vladímir Majakóvskij a Stig Dagerman a Nora May French.

Abbiamo immaginato il nostro Martin attraversare il Novecento, o meglio una 'crasi', una trasposizione trasognata del Novecento, libera da coordinate temporali, ambientata non più nella California del romanzo ma in una Napoli che potrebbe essere qualsiasi città, ovunque nel mondo".

Molto bravi gli attori, con Marinelli che riconferma il suo talento e la grande capacità di dare vigore e intensità al personaggio che rappresenta.

Convince anche la decisione registica di scegliere una Napoli insolita, quasi 'sospesa', per ambientare questo racconto che sa osare e coinvolgere.

 

Martin Eden (Italia/Francia 2019)

Regia: Pietro Marcello

Sceneggiatura: Maurizio Braucci e Pietro Marcello

Cast: Luca Marinelli, Jessica Cressy, Vincenzo Nemolato, Marco Leonardi, Denise Sardisco, Carmen Pommella, Carlo Cecchi

Distribuzione: 01 Distribution

Sembrava una normale festa di compleanno, ma mentre i bambini giocano in soggiorno, i genitori iniziano a capire che nessuno di loro si conosce davvero. Genitori quasi perfetti, pellicola firmata da Laura Chiossone, mette a nudo uno dei ruoli più complessi e difficili che ci possano essere, quello a punto di madre e padre e lo fa in modo diretto e, a tratti atroce, svelando tante personalità e mentalità a volte molto divergenti tra loro.

Un film molto attuale, che pesca nelle nuove generazioni di genitori, divisi tra lavoro, scuola ed educazione dei propri pargoli.

Simona Riva è la mamma di Filippo. Suo figlio deve festeggiare l'ottavo compleanno e per questo evento occorre organizzare la festa con gli amichetti della scuola. Mamma single dai mille dubbi, si dedica con tutta se stessa a questa importante impresa, che vede protagonisti non solo una schiera di vivaci bambini, ma anche i loro rispettivi genitori. Ognuno di loro rappresenta una tipologia ben precisa di genitori: la coppia politicamente corretta che possiede la verità in tasca; il papà disoccupato che si mette allo stesso livello del figlio; l'estetista procace che talvolta si sente stretta nel suo ruolo materno; l'uomo d'affari separato che non ha tempo per la famiglia e la mamma arcobaleno.

Insomma una varietà di umanità racchiusa tra quattro mura che dovrà confrontarsi e scontrarsi su diverse questioni.

Un film interessante dal punto di vista sociologico, nonostante alcune pecche nella sceneggiatura e nella costruzione dei personaggi.

 

Genitori quasi perfetti (Italia 2019)

Regista: Laura Chiossone

Cast: Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Lucia Mascino, Marina Rocco

Distribuzione: Adler Entertainment

Nuova incursione nel genere horror per Pupi Avati, con Il signor Diavolo, ultimo lavoro del regista bolognese. Il tema del demonio non è nuovo al cinema, come alla letteratura, e da sempre affascina intellettuali e autori. Siamo nell'autunno del 1952. Nel nord est dell'Italia è in corso l’istruttoria di un processo sull’omicidio di un adolescente, considerato dalla fantasia popolare indemoniato.

Furio Momentè, ispettore del Ministero, parte per Venezia leggendo i verbali degli interrogatori. Carlo, l’omicida, è un quattordicenne che ha per amico Paolino. La loro vita è serena fino all’arrivo di Emilio, un essere deforme figlio unico di una possidente terriera che avrebbe sbranato a morsi la sorellina. Paolino, per farsi bello, lo umilia pubblicamente suscitando la sua ira: Emilio, furioso, mette in mostra una dentatura da fiera. Durante la cerimonia delle prime comunioni, Paolino nel momento di ricevere l’ostia, viene spintonato da Emilio. La particola cade al suolo costringendo Paolino a pestarla. Di qui l’inizio di una serie di eventi sconvolgenti.

Un film che coinvolge da subito, denso di significati che descrivono un pezzo d'Italia intriso di superstizione e mistero, dove è labile il confine che si crea tra realtà e immaginazione.

Avati, che aveva tralasciato il genere horror, vi fa ritorno in modo interessante e senza deludere, con un lavoro interessante sia a livello registico che narrativo.

 

Il signor Diavolo (Italia 2019)

Regista: Pupi Avati

Attori: Gabriel Lo Giudice; Filippo Franchini; Massimo Bonetti; Alessandro Haber; Gianni Cavina

Distribuzione: 01 Distribution

Icona del calcio mondiale, personaggio controverso e chiacchierato, Diego Maradona è il protagonista del nuovo film firmato da Asif Kapadia, nelle sale dal 23 al 25 settembre. Il regista, premio Oscar per il documentario su Amy Winehouse, racconta la storia di un ragazzino povero e senza istruzione cresciuto in una baraccopoli: la sua sorprendente eccellenza lo fa diventare una stella assoluta, elargendogli ricchezze incalcolabili, fama mondiale e status degno di una divinità. Tuttavia, gli mancano gli strumenti per gestire una celebrità simile. Ad ospitare l’anteprima italiana è stato il Biografilm Festival l’8 giugno. 

Un docufilm onirico, dai tratti grotteschi, ma anche dalla spiccata umanità è quello firmato da Cristiano Carotti e Desiderio, dal titolo Artaserse.

Un lavoro che racconta la storia del pugile-pittore Artaserse Conti, detto Serse, personaggio controverso, che si divide tra l'amore per tela e pennelli e quello per il ring.

Non dobbiamo aspettarci, però, il classico racconto, con tanto di lieto fine alla Rocky, ma un vero e proprio viaggio, a tratti psichedelico, che spazia tra realtà e finzione e ci apre un mondo fatto di passione e creatività. Proviamo a saperne di più attraverso una intervista ai due registi, entrambi pittori, ma che da sempre si confrontano con diversi tipi di linguaggi.


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy